corriere - Generale - Associna Forum

Autore Topic: corriere  (Letto 2643 volte)

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rosy

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corriere
« il: 14 Novembre, 2005, 15:19:28 pm »
leggetevi qst articolo mi sembra molto interessante

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cron ... nesi.shtml
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da rosy »

nik978

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« Risposta #1 il: 14 Novembre, 2005, 15:40:57 pm »
io non so da quanto i cinesi di associna non tornano in cina..ma vi garnatisoc che la zona shanghai-ningbo nel 2005 fa PAURA x la crescita che sta avendo..mai vista una cosa dle genere..città che nasocno dla nulla e che cambiano forma da un giorno al'altor

moviemnto

ricchezza..
soldi..

per un italiano come me è stato uno spettacolo incredibili e bellissimo (bellisismo xkè io sono uno a cui paice il lavoro e paice vedere crescere le persone che lavorano):)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da nik978 »
Mr Huang talk about you. Do you know , everybody likes you in
Ningbo,.All of us expect your stay here. We\'ll drink chinese wine
togeter and go insane.

missjin

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« Risposta #2 il: 14 Novembre, 2005, 15:58:05 pm »
come al solito , gli articoli italiani sulla questione della comunità cinese ti fanno rimanere sempre spiazzato e in un certo senso ... senza parole ... perchè si parla tanto di voler integrare le due diverse nazionslità ma in realta, da parte loro non fanno altro che descriverci con un tono di arroganza e disprezzo .... almeno, questo è quello che mi è sembrato di sentire attravero l'articolo .... ormai, gli italiani usano ogni pretesto per mettere in brutta mostra la nostra comunità ... non si rendono conto che anche noi siamo esseri umani ... quindi che c'è di male se un cinese va dallo psicologo? inoltre, uno psicologo non dovrebbe mantenere fede al segerto professionale? perchè allora la cosa è stata divulgata?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da missjin »

glaus

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« Risposta #3 il: 14 Novembre, 2005, 17:12:21 pm »
Credo che qui il segreto professionale c'entri ben poco: per quel che riguarda Cinzia, ma anche per Mario, ella potrebbe aver dato il suo consenso alla divulgazione del suo caso (e la psicologa ha, secondo la legge, cambiato il suo nome), ma il fatto che si parli e si scriva di cinesi che si rivolgono dallo psicologo non implica necessariamente che si sia violato il segreto professionale, a meno che non siano state pubblicate o rese note informazioni dette in sede di seduta. I casi vengono divulgati anche a scopo didattico e non mi stupirebbe se si facesse una ricerca proprio sui casi clinici dei cinesi residenti in Italia.
Il fatto è che in Cina c'è un approccio molto diverso non solo alla malattia mentale, ma alle nevrosi in generale: si accentua molto di più l'esclusione del paziente dalla comunità, cosa che in Italia avviene meno frequentemente e, se avviene, con meno violenza.  Un italiano guarda più con curiosità che con disprezzo il fatto che ora molti cinesi inizino a frequentare psicologi o psicoterapeuti o, nei casi più gravi vengano ricoverati in psichiatria.
Poi la fine dell'articolo non sembrava così denigratoria nei confronti della comunità cinese: parla di convivenza, non di invasione e sottolinea che la comunità cinese è stata quella che ha fatto registrare il più alto tasso di crescita fino al 2003.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da glaus »

