alex, come sempre sono d'accordo con alcune parti di quel che dici e con altre no:
a) "Quando i giapponesi immisero le prime automobili sul mercato, americani ed europei li derisero, e proprio come i cinesi oggi, anche i nipponici si guadagnarono lo stereotipo di copioni. Negli anni 80 poi, quando l'America inizi? a temere seriamente un possibile sorpasso giapponese, ci furono contrasti stridenti a livello commericale tra Usa e Giappone, e l'ostilità americana contro il Giappone fu ribattezzata "Japan Bashing".
io non mescolerei il contrasto USA-Japan (che certamente sfruttò anche il ricordo di Pearl Harbour e successive vicende....) o le posizioni in altri Paesi europei con la situazione in Italia, dove neppure la FIAY fece mai campagna contro la tecnologia giapponese ai livelli di martellamento mediatico dell'attuale demonizzazione della Cina (e di uso del tibetanismo negli spots!); il copia-copia giapponese veniva deriso amabilmente, quello cinese viene criminalizzato e per i Giapponesi MAI si parlò di mafia (che pure esiste in giappone come in Cina....) in Italia;
é invece verissimo quanto affermi: "A differenza del Giappone, però, che si era temuto potesse spodestare gli Usa solo sul versante dell'egemonia economica, la Cina oggigiorno rappresenta per gli Usa una nuova URSS, perchè la minaccia al proprio primato si estende anche sul piano militare e politico. ú e infatti la differenza é sul piano politico-ideologico (la Cina ha il peccato di essere considerata comynqye ROSSA....):
b) "parli come se i giapponesi, solo perchè furono nostri alleati, siano stati percepiti nel tempo come degli "eroi di guerra" o delle vittime, ma non è assolutamente vero secondo me, al massimo qualche nostalgico fascistoide pu? condividere questa idea...Il punto di vista prevalente sulle masse riguardo alla seconda guerra mondiale è quello che ci fu imposto dalla cinematografia americana, in cui i giapponesi sono i nemici da sconfiggere; di conseguenza, in generale gli italiani vedono tedeschi e giapponesi come i cattivoni della seconda guerra mondiale, mentre riguardo all'opinione che hanno di se stessi, probabilmente preferiscono dimenticarsi di essere stati parte dell'Asse e ricordarsi come eroici partigiani." la filmografia USA antigiapponese é arrivata in Italia on MINIMA parte perché:
- realizzata DURANTE la Seconda Guerra mondiale (già con la Huerra Fredda si edulcorò molto la cosa...) non ebbe diffusione di massa immediata nel 1945;
- venne rapidamente sostituita da quella anticinese/anticomunista dalla Guerra di Corea all'epoca de "Berretti Verdi" del Vietnam:
- in Italia giunsero abbastanza presto e vebbero apprezzati e premiati films giapponesi (specie di Kurosawa, a partire da L'ARPA BIRMANA e RASHOMON), mentre non giunsero per 50 anni film cinesi (esclusi i kung-gu-gilmf di HK....);
- il mito del Giappone-vittima fu abilmente gestito dai Giapponesi imperniandolo su Giroshima (e cancellando fli orrori delle aggressioni giapponesi) fin dal tempo della Guerra di Corea; TUTTORA la quasi totalità degli Italiani conosce vagamente le vicende della guerra del Pacifico fra Alleati e Giapponesi e il massimo di "cattiveria" giapponese che conosce é risultato del film IL PONTE SUL FIUME KWAI (invece i film sui kamikaze li presentavano come eroi o al più pazzi e niente più, senza mai evidenziare il sistema che li produsse), mentre NON SA NULLA degli orrori compiuti dai Giapponesi in Corea e soprattutto Cina )anche perché tanto li hanno commessi verso Asiatici....!);
- intanto giardini giapponesi, ikebana, bonsai, origami, aquiloni, esaltazione del buskido, judo, ecc. hanno diffuso una immagine POSITIVA e DI ALTA CULTURA del Giappone, al contrario di quel che é avvenuto con la Cina di cui si sono conosciuti più i libretti e i ritratti di Mao che la raffinatezza culturale...., il tutto, certamente dentro una cornice di ignoranza generalizzata per l'Oriente che tu giustamente sottolinei esistere in Italia... che favorisce proprio queste mistificanti differenziazioni....
c) voglio poi ricordare 2 filoni importantissimi di films anticinesi assai noti in Italia e che non hanno paragone sul Giappone:
- quelli sui "poveri" Cristiani ed Europei maltrattati durante la rivolta dei Boxers (nessuno conosce i massacri di Cristiani realizzati in Giappone...);
- quelli della serie di Fu Manchu;
in un Paese con il Vaticano e la mafia, presentare la Cina come la culla della mafiosità più feroce e dell'anti-cristianesimo ha avuto risultati DUREVOLISSIMI e DI MASSA;
a questi si aggiungono recentemente i films stile "7 anni in Tibet" e tutte le campagne anticinesi sul Tibet che non trovano alcun riscontro un campagne simili sul trattamento delle minoranze etniche in Vietnam, Indonesia, Sri lanka e men che mai Giappone (Ainu), il che rende ancor più "mostruosa" l'immagine della Cina nel contesto asiatico....; a questo proposito vorrei ricordarti che quegli ambienti fascisti e nazisti che tu citi non sono estranei affatto all'orientalismo in Italia, basti pensare che era convintamente fascista e razzista Tucci, il più grande orientalista e Tibetologo italiano, a cui é stato intitolato il Museo di Arte Orientale.... e che larga parte della diffusione delle arti marziali giapponesi in Italia é stata realizzata dalle polisportive FIAMMA (ossia MSI) e che terroristi neonazisti italiani condannati per strage all'ergastolo hanno acquisito la cittadinanza giapponese e gestiscono reti di export giapponese verso l'Italia.... a riprova della forte connotazione ideologica (meno di nicchia di quel che si crede) di certe scelte "orientaliste"....
