anche in svizzera i delinquenti girano liberi - Sfoghi - Associna Forum

Autore Topic: anche in svizzera i delinquenti girano liberi  (Letto 2013 volte)

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vasco reds

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« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

Gia_76

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« Risposta #1 il: 13 Luglio, 2010, 17:31:02 pm »
Letto, che schifo, e pensare che probabilmente andrò a lavorare lì in Svizzera per un po'.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Gia_76 »

cavallo

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« Risposta #2 il: 13 Luglio, 2010, 19:43:43 pm »
uno dei Paesi più dominati dalla xenofobia, dalla denigrazione dei migranti (hanno trattato i nostri emugrati a schifo), dalla collusione banche-poteri criminali internazionali (e nazismo), dall'ipocrisia sulla "democrazia" mentre si ingrassa coi soldi degli evasori, dei dittatori, degli aguzzini di ogni latitudine...

uno degli esempi più citati da Bossi come modello......

non c'é da stupirsi se basta essere VIP per farla franca, ANCHE in Svizzera, come in mafiolandia.....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

dorian

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« Risposta #3 il: 03 Agosto, 2010, 17:28:19 pm »
come non rivedere anche

http://it.wikipedia.org/wiki/Pane_e_cioccolata

per noi essere migranti ...
il sogno di essere
blonde with blue eyes, well fed and look good with curves and healthy teeth...

per noi migranti...
remain only our bad dreams

really ?

 :)  :)  :)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da dorian »

dorian

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« Risposta #4 il: 28 Ottobre, 2010, 00:24:27 am »
Canton Ticino, razzismo contro gli italiani

29 settembre 2010 ôNoi lombardi e voi ticinesi parliamo la stessa lingua. Tutti e due diciamo ôva’ a da’ via æl cul!ö, tuonò allegro l’allora sindaco leghista di Milano Marco Formentini in ôvisita ufficialeö ai ôcuginiö. Cugini? Dipende. E lo dimostra l’infame campagna contro i ôrattiö italiani lanciata contro gli italiani. ? da un pezzo che la Lega ticinese, per bocca del suo leader Giuliano Bignasca, dimentico di essere stato condannato nel æ93 dalla Corte di Lugano per aver impiegato una dozzina di operai jugoslavi senza permesso di lavoro, insiste nella stessa accusa: i lavoratori comaschi, varesini, verbanesi ôrubano il lavoro agli svizzeriö. Un’ossessione che ha spinto la Provincia di Como, che pure sinistrorsa non è, a titolare: ôC’è sempre un leghista più a nord di noiö. Un’accusa vecchia. Basti ricordare quanto scriveva James Schwarzenbach, che scatenò tre referendum e nel primo sfiorò la vittoria contro gli immigrati italiani ed in particolare le loro mogli e i loro bambini: ôSono braccia morte che pesano sulle nostre spalle. Dobbiamo liberarci del fardello. Dobbiamo, soprattutto, respingere dalla nostra comunità quegli immigrati che abbiamo chiamato per i lavori più umili e che nel giro di pochi anni, o di una generazione, dopo il primo smarrimento, si guardano attorno e migliorano la loro posizione sociale, scalano i posti più comodi, studiano, s’ingegnano: mettono addirittura in crisi la tranquillità dell’operaio svizzero medio, che resta inchiodato al suo sgabello con davanti, magari in poltrona, l’ex guitto italianoö. Per questo sono più indecenti, quei ratti usati contro i frontalieri. Perché arrivano nella scia di una via crucis segnata da tappe di indicibile dolore. La campagna è partita per ora su Internet ma è già pronta a finire sui muri di tutto il Ticino con tre topastri presentati ciascuno con una piccola scheda. Il primo chiamato Fabrizio, piastrellista, di Verbania. Il secondo Bogdan, rumeno, sfaccendato. Il terzo Giulio, italiano, avvocato, e per non lasciare dubbi sul cognome, dotato di uno scudo con tre monti. Eccoli, i nuovi nemici del benessere svizzero: il frontaliero italiano, il vagabondo rumeno, il ministro delle finanze di Berlusconi, reo di aver varato lo scudo fiscale che avrebbe danneggiato le banche elvetiche. Titolo della campagna: ôBala i ratt..ö cioè: ballano i topi... Sono mesi che ôLa Provincia di Comoö pubblica paginate sui timori dei circa 50 mila italiani che ogni giorno attraversano la frontiera per lavorare in Svizzera, dove certo non avrebbero potuto inserirsi in questi anni se non ci fosse stato bisogno di loro. Un titolo? ôLega contro frontalieri: ôCi rubano il lavoroö?. Un altro? ôStretta in Ticino: ôbasta infermieri dal Comascoö. La campagna coi topi sul sito www.balairatt.ch va però oltre. E supera perfino i manifesti con le pecore bianche che scalciano fuori dalla Svizzera una pecorella nera presentati dalla Svp (Udc nei cantoni francese e italiano) di Christoph Blocher, noto per aver detto che l’articolo 261 bis del Codice penale svizzero che punisce la discriminazione razziale e chi nega l’Olocausto gli fa ôvenire il mal di panciaö. E se i leghisti ticinesi, per ora, si chiamano fuori da questa forzatura, ci sono deputati cantonali come Pierre Rusconi che non solo sono d’accordo ma si augurano che sia questo il tema della prossima campagna elettorale. Marco Zacchera, deputato del Pdl e sindaco di Verbania, ha già presentato un’interrogazione parlamentare: non ritiene il governo ôche questa campagna abbia schietta impronta demagogica e anche razzista e sia in netto contrasto con gli accordi vigenti italo svizzeri?ö. Michel Ferrise, l’ideatore della campagna, ha detto che l’anonimo committente gli aveva ôchiesto di trovare un’idea originale che portasse i ticinesi ad aprire gli occhi su determinate questioniö e che aveva scelto i ratti perché ôil ratto è qualcosa di spregevoleö e contiene ôil concetto di ôderattizzazioneö.

p.s.
avete visto il manifesto-poster con il "ratto" novarese-comasco-varesotto-valtellinese-lecchese-etc-etc ------frontaliero ?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da dorian »