Il rapporto fra le scuole e gli immigrati - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: Il rapporto fra le scuole e gli immigrati  (Letto 3520 volte)

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Idra

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Il rapporto fra le scuole e gli immigrati
« il: 16 Dicembre, 2005, 16:03:26 pm »
Ecco un articolo derivante da ricerche seriose sulla frequentazione degli immigrati delle strutture scolastiche italiane.
Negli ultimi anni, il numero degli studenti stranieri delle scuole primari è aumentato tantissimo, tanto che a prato c'è proprio una classe fatto solo da stranieri (per gestire meglio le loro esigenze o una forma di emarginazione?). Oramai rappresentano una percentuale importante degli studenti.
La situazione delle scuole superiori e delle università è diverso, entrano in gioco la possibilità economica di continuare a studiare e il lavoro. Il tempo dovrebbe creare più possibilità per il futuro.


http://http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuolastra/stranieriuniver/stranieriuniver.html
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Idra »

cilex

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« Risposta #1 il: 31 Dicembre, 2005, 18:58:38 pm »
mi chiedo perchè io avda sempre nelle scuole dove sono l'unico straniero.... anche se tanto straniero, ormai non sono.... sto diventando alieno... :cry:  :cry:  :cry:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cilex »
Non lasciatevi scoraggiare da coloro che delusi dalla vita, sono diventati sordi ai desideri più profondi ed autentici del loro Cuore!!!

Giovanni Paolo II 16.X.1978 - 2.IV.2005

glaus

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« Risposta #2 il: 01 Gennaio, 2006, 11:24:32 am »
La costituzione di una classe di soli stranieri per me è giusta solo se viene realizzata appositamente a parte per aiutare le persone ad apprendere la lingua del paese nel quale risiedono, magari con qualche ora in più durante il pomeriggio. Ad ogni modo non si dovrebbe abituare i bambini figli di immigrati e italiani a essere separati in classe; piuttosto, se una certa comunità di immigrati è in numero consistente, si porebbe introdurre la doppia lingua, almeno a scuola....sarebbe già un passo in avanti nell'accettare  e accogliere le popolazioni immigrate.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da glaus »

notcommentgirl

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« Risposta #3 il: 02 Gennaio, 2006, 17:21:28 pm »
I RAGAZZI ORA IMAPARANO DAI COMICI:TORNIAMO AI MAETRI
nei stati uniti, per essere ammessi nelle università più importanti, bisogna superare prove severe. e per evere le borse di studio, che consentono di fare studi tanto costosi, esami estremamente selettivi. negli utlimi anni quasi tutti i posti vengono vinti dai cinesi. forse perchè i cinesi sono più intelligenti degli altri popoli? no, la risposta è più semplice. perchè i cinesi hanno ormai anche in patria buone università, ma soprattutto perchè studiano moltissimo, parlano un ottimo inglese, si preparano in modo eccelente e vincono su altri molto meno motivati e preparati.
i cinesi sono abituati a lavorare da migliaiab di anni e hanno interiorizzato profondamente il senso del dovere verso la comunità. questo ha impedito lo sviluppo dell' individuo come in occidente e quindi anche una creatività alevata come quella occidentale. ma da noi. negli ultimi tempi, si sono diffusi un individualismo disordinato, il lassismo, la perdita dell' autodisciplina, della capacità di sacrificio e della capacità di affrontare ostacoli e frutrazioni. ed ha prevalso una pedagogia permissiva secondo la quale la creatività del ragazzo cresce tanto più quanto meno viene guidato, quanto più fa cio' che gli piace.
ma poichè i ragazzi sono esseri sociali, se i genitori o gli insegnati smettono di indicare valori e regole di condotta, subentrano immediatamente altre forze che ne prendono posto. prima di tutto il gruppo dei compagni che indica loro cosa sapere, come agire e quali modelli e quali guide seguire. e le guide, nella nostra epoca, non sono filosofi e gli studiosi, ma i cantanti rock, mentre i modelli sono i divi dello spettacolo, gli attori, i presentatori, i comici. quindi non è veroche i giovani non hanno più i maestri.
hanno solo meastri diversi che insegnano loro altre cose. i cinesi invece hanno conservato una pedagogia autoritaria in cui gli ordini non possono essere discussi e tutti, a partire dall' infanzia, devono lavorare e studiare duramente rinuciando al gioco, alle vacanze, allo svago.
una pedagogia incompatibile con le nostre tradizioni di libertà, ma che ci costringe a riflettere criticamente sul nostro sistema aducativo, visto che dobbiamo affrontare la loro concorenza, e che essi ci stanno superando nelle alte tecnologie e stanno conquistando posizioni eminenti nelle migliori università del mondo. un compito spiacevole, ma che dobbiamo svolgere se vogliamo sopravvivere e non farci asservire.

(conclusione di una ricerca statistica svolto nel 12 dic 2005, articolo)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da notcommentgirl »

Sephiroth

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« Risposta #4 il: 03 Gennaio, 2006, 03:37:54 am »
E' assolutamente riconosciuto che il sistema scolastico cinese e' abbastanza selettivo. Anzi piu' si avanza nel sistema scolastico piu' e' difficile, infatti la quota di laureati sul potenziale di studenti che possono accedere all'universita' e' di soli pochi punti percentuali.
E' per questo che gli studenti cinesi all'estero ottengono buoni risultati scolastici.