angela

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« Risposta #4 il: 14 Novembre, 2005, 21:33:22 pm »
Ho letto l'articolo e credo che non sia scritto così male o così denigratorio nei nostri confronti.. mette in evidenza una realtà che piano piano emerge.. Ormai tutti pensano che quelli che stanno in Cina si trovano in una situazione migliore, perché prima di tutto non devono subire violenze psicologiche dovute all'impianto in una società del tutto nuova, estranea ed  a volte ostile, ma molto spesso hanno pure migliori condizioni economiche.. naturalmente questo non significa che in tutta la Cina tutti stanno bene, ma esiste una fetta della popolazione che vive bene senza aver dovuto emigrare.. ( e come si sa, molti sono partiti da zero..)  I cinesi, e con loro tutti gli stranieri,  sono effettivamente psicologicamente più labili perché hanno a che fare con realtà negative che nemmeno nei loro incubi più brutti si immaginavano.. L'Italia, o la Francia o qualsiasi altro paese, non è l'Eldorado che si racconta.. qui si lavora, si fatica, gli amici non sono più amici, i parenti sembrano meno parenti e così via.. Per noi cinesi poi "il confronto" è violentissimo.. lui ha di più, lei ha questo e quest'altro.. è facile perdersi, sentirsi inutili, depressi.. e da qui la via alla psichiatria.. non è lontana..
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da angela »

jaymilano

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« Risposta #5 il: 14 Novembre, 2005, 21:57:55 pm »
è la prima volta che leggo un articolo sulla comunita cinese non tanto offensivo nei nostri confronti!purtroppo come dice angela,la realta è questa: quando si è in italia,per noi gli amici e i parenti diventano persone con cui confrontare lo spessore del portafolglio! infatti noto che il percorso di ogni cinese in italia è sempre identico: 1)pagare i debiti 2)mettere da parte qualke soldo 3) aprire una piccola attivita.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da jaymilano »
jay il CINESE! si! CINESE!

missjin

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« Risposta #6 il: 15 Novembre, 2005, 00:16:43 am »
ritiro tutto quello che ho scritto ... sinceramente non so perchè ho scritto così .... ora che ci penso e che rileggo l'articolo ...
forse perchè si è soliti a pensare ormai tutto nel lato negativo... :(
il mio primo parere è stato quello di non dover ingrandire troppo la questione,  in quale comunità non esiste la sensazione di depressione, "delirio di rovina e pensiero di fallimento"?
i cinesi di certo non sono i primi ...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da missjin »

Idra

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« Risposta #7 il: 15 Novembre, 2005, 02:01:35 am »
Articolo ironico, che prende come pretesto un piccolo fatto per accennare un argomento molto attuale. I cinesi, per ora, non invaderanno ancora i manicomi, ma di cerco, come viene specificato dall'articolo, avvertono la crisi che c'è in Italia, e conoscono l'enorme potenzialità della cina moderna. Fermarla è da pazzi, ma pensare che sia l'Eldorano non è proprio corretto.
Non credo che sia poi così facile diventare ricco. Come tutti i paesi in via di sviluppo, non c'è un benessere generalizzato, ma dei contrasti economici estremamente drastici. Vedi così da una parte un piccolo gruppetto di uomini ricchi (o superricchi) e dall'altra tantissime persone in decadente povertà.
E' buono cmq che il numero dei benestanti stanno aumentando, e pian piano si vivrà sempre meglio in cina, ma.....ricordo a tutti che siamo 1 miliardo e trecento milioni di persone, un po' di tempo ci vuole :!:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Idra »

notcommentgirl

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« Risposta #8 il: 15 Novembre, 2005, 11:39:10 am »
ho notato che in questo sito si tira un' aria di nazionalismo: noi tendiamo a proteggere la nostra comunità di fronte anche alle questioni vera ma brutte, in fondo è comprensibile una reazione del genere visto che tutte le volte le notizie propagate sono molto negativi e amare.
in questo articolo non c'è nulla che voglia attacare la comunità cinese, è solo che hanno espresso la loro sorpresa verso questa richiesta d' aiuto: i cinesi sono una comunità abbastanza chiusa e tendono a risolvere i problemi da sè.
interessarsi ai problemi presenti nella comunità "nemica" è un grande passo per la riconciliazione.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da notcommentgirl »

rosy

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« Risposta #9 il: 19 Novembre, 2005, 14:51:03 pm »
già è qll k penso ankio
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da rosy »