ASSILLANTE - Poesie & Pensieri - Associna Forum

Autore Topic: ASSILLANTE  (Letto 2729 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

kinzika

  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *****
  • Post: 3.425
    • Mostra profilo
ASSILLANTE
« il: 22 Settembre, 2010, 09:48:31 am »
Mi assilla una domanda vitale...

da dove deriva il detto GIRO DI VITE?

lo scrissi spesso, non lo capii mai..

fanalino di coda meglio...

forse meglio anche SPEZZARE UNA LANCIA.... cheperò avrà il suo perché non molto proprio vero...?

Giro di vite..

Le vite che girano o le viti di vasco con i bulloni???
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kinzika »
sono responsabile di quello che scrivo non di quello che capisci tu. Anonimo(?)

cavallo

  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *****
  • Post: 14.723
  • Sesso: Maschio
  • silvio marconi, antropologo e ingegnere
    • Mostra profilo
(Nessun oggetto)
« Risposta #1 il: 22 Settembre, 2010, 11:16:19 am »
ecco le risposte:

GIRO DI VITE:
http://it.wikipedia.org/wiki/Giro_di_vite

dunque l'origine sta in una infame pratica iberocattolica (ripristinata in Spagna anche durante la dittatura franchista!!!!)

SPEZZARE UNA LANCIA:
http://it.answers.yahoo.com/question/in ... 136AApkkNE

http://www.0net.net/frasi_fatte/definiz ... ermine=408
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

kinzika

  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *****
  • Post: 3.425
    • Mostra profilo
domande ancora
« Risposta #2 il: 22 Settembre, 2010, 20:01:52 pm »
Citazione da: "cavallo"
ecco le risposte:

GIRO DI VITE:
http://it.wikipedia.org/wiki/Giro_di_vite

dunque l'origine sta in una infame pratica iberocattolica (ripristinata in Spagna anche durante la dittatura franchista!!!!)

SPEZZARE UNA LANCIA:
http://it.answers.yahoo.com/question/in ... 136AApkkNE

http://www.0net.net/frasi_fatte/definiz ... ermine=408


e perchè li usano ?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kinzika »
sono responsabile di quello che scrivo non di quello che capisci tu. Anonimo(?)

cavallo

  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *****
  • Post: 14.723
  • Sesso: Maschio
  • silvio marconi, antropologo e ingegnere
    • Mostra profilo
(Nessun oggetto)
« Risposta #3 il: 22 Settembre, 2010, 20:05:05 pm »
in che senso "perché"???

sono 2 fra i tantissimi modi di dire che si sono stratificati nella lingua italiana a partire da riferimenti storici precisi; quando cominciano ad essere usati anche nella letteratura e nel giornalismo diventano "forme" diffuse a livello nazionale.....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

kinzika

  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *****
  • Post: 3.425
    • Mostra profilo
domande ancora
« Risposta #4 il: 22 Settembre, 2010, 20:08:31 pm »
Citazione da: "cavallo"
in che senso "perché"???

sono 2 fra i tantissimi modi di dire che si sono stratificati nella lingua italiana a partire da riferimenti storici precisi; quando cominciano ad essere usati anche nella letteratura e nel giornalismo diventano "forme" diffuse a livello nazionale.....


no perché le avranno scelte?


ce n'erano di meglio! peccato no?

Grazie lo stesso.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kinzika »
sono responsabile di quello che scrivo non di quello che capisci tu. Anonimo(?)

kinzika

  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *****
  • Post: 3.425
    • Mostra profilo
Re: domande ancora
« Risposta #5 il: 22 Settembre, 2010, 20:11:41 pm »
Citazione da: "kinzika"
Citazione da: "cavallo"
in che senso "perché"???

sono 2 fra i tantissimi modi di dire che si sono stratificati nella lingua italiana a partire da riferimenti storici precisi; quando cominciano ad essere usati anche nella letteratura e nel giornalismo diventano "forme" diffuse a livello nazionale.....

no perché le avranno scelte?


ce n'erano di meglio! peccato no?

