Infatti, quoto Xaratos, l'articolo mi ha colpito positivamente, ne approfitto per allargare l'argomento col mio piccolo bagaglio d'esperienze vissute.
Per chi vuole approfondire l'argomento segnalo questo libro (che neanch'io ho ancora letto).
Giuseppe Faso - Lessico del razzismo democratico. Le parole che escludonohttp://http://sergiobontempelli.wordpress.com/2008/04/29/le-parole-di-giuseppe-faso-diventano-un-libro/Il libro è stato lo spunto del nostro collega e amico Youness di Imola al convegno MIER, dove appunto nel suo piccolo intervento ha voluto mettere in ballo le parole più discriminanti che feriscono l'immagine e lo stereotipo collettivo.
Clandestino - extracomunitario - degradoY. ogni volta che me ne racconta è sempre così euforico e pieno di adorazione per l'autore, che ha pure incontrato di persona. I pochi concetti chiave che mi sono rimasti cmq mi sollecitano a prenderlo in prestito in biblioteca o a comprarlo. Cmq se una cosa mi piace, la faccio prima o poi
In sintesi la parola
clandestino deriva dai partigiani, che agivano di nascosto di notte per evitare i controlli militari dei connazionali fascisti e poi dei nazisti tedeschi.
Extracomunitario è un neologismo, frutto della nascita della communità europea. In altre lingue, come i vicini francese, gli stessi soggetti vengono chiamati
sans-papier, senza documenti (in regola). I due termini e due livelli di dignità lessicale non sono equiparabili.
Per ultimo
degrado è ormai strettamente collegato a in-sicurezza. Provate a cercarlo in un dizionario un po' vetusto. Noterete che si tratta di una parola introdotta dai giornali e media mainstream negli ultimi anni..
E' abbastanza snello il libro, non sarà granchè e nemmeno esaustivo, ma è da riternersi uno fra i primi che colpisce il problema in prossimità delle radici e cerca di renderne chiari gli aspetti al piccolo-medio pubblico di studenti, ricercatori, universitari e giornalisti.