I-talia: minacce di morte al giornalista Ruotolo (Anno Zero) - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: I-talia: minacce di morte al giornalista Ruotolo (Anno Zero)  (Letto 473 volte)

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cavallo

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I-talia: minacce di morte al giornalista Ruotolo (Anno Zero)
« il: 06 Ottobre, 2009, 15:05:41 pm »
http://www.repubblica.it/2009/10/sezion ... otolo.html

per capire il senso di quel che é avvenuto e si sta minacciando a Ruotolo, bisogna ritornare ad un passo dell'intervento di Roberto Saviano dal palco della grande manifestazione per il diritto/dovere all'informazione a Piazza del Popolo, a Roma, il 3 ottobre:

ôMi hanno chiesto negli altri paesi come fosse possibile riunirsi in Italia per chiedere libertà di stampa. Qui non vengono chiusi i giornali con la polizia, ho risposto, ma chiediamo solo la possibilità di lavorare senza aspettarsi ritorsioni. L’Italia è il secondo paese dopo la Colombia per numero di persone sotto protezione. Scrivere certe cose del Sud spesso è diventato complicatissimo, raccontare l’economia criminale è molto difficile: viene visto come un problema marginale dello Statoö.

e collegarlo con questa parte della notizia:

"Ruotolo negli ultimi giorni è stato impegnato a Palermo per un'inchiesta sulla mafia, che dovrebbe andare in onda nella prossima puntata di Annozero."

e con quanto detto dopo le minacce a Ruotolo dal senatore  Lumia (PD), della Commissione Parlamentare antimafia:

"Il giornalismo d'inchiesta libero e indipendente dà molto fastidio - commenta il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia - perché porta all'attenzione dell'opinione pubblica la 'questione mafiosa', mettendo in luce le collusioni con la politica e l'economia"

e dal portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti
"che descrive Ruotolo come "uno dei cronisti più seriamente impegnati sul fronte della lotta contro ogni forma di attività illegale e criminale. Ed è questa la ragione per cui viene preso di mira"."
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)