del resto nessun film cinese fra quelli di alto valore o di grande spettacolarità degli ultimi 10 anni ha mai fatto registrare successi di pubblico in Italia paragonabili ai films di Kurosawa o a film di Hollywood sui samurai ed a quelli anticinesi degli anni '50..... (ripresi nel caso della serie di Fu Manchu in decine di sketches televisivi italici per decenni...., fino a "Colorado")
d) " i cartoni animati giapponesi che invasero la tv italiana a partire dagli anni 70 suscitarono l'indignazione in massa dei genitori, al punto che furono bannati dalla Rai. Erano visti come essere tutti "brutti, diseducativi e violenti", dimenticandosi che pure Heidi era giapponese; in molti casi sarebbe bastato fare lo sforzo di comprendere che quei prodotti ritenuti inadatti per i bambini italiani erano tali non in quanto giapponesi, ma perchè pensati per un pubblico più grandicello, ma era più facile etichettarli in toto come spazzatura solo in base alla loro nazionalità, mentre i cartoni belli ed educativi erano quelli europei e americani, anche quando si trattava delle Tartarughe ninja, che a dispetto del nome, sono americanissime.
Le emittenti private (Mediaset in primis) continuarono nonostante tutto ad acquistare e trasmettere cartoni giapponesi per il loro basso costo, ma per farlo provvidero spessissimo ad operare su di essi una pesante censura, anche di tipo culturale, sostituendo i nomi originali dei personaggi con nomi inglesi ed italiani, e censurando tutti i riferimenti al Giappone, ideogrammi compresi.
Ci sono voluti anni perchè in Italia si iniziasse a sdoganare l'animazione giapponese, ovvero il tempo che i bambini degli anni 80 cresciuti con pane e Mazinga, diventassero trentenni."
mi permetto di notare che l'intero immaginario collettivo dei bambini italiani degli anni '80 si basa proprio sui cartoons nippo, non solo quelli del tipo Mazinga ma quelli ambientati in un contesto pseudoeuropeo visto alla Giapponese come Heidy, Remi, Lady Oscar e vorrei ricordarti il gigantesco fenomeno di massa successivo dei PoKemon (e non voglio parlare del Tamagochi...).... da cui l'Italia ha elaborato i Gormiti attuali; anche se le censure e le denigrazioni che tu citi sono avvenute non credo si possa neppure lontanamente paragonare la massa di cartoons e gadgets giapponesi consumati dai giovanissimi in Italia con i cartoons cinesi, del tutto assenti o quasi (e paradossalmente più assenti ancora nel post-maoismo!!!), o con gadgets cinesi corrispondenti: in Italia nonn sono arrivati NEPPURE quelli delle Olimpiadi di Beijing 2008, mentre al tempo delle Olimpiadi di Tokio vi fu una vera invasione di gadgets ed é significativo che per Beijing al contrario che per Tokio non si sia registrata neppure la diffusione di gadgets contraffatti a Napoli (...o in Cina...)!
Dunque, certamente la maggioranza degli Italiani é ignorante ed imbottita di stereotipi sull'Asia (e non solo), ma non c'é paragone tra il livello di influenza nella cultura di massa italiana moderna (al contrario che nel periodo dalla Roma Anyica al XVII secolo....) del Giappone (e dei suoi miti sapientemente costruiti ideologicamente ed alimentati) e della Cina finora; in più, ripeto, sono tanti degli stessi orientalisti occidentali e gli intellettuali giapponesi a favorire (attraverso censure storiche, mistificazioni, barriere artificiose contro cui ad esempio molto cercano di fare a VERSORIENTE a Roma....) l'idea errata di una differenza e di una totale autonomia della realtà storico-culturale giapponese (presentata come più "alta", "civile", "eroica", "raffinata", "onorevole") e quella cinese (presentata come più "feroce", "rozza", "di bassa qualità", "barbarica", "infida"); questo colpisce anche i settori MENO ignoranti della popolazione e perfino chi studia discipline orientali, anche grazie all'adesione a questo falso mito di tanti Italiani insegnanti di arti marziali, gestori di case da te, esperti di gastronomia, organizzatori di mostre floreali, organizzatori di corsi di calligrafia, esperti di moda, ecc. (che contribuiscono con le loro scelte a rafforzare questo stereotipo anche fra chi é interessato all'Oriente).
e la contrapposizione é crescente e non calante (e quindi la percezione dei giovani italiani verso Cinesi e Giapponesi é divaricatissima....) e lo sarà finché i Cinesi e le seconde generazioni cinesi in Italia non prenderanno loro in mano l'opera di seria valorizzazione degli elementi materiali ed immateriali della loro cultura in TUTTI i campi (dal té alla calligrafia, dal gioco all'arte marziale, dalla decorazione alla gastronomia, ecc.) e riusciranno a far capire quanto la cultura cinese ha influito non solo su quella giapponese e di tutto l'Estremo Oriente ma perfino su quelle occidentali, italiana compresa....