Grazie lo stesso.

grazie lo stesso  implica anche grazie per la ricerca su cosa vogliono dire.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kinzika »
sono responsabile di quello che scrivo non di quello che capisci tu. Anonimo(?)

kinzika

  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *****
  • Post: 3.425
    • Mostra profilo
sign
« Risposta #6 il: 22 Settembre, 2010, 20:13:25 pm »
cioè la scelta del significante secondo te, sta nel significato quindi? credi sia stato inevitabile scegliere propirio quelle aff?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kinzika »
sono responsabile di quello che scrivo non di quello che capisci tu. Anonimo(?)

cavallo

  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *****
  • Post: 14.723
  • Sesso: Maschio
  • silvio marconi, antropologo e ingegnere
    • Mostra profilo
(Nessun oggetto)
« Risposta #7 il: 22 Settembre, 2010, 20:14:33 pm »
infatti non sono modi unici di esprimere il concetto; ad esdempio "spezzare una lancia" si pu? esprimere in altri modi ("fornire una ciambella di salvataggio", "essere stampella di...", "fare da scudo a..."), amche se con sfumature diverse.-....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

kinzika

  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *****
  • Post: 3.425
    • Mostra profilo
Re: sign
« Risposta #8 il: 22 Settembre, 2010, 20:16:04 pm »
Citazione da: "kinzika"
cioè la scelta del significante secondo te, sta nel significato quindi? credi sia stato inevitabile scegliere propirio quelle aff?


e come fanalino di coda....

non era meglio dire chene so?

l'ultima zampa posteriore? secondo me è più capibile.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kinzika »
sono responsabile di quello che scrivo non di quello che capisci tu. Anonimo(?)

kinzika

  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *****
  • Post: 3.425
    • Mostra profilo
rivedere riviste
« Risposta #9 il: 22 Settembre, 2010, 20:17:21 pm »
Citazione da: "cavallo"
infatti non sono modi unici di esprimere il concetto; ad esdempio "spezzare una lancia" si pu? esprimere in altri modi ("fornire una ciambella di salvataggio", "essere stampella di...", "fare da scudo a..."), amche se con sfumature diverse.-....


esattamente, mi hai capita al volo!

sarebbe un attimino da rivedere 'sto linguaggio giornalistico, è noioso e poco capibile, per quello in pochi leggiamo i giornali!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kinzika »
sono responsabile di quello che scrivo non di quello che capisci tu. Anonimo(?)

cavallo

  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *****
  • Post: 14.723
  • Sesso: Maschio
  • silvio marconi, antropologo e ingegnere
    • Mostra profilo
(Nessun oggetto)
« Risposta #10 il: 23 Settembre, 2010, 07:05:42 am »
c'é ben altro da rivedere nel linguaggio giornalistico e letterario....!

il processo con cui si formano, si selezionano e si diffindono i "modi di dire" è assai complesso e collegato alle forme di egemonia culturale nelle diverse società, in distinte epoche (l'ha analizzati seriamente, fra gli altri, Tullio De Mauro).

in Italiano si usamo quei "modi di dire" che sono stati selezionati ed usati (o hanno a che fare con personaggi e situazioni dei loro libri) da letterati che poi si studiano a scuola, come Manzoni (ad esempio termini come "don Abbondio" per un pavido al servizio dei potenti, frasi come "ei fu" o "ai posteri l'arduia sentenza" prese dalla poesia "5 maggio", ecc.), Dumas ("tutti per uno, uno per tutti" da "I Tre Moschettieri") ovvero frasi attribuite (spesso maltradotte) a personaggi storici che si studiano a scuola ("il dado é tratto" di Cesare, "delenda Carthago" di Catone, ecc.), ecc.

a questi si aggiungoni frasi che derivano dalla poipaganda politica, delle canzoni e dai media; ad esempio sono ancora diffusi nonostante la Resistenza, la Repubblica, ecc., modi di dire che derivano da slogans di Mussolini, come "meglio vivere un giorno da leoni che cento anni da pecora", mentre molti modi di dire derivano oggi dalla TV...

