anche in Italia orrori figli del profitto - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: anche in Italia orrori figli del profitto  (Letto 789 volte)

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cavallo

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anche in Italia orrori figli del profitto
« il: 30 Settembre, 2009, 08:36:16 am »
http://www.repubblica.it/2009/05/sezion ... ssile.html

é solo, purtroppo, uno dei tantissimi casi italiani (Porto Marghera, Gela, ACNA, ecc., ecc.) che dimostrano come sia azione xenofoba, falsa e mistificante (al servizio di chi fa profitti sulla salute e la vita altrui) la focalizzazione dell'attenzione mediatica e del "senso comune" (conseguente alla prima) sugli "orrori" della condizione delle fabbriche in altri Paesi  (prima fra tutti la Cina, il Vietnam, mentre magari si parla poco di Etiopia, Bangladesh, India, Colombia, Messico, Egitto, Tunisia, ecc., forse perché filo-occidentali...), spesso peraltro gestite da ditte occidentali o che lavorano come subcontractors di ditte occidentali.

la sola regola del profitto, se non si IMPONGONO (con lotte, leggi, controlli, rottura delle collusioni istituzional-mafiose,  ecc.) limiti in nome della vita e dei diritti dell'essere umano, é...il profitto stesso.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

vasco reds

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Re: anche in Italia orrori figli del profitto
« Risposta #1 il: 30 Settembre, 2009, 08:46:17 am »
Citazione da: "cavallo"
http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/cronaca/incidenti-lavoro-4/fabbrica-tessile/fabbrica-tessile.html

é solo, purtroppo, uno dei tantissimi casi italiani (Porto Marghera, Gela, ACNA, ecc., ecc.) che dimostrano come sia azione xenofoba, falsa e mistificante (al servizio di chi fa profitti sulla salute e la vita altrui) la focalizzazione dell'attenzione mediatica e del "senso comune" (conseguente alla prima) sugli "orrori" della condizione delle fabbriche in altri Paesi  (prima fra tutti la Cina, il Vietnam, mentre magari si parla poco di Etiopia, Bangladesh, India, Colombia, Messico, Egitto, Tunisia, ecc., forse perché filo-occidentali...), spesso peraltro gestite da ditte occidentali o che lavorano come subcontractors di ditte occidentali.

la sola regola del profitto, se non si IMPONGONO (con lotte, leggi, controlli, rottura delle collusioni istituzional-mafiose,  ecc.) limiti in nome della vita e dei diritti dell'essere umano, é...il profitto stesso.


i fatti a cui si riferisce l'articolo e gli esempi poi riportati nel commento dell'utente si riveriscono a 3040 e oltre anni fa, infatto oggi certe pratiche sono vietate il più delle volte dagli errori si pu? imparare qualcosa. certo ripetere quegli errori oggi dopo le esperiensìze passate e con le tecnologie moderne che permenttono di operare con una maggiore sicurezza è criminale! questo che accada in italia, cina, vietnam, messico, usa, germania ecc.ecc.

quello che meraviglia è che molti oggigiorno facciano finata di non sapere che certe sostanze fanno male e che certe lavorazioni vadano fatte in altro modo e non come 50 anni fa :evil:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

cavallo

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« Risposta #2 il: 30 Settembre, 2009, 09:03:44 am »
1) che quelle sostanze sono mortali lo si sa circa dai primi anni del '900 e con maggiore precisione dagli anni '30: in tutti gli esempi da me citati si tratta di casi avvenuti da 30 a 60 anni DOPO che questa notizia era già evidente a chi ha continuato ad usare sostanze e tecnologie mortali; pertanto il problema cronologico non esiste; in ogni caso il link (se lo si sa leggere) parla di una situazione rimasta abominevole fino agli anni '90 (altrimenti il processo non si sarebbe potuto tenere per scadenza dei termini di prescrizione)  ed é quindi pretestuoso e FALSO riferire tale situazione solo a 30-40 anni fa!

