nonostante quel che alcuni, anche su questo Forum, scrivono (in aperto contrasto con tutte le analisi di decenni di studi sociologici mondiali), nessuna "visita" affrettata ad un capannone pratese, come nessun viaggio anche ripetuto in una realtà diversa dalla propria (London, Shanghai, Warszawa, Delhi, ecc.) consente davvero, in assenza soprattutto di uno studio "a monte", di analisi serie, di letture, di competenze almeno basiche socioeconomiche e storiche, di "farsi alcuna idea" della effettiva importanza di una realtà complessa, articolata, radicata come quella cinese a Prato.
ci sono state del resto inchieste di REPORT su tale tema che pur condotte con mezzi e professionalità e occasioni incomparabilmente superiori a quelli di una fugace visita ad un capannone non hanno pienamente superato gli stereotipi circa quella complessa realtà e presumere di poterne capire di più di una troupe giornalistica professionale (con possibilità di accompagnare le forze dell'ordine, fare interviste a candid camera, ecc.) é un evidente errore.
più ancora, decine di migliaia di Pratesi, che a Prato ci vivono, mostrano con la loro demenziale e suicida adesione alle menzogne sinofobe di Cenni e soci che perfino VIVERE in un luogo non basta spesso a capirne i meccanismi, i dati macroeconomici, le tendenze, le crisi, le potenzialità, le prospettive, le strategie delle forze in campo, ispecie quando si é accecati da stereotipi e pregiudizi, da campagne di disinformazione e mistificazione, da falsi e da rimozioni spesso consensuali (ad esempio sulla VERA Storia pratese, del tessile a Prato, dell'arrivo dei Cinesi, ecc., senza la conoscenza della quale Prato resta ignota PERFINO A PARTE DEI SUOI ABITANTI AUTOCTONI come l'Amazzonia o il Triangolo delle Bermude...); come ho ggià detto più volte, prove storiche di simile problema vengono dalla totale incapacità dei colonialisti (ad esempio britannici in India, francesi in Indocina, italiani in Eritrea, ecc.), pur dotati apparati, istituzioni, esperti, ecc., di capire la realtà in cui vissero per decenni (altro che una visitina....) e da qulla di persone che vivendo una accanto all'altra (ad esempio nella rx-Yugoslavia, in Libano, ecc.) non sono state capaci di capire ed evitare lo scoppio di atroci guerre civili.
per capire la realtà del tessile pratese e del ruolo in esso dei Cinesi, specie per chi studia moda, se lo si vuole fare SUL SERIO (e non per dire di averlòo fatto....), consiglio che PRIMA di una o più eventuali visite di capannoni cinesi a Prato si compiano i seguenti passi indispensabili:
- raccolta (da Internet e da altre fonti accessibili) di dati ed informazioni sulla Storia di Prato, sulla evoluzione del tessile a Prato almeno dal 1945 in poi e dei fenomeni connessi (mutamento delle produzioni, dei modelli organizzativi, migrazione dalle aree povere toscane, autosfruttamento, inquinamento, terzismo, pronto-moda, evoluzione del ruolo dei Cinesi nelle diverse fasi di loro insediamento in rapporto con quanto sopra, ecc.);
- analisi dei rapporti storici (fase tardomedievale-rinascimentale) delle mode tessili in Toscana con la Cina ("Arte della seya" e simili) anche dal punto di vista dell'intreccio fra uso dei materiali, decorazione, modelli, ecc. e loro recupero da parte dei grandi stilisti del XX secolo;
- analisi dei dati macroeconomici ed occupazionali pratesi degli ultimi 30 anni;
- analisi di dati e informazioni sul rapporto fra made in italy, terzismo, pronto-moda, delocalizzazioni, nei diversi comparti di gamma del settore;
- visione dei materiati TV su Prato;
- incontri con gli Associni pratesi e, attraverso di loro, con esponenti della comunità cinese pratese;
- incontro con docenti ed insegnanti dell'Istituto "Datini", con rappresentanti sindacali e dell'associazionismo italiano pratese....
.... e solo dopo tutto questo (se la persona in questione non lo ha già fatto, ovviamente, il che cambia le cose....), dopo aver davvero una certa padronanza della VERA realtà pratese, visita di uno o più capannoni cinesi e magari di qualche azienda italiana DOC....
invertire l'ordine delle azioni le renderebbe inutili, perché cominciare dai contatti e dalle visite in loco senza aver acquisito gli strumenti conoscitivi necessari non premette né di fare le domande adeguate, né di osservare dal punto di vista giusto, né di capuire davvero i retroscena di quel che si osserva (e questa é una questione di metodo che non vale solo per Prato, anzi vale a maggior ragione per realtà immensamente più complesse come ad esempio la Cina....)
capisco che sembra molto, troppo, ma se non si pu? fare, allora é meglio non pretendere, per capire quel che accade a Prato nel settore moda-tessile, di vedere qualcosa di cui non si dispongono i dati per capirla (esattamente come se io visitassi un osservatorio astronomico o un tempio shintoista senza conoscere astronomia o shintoismo.... e pretendessi di uscire dalla visita avendo "capito" qualcosa)