Se una persona decide sulla morte di unaltra,è un assassino? - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: Se una persona decide sulla morte di unaltra,è un assassino?  (Letto 1525 volte)

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Idra

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Se una persona decide sulla morte di unaltra,è un assassino?
« il: 13 Dicembre, 2005, 02:00:18 am »
Così, a dodici ore dal tempo previsto per l'oscuramento eterno, inesistenza totale, un email arriva, probabilmente scritto da un portavoce di "Conan il guerriero", per confermare la decisione della sentenza di un uomo che in un lungo periodo durato 20 anni, ha dimostrato di essersi riabilitato.
Che non ci si nasconda dietro scuse del tipo che le carceri e le pene hanno lo scopo di riabilitare e riconsegnare una brava persona alla società, perchè credo che se non è per altri interessi(e probabilmente lo è) si uccide il presunto delinquente solo per uno spirito nativo, genetico di vendetta insita nell'animo umano. E così, il singolo non lo pu? fare, ma lo stato si.


http://http://www.repubblica.it/2005/k/sezioni/esteri/penamorte/nograzia/nograzia.html
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Idra »

jaymilano

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« Risposta #1 il: 13 Dicembre, 2005, 02:24:59 am »
C'erano delle cartoline da firmare e spedire a Swarzenegger nel locale dove lavoro io, sono cartoline che servono per chiedere la grazia di quest'uomo.
Ne avevo portate una decina al meeting di padova ma le avevo dimenticate in makina poi....porca vac...
Cmq penso sia una persona molto importante perche è un ex-gangster che ha capito i suoi errori e puo essere d'esempio a molti gangster di oggi,
Si è pure candidato per il premio Nobel.
Il problema ora non è colpevole o no, ma giusto o no!
Ci chiederemo sempre: ki è il vero assassino? quello che condanna a morte o l'imputato?? Ma l'ergastolo non è gia abbastanza per negare l'esistenza di un uomo? A volte sembra di essere ancora nel medioevo.
é anche assurdo condannarlo a morte dopo 20 anni che si sta in prigione, è come fargli sapere che ha  una malattia incurabile 20 anni prima che muoia!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da jaymilano »
jay il CINESE! si! CINESE!

neramaranto

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« Risposta #2 il: 13 Dicembre, 2005, 10:52:43 am »
Il vero problema, parlo per l' America ( paradossalmente il paese dove i sogni diventano realtà......... :-k ), è l' estrema sommarietà della macchina burocratica del Braccio della Morte.........
A prescindere che nessuno stato pu? arrogarsi il diritto di togliere la vita ad una persona, anche se si è macchiato di orrendi crimini, coloro che aspettano l' iniezione letale ( o qualsiasi altro metodo venga usato) sono in maggioranza poveri, appartenenti a minoranze etniche ( ispanici, afroamericani ecc ) e a volte persino persone con gravi disturbi mentali.
Perchè? Perchè è più facile e " socialmente più utile ". Si chiude un caso in fretta, inchiodando in base a qualche testimonianza imprecisa, un capro espiatorio adeguato e si toglie dalla circolazione un potenziale criminale. ( PEr la legge del bianco americano= buono, tutto il resto del mondo, no )
Poco importa, poi se la data dell' esecuzione viene fissata  un anno dopo o  20...........
Non sto dicendo che tutte le persone che vivono nel Padiglione della Morte siano innocenti ( tanti sì....... e se dopo anni si trova una prova per essere scagionati, chi rende a queste persone il tempo che hanno perso? )............. una caso era " Tookie" ............. Un passato da gangster e poi 20 anni di redenzione, di messaggi contro la violenza e di libri scritti per i bambini.......... e di pluri candidazioni al Nobel per la Pace. Sinonimo che la gente cambia. Spesso in meglio.
Ma non la deve pensare così un ex campione di body building, ex attore e quant' altro. Una persona che ha nel suo passato frasi discriminatorie contro le donne, frasi di elogio al nazismo.......... ma quello è il passato e le persone, dicevamo, cambiano. Però purtroppo questa volta l' eccezione conferma la regola. Oggi, una persona poteva dare una svolta positiva, ma non è successo. Oggi una persona non è cambiata in meglio.
Il tema della pena di morte viene trattato nel numero di dicembre di Julia del grandissimo Sig Berardi ( Genova docet). E' un fumetto di una criminologa che ha i tratti di Audrey Hepburn....... è un fumetto, già, ma la competenza e la sensibilità con cui vengono trattati i temi e i personaggio coinvolti, lo rende un piccolo capolavoro ogni mese. Lo consiglio caldamente.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da neramaranto »