2)  non é affatto vero che il problema sia in questi casi di tipo tecnologico e che si risolva col tempo: come ha dimostrato per altri versi il caso Thyssen Krupp, il problema é che le tecnologie a tutela della vita dei lavoratori esistono eccome, ma costano e le aziende preferiscono far crepare gli operai (e inquinare l'ambiente, nonché accordarsi con le mafie per smaltire i rifiuti tossici) che ridurre i profitti degli azionisti;

3) se si trattasse din arretratezza tecnologica, i Paesi del sud del Mondo, che ovviamente hanno industrie tecnologicamente più arretrate, sarebbero tutti da scusare in blocco per quel che avviene nelle loro fabbriche; invbece guarda caso vengono criminalizzati (se e solo se fa comodo parlarne, ossia se non si tratta di servi allineati alle posizioni occidentali, liberi di trattare i lavoratori come voglioni...) da quei Paesi che, come l'Italia, sono i costruttori e diffusori del modello di industria (e di delocalizzazione) liberista;

4) naturalmente la situazione in Italia sarebbe assai peggiore senza le lotte dei lavoratori e sindacali, ma a differenza di altri Paesi europei, l'Italia soffre di fenomeni che favoriscono simili orrori che non sono affatto terminati (se non per...chiusura delle fabbriche, ad esempio petrolchimiche e tessili):
- una collusione fra istituzioni, mafie e settori imprenditoriali inesistente nel resto d'Europa occidentale (nell'articolo si sottolinea anche tale aspetto, tipicamente italico);
- una scarsissima quantità e qualità dei controlli e delle ispezioni (idem);
- una cultura della legalità bassissima (idem);
- leggi e condoni che favoriscono chi specula sull'ambiente, il territorio, la vita e rendono ridicole le multe e sanano le condanne;
- un tasso di lavoro in nero incomparabilmente superiore a tutti gli altri Paesi europei occidentali;
- una forte divisione dei sindacati (in parte esistente anche in Francia);
- un continuo attacco trentennale alle concezioni contrarie alla monetizzazione della salute (ossia contrarie ad accettare condizioni di lavoro pericolose e nocive in cambio di soldi) che si erano giustamente affermate fra i lavoratori italiani dal 1969 al 1975;
- la necessità di dover ricorrere alla magistratura da parte delle famigglie delle vittime (con costi e tem,pi rilevantissimi) mentre in altri Paesi si procede d'ufficio (cosa che la legge italiana consente solo in taluni casi) e ancor più si privilegia la prevenzione.

questo é QUANTO conferma la notizia linkata (che non é semplice cronaca), al di là di ogni tentativo inutile di mistificazione e minimizzazione
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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« Risposta #3 il: 30 Settembre, 2009, 10:02:13 am »
Citazione da: "cavallo"
1) che quelle sostanze sono mortali lo si sa circa dai primi anni del '900 e con maggiore precisione dagli anni '30: in tutti gli esempi da me citati si tratta di casi avvenuti da 30 a 60 anni DOPO che questa notizia era già evidente a chi ha continuato ad usare sostanze e tecnologie mortali; pertanto il problema cronologico non esiste; in ogni caso il link (se lo si sa leggere) parla di una situazione rimasta abominevole fino agli anni '90 (altrimenti il processo non si sarebbe potuto tenere per scadenza dei termini di prescrizione)  ed é quindi pretestuoso e FALSO riferire tale situazione solo a 30-40 anni fa!


dall'articolo postato da cavallo: "Le prime morti risalgono agli inizi degli anni '70. Tra i primi, nel '73, due trentenni che lavoravano con gli acidi." quindi lavorazioni di oltre 40 anni fa :evil:

per il resto non c'è nulla da scusare, se non si vuole l'inquinamento un passo avanti è fare leggi contro l'inquinamento, chi guarda al provitto senza ritegno oggi sono propio quei paesi che lo permettono. se non ci fossero paesi con inquinamento libero non ci sarebbero imprenditori che vanno a delocalizzare.
oggi ci sono le tecnologie è solo una scusa quella di avere industrie arretrate, quando un imprenditore delocalizza crea l'industria e se la legge gli imponesse di fare una fabbrica non inquinante sarebbe obbligato a farla.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

