premesso che l'idea che gli "Orientali" abbiano carnagione "gialla" non é uno stereotipo qualunque ma uno stereotipo razzista (di padre autorevole: lo usò per primo Kant) e, salvo per persone orientali troppo esposte al sole (ma in questo caso il colore diventa più simile al cuoio), alcune minoranze etniche (ma vale quanto detto sopra) o persone malate (in particolare di itterizia o scorbuto, magari dopo i lunghi viaggi della depotazione via nave dei "coolies" ottocenteschi), del tutto falso (la gran parte dei Cinesi Han e dei Giapponesi ha pelle più chiara di quella della media degli Italiani, specie del Centro-Sud), é evidente che:
- collegare l'uso/abuso del cartellino giallo in una partita (che é di un giallo squillante) al presunto colore della carnagione dei Cinesi (basato già su uno stereotipo razzista) é una forma di slittamento semantico razzista;
- renderlo poi un elemento di insulto contro l'arbitro, "reo" di tale uso/abuso, vuol dire collegare un etnonimo ("cinese") con un giudizio dispregiativo (del comportamento dell'arbitro) ed é un'altra forma di razzismo, come se si desse all'arbitro del "sioux" se usa il cartellino rosso (tra l'altro "pellerossa" deriva dall'ignorante trasposizione delle descrizioni dei primi esploratori anglosassoni, che scrivevano "colored skin", "pelle colorata" e divenne "color red skin" "pelle di color rosso"!!!!);
- non rendersi conto del carattere razzista dell'uso di quel termine in quel modo, tanto più in un media, e dello stimolo alla sinofobia di tale scelta é conferma ulteriore del proprio razzismo, stavolta non contro i Rom ma contro i Cinesi... .