Sulle loro abilita' anglofone avrei dei dubbi. I cinesi in programma di studio che ho conosciuto facevamo un po' di fatica. Non penso che in cina l'inglese venga insegnato adeguatamente, tranne magari qualche rara eccezione.

I cinesi sono abbastanza bravi nei calcoli aritmetici. Potrebbe forse centrare con il fatto che il cinese e' una lingua "mnemonica", o meglio ideografica, non alfabetica?
Secondo me in questo modo ci si tiene abbastanza allenata la capacita' a memorizzare le cose.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Sephiroth »
Wovon man nicht sprechen kann, darüber muss man schweigen.
Ludwig Wittgenstein (1889 - 1951)

glaus

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« Risposta #5 il: 03 Gennaio, 2006, 11:08:33 am »
Citazione da: "Sephiroth"
E' assolutamente riconosciuto che il sistema scolastico cinese e' abbastanza selettivo. Anzi piu' si avanza nel sistema scolastico piu' e' difficile, infatti la quota di laureati sul potenziale di studenti che possono accedere all'universita' e' di soli pochi punti percentuali.
E' per questo che gli studenti cinesi all'estero ottengono buoni risultati scolastici.

Sulle loro abilita' anglofone avrei dei dubbi. I cinesi in programma di studio che ho conosciuto facevamo un po' di fatica. Non penso che in cina l'inglese venga insegnato adeguatamente, tranne magari qualche rara eccezione.

I cinesi sono abbastanza bravi nei calcoli aritmetici. Potrebbe forse centrare con il fatto che il cinese e' una lingua "mnemonica", o meglio ideografica, non alfabetica?
Secondo me in questo modo ci si tiene abbastanza allenata la capacita' a memorizzare le cose.


Per mia esperienza posso dire che le capacità di apprendimento delle lingue straniere da parte dei Cinesi sono come le nostre, ma la loro pronuncia (per lo meno dell'inglese) è, nel migliore dei casi, mediocre.
Inoltre, la natura della scrittura cinese non so che rilevanza abbia con la bravura nei calcoli aritmetici, poiché al pari dei cinesi gli studenti indiani detengono un ottimo primato nelle capacità di calcolo (le scritture dell'India sono alfabetiche).
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da glaus »

neramaranto

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« Risposta #6 il: 03 Gennaio, 2006, 16:39:37 pm »
Nel mio viaggio ho conosciuto indiani che, purtroppo per me, parlavano giapponese molto meglio delle mie capacità, avendolo imparato in 1/3 del tempo............non so a cosa sia dovuto..... però mi hanno spiegato che loro hanno un cervello che elabora i dati inserendoli, anzichè in compartimenti stagni come noi, in un gigantesco puzzle, dove ogni cosa trova un posto adeguato.... se sia vero o meno, non so....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da neramaranto »

Nick

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« Risposta #7 il: 03 Gennaio, 2006, 19:40:13 pm »
Citazione da: "cilex"
mi chiedo perchè io avda sempre nelle scuole dove sono l'unico straniero.... anche se tanto straniero, ormai non sono.... sto diventando alieno... :cry:  :cry:  :cry:

l'unico straniero?? impossibile ke nn ci sia nemmeno tracce di albanesi o rumeni o russi o arabi  :?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Nick »
nICKo!!

just_fra

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« Risposta #8 il: 20 Aprile, 2006, 00:14:03 am »
La mia prof di matematica mi disse che gli orientali hanno una struttura del cervello diversa, ed hanno piu capacità di logica.
Non so quanto siano vere queste affermazioni (spero proprio di no), fatto sta che io sono cinese, e sono veramente mediocre a matematica, per non dire schifo!!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da just_fra »

silvia

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« Risposta #9 il: 20 Aprile, 2006, 01:24:39 am »
veramente dipende molto dal modo  di insegnamento, se un italiano o americano studia in cina sarà sicuramente più bravo a metematica di un cinese in italia, importante è avere la media e stare al passo degli italiani tanto poi c'e pc o calcolatrice almeno che non vuoi  fare il matematico.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da silvia »
lzy

Sephiroth

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« Risposta #10 il: 20 Aprile, 2006, 13:49:11 pm »
Citazione da: "silvia"
veramente dipende molto dal modo  di insegnamento, se un italiano o americano studia in cina sarà sicuramente più bravo a metematica di un cinese in italia, importante è avere la media e stare al passo degli italiani tanto poi c'e pc o calcolatrice almeno che non vuoi  fare il matematico.


Mah, sara' che io ho conosciuto solo cinesi bravi in matematica. Si dice che gli orientali abbiano buone doti aritmetiche e geometriche.
In famiglia mia mia madre bacchettava sonoramente chi non sapeva fare velocemente i calcoli con le 4 operazioni!
Un italiano o americano che andasse in cina farebbe molta fatica a colmare il gap, idem se andasse nelle scuole della grande madre Russia! :D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Sephiroth »
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Ludwig Wittgenstein (1889 - 1951)