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« Risposta #4 il: 30 Settembre, 2009, 12:33:43 pm »
1) l'esimio "utente" vasco come sempre censura le parti dei links che nostrano errori e falsificazioni, minimizzazioni e incomprensioni sue e non cita quindi la seguente:
"Nel corso del 1987 il gruppo tessile Lanerossi - già appartenente al gruppo ENI, di cui faceva parte la Marlane di Praia a Mare - venne ceduto alla Marzotto di Valdagno, che ne detiene ancora la proprietà. Negli anni '90 la svolta: arrivarono le vasche a chiusura, dove i coloranti potevano ribollire senza riempire l'aria di vapori. Ma per molti operai fu troppo tardi, dopo decenni di inalazioni tossiche. Nel 96 la tintoria è stata chiusa. Oggi l'azienda è vuota. Dismessa. " che mostra come la situazione sia rimasta invariata fino agli "anni '90", ossia NON SIA VERO che si tratta di problemi SOLO di ù30-40 anni fa (quando peraltro, lo ripeto, già si sapeva da altri 30 anni ilò carattere nocivo di certi sistemi di lavorazione!);

2) l'esimio "utente" vasco fa finta di credere che basta un divieto per impedire reati, crimini, orrori basatio sul profitto, e attribuisce il problema ai Pasesi in cui avvengono le delocalizzazioni; premesso che il succo della notizia (e del mio thread) é proprio quello di sottolineare che simili abomini avvenivano ed avvengono AMCHE nei Paesi in cui NON CI SONO delocalizzazioni (semmai sono i Paesi DA CUI PARTONO le delocalizzazioni), come l'Italia, ho già (inutilmente per l'"utente" vasco...) fatto notare che in Italia, ad esempio, le leggi contro gli attacchi alla vita ed alla salute dei lavoratori (grazie alle lotte degli stessi) CI SONO, ma vengono sistematicamente violate perché:
* esiste (unico caso in europa occidentale) una collusione profonda fra settori delle istituzioni, dell'imprenditoria e del crimine organizzato che favorisce tali violazioni;
* i controlli sono pochi e insufficienti (e i tagli ai bilanci li riducono a quasi zero) e le pene ridicole 8e spesso annullate dalle prescrizioni)
* alcuni governi (diciamo pure quelli di centrodestra) si specializzano nel ridurre le pene e le possibilità di punizione (agendo anche sui termini di prescrizione) dei criminali imprenditori che le violano;
* si diffonde DALL'ALTO una cultura dell'ollegalità, del menefreghismo, del patteggiamento, dell'idolatria del profitto e del liberismo, di criminalizzazione e denigrazione dei sindacati e dei magistrati;

3) quanto ai Paesi in cui avvengono le delocalizzazioni, consuderati erroneamente dall'"utente" vasco veri responsabili di certi orrori, ci si dimentica volutamente ed ipocritamente che:
* tali Paesi sono stremati da secoli din sfruttamento coloniale e postcoloniale OCCIDENTALE, su cui l'Occidente ha costruito i suoi privilegi;
* tali Paesi sono soggetti quasi tutti ai ricatti del FMI e degli organismi creati dall'Occidente;
* molti di tali Paesi (quelli di cui a differenza della Cina non si sparla...) sono gestiti da élites politiche serve dell'Occidente e che restano al potere solo se e perché lo vuole l'Occidente;
* ogni volta che uno di tali Paesi (compresa la Cina) ha tentato di approvare norme più garantiste per i lavoratori si é scontrato con levate di scudi dell'Iccidente;
* paesi che avevano rotto tale dipendenza (ad esempio il Cile negli anni pre-1973) o che tentano di romperla oggi (ad esempio il venezuela) sono oggetto di colpi di stato, pressioni, criminalizzazioni, ecc. da parte dell'Occidente;
* fra chi permette la prostituzione e chi la sfrutta, fra chi non combatte adeguatamente la pedofilia e chi la pratica e ci lucra, fra chi criminalmente ammazza i lavoratori in nome del profitto e chi non li protegge adeguatamente esiste una differenza immensa che ovviamente i minimizzatori come l'"utente" vasco non considerano, dimostrando da che parte stanno.

