ottima iniziatiba ed ottima la partecipazione di ASSOCINA a qualcosa che conferma (caso mai qualche "utente" non lo avesse capito) che ASSOCINA ovviamente é presente in iniziative convocate sulla base di testi come quello soprariportato:
"uno sguardo al territorio, alle esperienze quotidiane di decine di realtà autorganizzate che, con una scelta precisa, pongono la propria azione concreta come ostacolo alla cultura del pregiudizio e dell’esclusione nei confronti di chi parla una lingua diversa dall’italiano.
Sono le scuole che insegnano l’italiano senza chiedere il permesso di soggiorno, gli Sportelli Migranti autogestiti che supportano i migranti nella rivendicazione di diritti negati dalla normativa, sono le cooperative sociali che lavorano con i giovani di origine immigrata, sono le associazioni che si impegnano per la tutela dei diritti e per la pace, sono i medici volontari che curano chi non ha il permesso di soggiorno e si sono opposti alla cancellazione del diritto alla salute per i migranti, sono gli spazi sociali autogestiti, dove si sperimenta una socialità libera ed indipendente, dove si mescolano le provenienze geografiche e i linguaggi espressivi, dove si costruisce il sogno di un mondo giusto, dove convivano tutti i mondi.
Da un lato il rifiuto della cultura della discriminazione quindi, dall’altra la sfida della convivenza, della città meticcia, della società cosiddetta ’interculturale’, perché la prospettiva è lunga, il discorso sull’immigrazione riguarda il presente ma va visto pensando al futuro.
Una sfida complessa, non scontata. Partiamo dai giovani, dai figli dei migranti, quelli che media e sociologi chiamano Seconda Generazione di migranti, nonostante loro non siano immigrati. Ragazzi in-between, di mezzo, a cavallo tra le identità, le cittadinanze, le culture, che devono continuamente affermare la loro presenza perché, come i genitori, la legge continua a considerarli di passaggio.
Ai tempi del tetto del 30% nelle scuole, della riforma peggiorativa della legge sulla cittadinanza per i diciottenni stranieri nati in Italia e del reato di clandestinità, è necessario rendersi conto di quanto sia fragile la convivenza se schiacciata tra la retorica dell’integrazione e quella della sicurezza e legalità.
Quando i minori nati da almeno un genitore immigrato sono oltre 800 mila, non esistono scorciatoie possibili. Quello che è certo, però, è che nessuna società meticcia ricca e colorata è possibile se non si parte dall’estensione di tutti i diritti ai migranti ed ai loro figli.
Con questo spirito ci si prepara per l’importante giornata europea del primo marzo, in cui dare vita ad uno sciopero creativo e generalizzato degli stranieri e di tutti coloro che si sentono estranei al razzismo. "
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benissimo, senza se e senza ma....