http://www.repubblica.it/2009/04/sezion ... sione.htmlLa destra sta cavalcando questa strategia in molti Paesi (in modi diversi): USA, Bolivia, Italia, Belgio, ecc.: un "federalismo" estremizzato che serve a gestione in proprio le risorse locali (dopo aver naturalmente fatto pagare allo Stato centrale le infrastrutture nei decenni passati...) ed a costruire ideologie da "piccole patrie" chiuse, campaniliste, xenofobe, nemiche del solidarismo, razziste, coagulando ideologicamente assieme integralismi cristiani, odio per i migranti ed i "diversi", disprezzo per il ruolo ridistributivo dello Stato, invenzioni di "identità" fittizie a base mitica, distruzione del concetto di diritti collettivi e universali ed etnicizzazione di pseudo-diritti, riscrittura della Storia, ecc.
E' questo neomedievalismo/neofeudalesimo (che non a caso esalta anche esperienze diverse come quella dei nostalgici del lamaismo feudal-schiavista tibetano o dell'integralismo islamico uighuro e sta deviando verso la destra xenofoba perfino l'ETA basca ex-marxista) uno dei soggetti transnazionali che ci troviamo di fronte (coi suoi addentellati di razzistelli locali, che se la prendono coi Rom, i Bangladeshi, i Cinesi, gli "imprenditori extracomunitari privilegiati", ecc.) in questo scorcio di inizio secolo in cui la crisi del modello liberista non trova finora sbocchi positivi ma regressivi ed in cui i tentativi riformisti (PS francese, DP USA, "sinistra" italica, nuove democrazie latinoamericane, ecc.) non riescono ancora ad arginare sul terreno sociale ed ideologico-culturale prima che politico-istituzionale l'egemonia di una destra frammentatrice e sfascista creatasi negli ani '80-'90 (Reagan, Thatcher, Bush, Berlusca, ecc.).