finché nei Paesi occidentali prevarranno "idee" come quelle dell'"utente" vasco, la vita dei lavoratori (in quei Paesi e nel Mondo) sarà SEMPRE considerata meno del valore dei prodotti e delle azioni delle imprese, in una logica priva di ogni etica individuale e social, tanto più laddove, come in Italia, ai guasti del loiberismo selvaggio si sommano quelli della criminalità mafiosa e dell'illegalità di massa e dei loro addentellati istituzionali
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« Risposta #5 il: 30 Settembre, 2009, 14:10:02 pm »
Citazione da: "cavallo"
1) l'esimio "utente" vasco come sempre censura le parti dei links che nostrano errori e falsificazioni, minimizzazioni e incomprensioni sue e non cita quindi la seguente:
"Nel corso del 1987 il gruppo tessile Lanerossi - già appartenente al gruppo ENI, di cui faceva parte la Marlane di Praia a Mare - venne ceduto alla Marzotto di Valdagno, che ne detiene ancora la proprietà. Negli anni '90 la svolta: arrivarono le vasche a chiusura, dove i coloranti potevano ribollire senza riempire l'aria di vapori. Ma per molti operai fu troppo tardi, dopo decenni di inalazioni tossiche. Nel 96 la tintoria è stata chiusa. Oggi l'azienda è vuota. Dismessa. " che mostra come la situazione sia rimasta invariata fino agli "anni '90", ossia NON SIA VERO che si tratta di problemi SOLO di ù30-40 anni fa (quando peraltro, lo ripeto, già si sapeva da altri 30 anni ilò carattere nocivo di certi sistemi di lavorazione!);
censura???? il tuo link è pubblico non dire baggianate come al solito, per il resto come puoi leggere con l'ultimo passaggio sono stati presi i provvedimenti a norma il resto sono tue supposizioni: si sapeva che era nocivo, la notizia era pubblica(link prego)? c'erano macchinari che permettevano la lavorazione in sicurezza oppure la tecnologia non lo permetteva fino agli anni 90??? sta di fatto che i primoi casi risalgono agli anni 70 e fa supporre che le lavorazioni siano cominciate molto primahttp://it.wikipedia.org/wiki/Lanerossi
http://it.wikipedia.org/wiki/Eni


2) l'esimio "utente" vasco fa finta di credere che basta un divieto per impedire reati, crimini, orrori basatio sul profitto, e attribuisce il problema ai Pasesi in cui avvengono le delocalizzazioni; premesso che il succo della notizia (e del mio thread) é proprio quello di sottolineare che simili abomini avvenivano ed avvengono AMCHE nei Paesi in cui NON CI SONO delocalizzazioni (semmai sono i Paesi DA CUI PARTONO le delocalizzazioni), come l'Italia, ho già (inutilmente per l'"utente" vasco...) fatto notare che in Italia, ad esempio, le leggi contro gli attacchi alla vita ed alla salute dei lavoratori (grazie alle lotte degli stessi) CI SONO, ma vengono sistematicamente violate perché:
* esiste (unico caso in europa occidentale) una collusione profonda fra settori delle istituzioni, dell'imprenditoria e del crimine organizzato che favorisce tali violazioni;
* i controlli sono pochi e insufficienti (e i tagli ai bilanci li riducono a quasi zero) e le pene ridicole 8e spesso annullate dalle prescrizioni)
* alcuni governi (diciamo pure quelli di centrodestra) si specializzano nel ridurre le pene e le possibilità di punizione (agendo anche sui termini di prescrizione) dei criminali imprenditori che le violano;
* si diffonde DALL'ALTO una cultura dell'ollegalità, del menefreghismo, del patteggiamento, dell'idolatria del profitto e del liberismo, di criminalizzazione e denigrazione dei sindacati e dei magistrati;
se c'è un divieto chi lo infrange pu? essere punito se non c'è si legittima, il resto sono altre questioni, sei così ingenuo da credere che in altri paesi la pratica sbagliata del profitto a tutti i costi non ci sia??? anzi nei paesi in via di sviluppo la voglia di profitto è ai massimi livelli

