Ma anche questa, non credo che risolva molto... Si tratta semplicemente di ripartire gli alunni stranieri per evitare una "concentrazione troppo elevata" di studenti non Italiani, ma NON E' CHIARA la % degli studenti, non è chiara neppure la nazionalità, se questi studenti "non italiani" saranno tutti rumeni, cinesi, oppure in parte di origine turca e africana o cos'altro. Inoltre, la problematica per gli studenti non italiani è appunto l'apprendimento della lingua italiana, l'idea delle "classi ponte" in teoria almeno da come l'ho sentita ipotizzata dovevano essere delle classi dove veniva insegnato l'italiano per gli "stranieri", per poi inserirli nell'ambiente scolastico. Peccato che quasi sicuramente, le finalità erano ben diverse e sicuramente molto "meno alte" di quelle ipotizzate (che è soltanto uno specchietto per le allodole, atto solo ad ingannare gli sprovveduti).
La cosa migliore a mio avviso, (almeno per elementari e medie), sarebbe quella di fare degli insegnamenti della lingua italiana a TUTTI gli alunni (compreso i nostri connazionali, dato che sanno parlare molto poco) e fare dei "giochi" che possano aiutare l'integrazione e la collaborazione. Inoltre, 300, sai cosa fanno molti italiani che vogliono apprendere una lingua straniera? Vengono ospitati in "case famiglie" all'estero... Un mio amico è stato in inghilterra per qualche mese e mio cugino per ben 2 o più anni (ora non ricordo). Una cosa di questo genere potrebbe essere applicabile a studenti delle superiori (se hanno un livello di italiano medio/basso). Ovviamente, sono solo suggerimenti.