1. secondo voi, quale sono le aspettative della comunità italiana che devono essere compiute dai migranti cinesi per parlare di "buona integrazione"?
(soltanto la lingua? essere meno chiuso? dare un contributo all'economia nazionale? ...)
R* non esiste alcuna "comunità italiana" indifferenziata e con caratteristiche unitarie e qiindi nion esistono relative "aspettative della comunità italiana" verso i Cinesi: ci sono Italiani (ad esempio i neofascistin di Casa Pound all'ESQUILINO che hanno come aspettativa quella...di cacciare i Cinesi, altri, ad esempio gli aderenti ad alcune associazioni "democratichE", di "integrarli" spesso senza andare al di là dell'aspetto scolastico, altri di golklorizzarli, ecc./
2. anche per la prima generazione i pregiudizi verso i "cinesi non-integrati" aggravano l'integrazione?
R* assolutamente sì, specie in termini di criminalizzazione dei Cinesi in blocco (conn riferimenti offensivi alle "mafie gialle") e di denigrazione del loro sforzo imprenditoriale ridotto ad arte al fenomeno della contraffazione/
3. per voi è possibile mantenere una parte della cultura ed identità cinese ed integrarsi bene nella società italiana nello stesso tempo?
R* non solo é possibile ma é necessario: senza questa duplicità non si ha "integrazione" ma "assimilazione"; il fatto é che in questa fase in Italia rutto ci? é reso assai difficile da precise strategie istituzionali e mediatiche sinofobiche/
4. secondo voi, ci sono abbastanza istituzioni italiani che aiutano agli immigrati? (quale sono i migliori?)
R* no. se per "Istituzioni" escludiamo le associazioni sostanzialmente non ce n'é nessuna tranne qualche realtà scolastica isolata (esempio: SCUOLA ELEMENTARE DI DONATO ad Esquilino); se includiamo le associazioni, un buon lavoro é fatto da ARCI, CGIL, Caritas, Medecins sans Frontieres, ma é insufficiente/
5. ci sono differenze fra la comunità cinese a Roma ed altre città?
R* sì; a Roma la comunità é divisa in una parte prevalente concentrata xcommercialmente (ma non come residenza) all'Esquilino, il cui business é proiettato sulla base di un sistema di show-rooms su scala nazionale ed eutopea, ed una parte sparsa nel territorio anche commercialmente, più simile a quelle delle altre città (con l'esclusione di Prato che rappresenta un altro "unicum").