3) quanto ai Paesi in cui avvengono le delocalizzazioni, consuderati erroneamente dall'"utente" vasco veri responsabili di certi orrori, ci si dimentica volutamente ed ipocritamente che:
* tali Paesi sono stremati da secoli din sfruttamento coloniale e postcoloniale OCCIDENTALE, su cui l'Occidente ha costruito i suoi privilegi;
* tali Paesi sono soggetti quasi tutti ai ricatti del FMI e degli organismi creati dall'Occidente;
* molti di tali Paesi (quelli di cui a differenza della Cina non si sparla...) sono gestiti da élites politiche serve dell'Occidente e che restano al potere solo se e perché lo vuole l'Occidente;
* ogni volta che uno di tali Paesi (compresa la Cina) ha tentato di approvare norme più garantiste per i lavoratori si é scontrato con levate di scudi dell'Iccidente;
* paesi che avevano rotto tale dipendenza (ad esempio il Cile negli anni pre-1973) o che tentano di romperla oggi (ad esempio il venezuela) sono oggetto di colpi di stato, pressioni, criminalizzazioni, ecc. da parte dell'Occidente;
* fra chi permette la prostituzione e chi la sfrutta, fra chi non combatte adeguatamente la pedofilia e chi la pratica e ci lucra, fra chi criminalmente ammazza i lavoratori in nome del profitto e chi non li protegge adeguatamente esiste una differenza immensa che ovviamente i minimizzatori come l'"utente" vasco non considerano, dimostrando da che parte stanno.

ogni paese è responsabile dei propi orrori (sarebbe come dare la responsabilità dell'olocausto agli ebrei perchè andati in germania, praticamente una folle assurdità) vuoi forse dire che giustifichi la pedofilia nei paesi in via di sviluppo perchè l'occidente (parola molto generica, a occidente dell'america c'è la cina...) li ha sfruttati in passato, favorevole all'inquinamento e alla morte della popolazione e lavoratori perchè qualcuno in passato li ha sfruttati ecc.ecc. SI PREGA DI FARE CHIAREZZA PERCHE' LA COSA SAREBBE GRAVISSIMA!!!

finché nei Paesi occidentali prevarranno "idee" come quelle dell'"utente" vasco, la vita dei lavoratori (in quei Paesi e nel Mondo) sarà SEMPRE considerata meno del valore dei prodotti e delle azioni delle imprese, in una logica priva di ogni etica individuale e social, tanto più laddove, come in Italia, ai guasti del loiberismo selvaggio si sommano quelli della criminalità mafiosa e dell'illegalità di massa e dei loro addentellati istituzionali

altra menzogna lampante, ma cavallo ci ha abituatoormai, se volere diritti e sicurezza per i lavoratori e le popolazioni che non ne hanno è considerare la vita dei lavoratori meno del prodotto allora più in basso di così l'esimio utente cavallo non poteva andare, ogni speranza  è persa,
preferire la morte alla vita pur di abbattere un mulino a vento....
abbiamo ascoltato il profeta dell'etica della morte pur di non adeguarsi a standar di sicurezza.
cavallo hai un futuro da premier italiano

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