in tutti i casi si tratta di sintomi di egemonia culturale da parte di settori ed ideologie precise (neoclassicismo, illuminismo, romanticismo, fascismo, ecc.) e non di scelte casuali o spontanee
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

kinzika

  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *****
  • Post: 3.425
    • Mostra profilo
modi di dire
« Risposta #11 il: 23 Settembre, 2010, 10:28:16 am »
Citazione da: "cavallo"
c'é ben altro da rivedere nel linguaggio giornalistico e letterario....!

il processo con cui si formano, si selezionano e si diffindono i "modi di dire" è assai complesso e collegato alle forme di egemonia culturale nelle diverse società, in distinte epoche (l'ha analizzati seriamente, fra gli altri, Tullio De Mauro).

in Italiano si usamo quei "modi di dire" che sono stati selezionati ed usati (o hanno a che fare con personaggi e situazioni dei loro libri) da letterati che poi si studiano a scuola, come Manzoni (ad esempio termini come "don Abbondio" per un pavido al servizio dei potenti, frasi come "ei fu" o "ai posteri l'arduia sentenza" prese dalla poesia "5 maggio", ecc.), Dumas ("tutti per uno, uno per tutti" da "I Tre Moschettieri") ovvero frasi attribuite (spesso maltradotte) a personaggi storici che si studiano a scuola ("il dado é tratto" di Cesare, "delenda Carthago" di Catone, ecc.), ecc.

a questi si aggiungoni frasi che derivano dalla poipaganda politica, delle canzoni e dai media; ad esempio sono ancora diffusi nonostante la Resistenza, la Repubblica, ecc., modi di dire che derivano da slogans di Mussolini, come "meglio vivere un giorno da leoni che cento anni da pecora", mentre molti modi di dire derivano oggi dalla TV...

in tutti i casi si tratta di sintomi di egemonia culturale da parte di settori ed ideologie precise (neoclassicismo, illuminismo, romanticismo, fascismo, ecc.) e non di scelte casuali o spontanee


"meglio vivere un giorno da leoni che cento anni da pecora", mentre molti modi di dire derivano oggi dalla TV...

non lo sapevo che la frase fosse di Mussolini... comunque,

quindi, nelle altre culture sarà uguale, anche in Cina si avranno modi di dire ricorrenti solo magari derivati dalle loro cose no? vero?

è così ovunuque? impariamo tutti a parlare per imitazione.. sarà così.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kinzika »
sono responsabile di quello che scrivo non di quello che capisci tu. Anonimo(?)

cavallo

  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *****
  • Post: 14.723
  • Sesso: Maschio
  • silvio marconi, antropologo e ingegnere
    • Mostra profilo
(Nessun oggetto)
« Risposta #12 il: 23 Settembre, 2010, 12:12:07 pm »
i "modi di dire" (che sono simili ma con un processo di formazione ben diverso, ai proverbi) non sono semplicemente un "modo di parlare", ma veicolano (assai più di quanto non faccia in effetti già il linguaggio nel suo complesso) idee dei gruppi dominanti/gruppi di riferimento (pensa al rapporto ad esempio fra modi di dire USA e americanizzazione dell'Europa..., al radicamento di modi di dire fascisti,  ai riferimenti al cattolicesimo, ecc.) fatte radicare nel "senso comune" (nel popolo) attraverso gli strumenti della formazione scolastica (citazioni, detti, brani di scritti, ecc.) e non (formazione parrocchiale, formazione militare delle reclute, ecc.), gli spettacoli (di piazza, poi teatrali, poi cinematografici, infine radiofonici e TV), la pubblicità (commerciale, militare, politica, nazionalistica, religiosa, ecc.).

così apparentemente é il popolo ad elaborare i "modi di dire", ma in realtà non é vero e derivano dalle prediche e dai films, dalle canzoni e dai caroselli, dalle lezioni e dai posters, dagli slogans partitici e dai modelli culturali....introiettati dal popolo e spesso decontestualizzati (slogans commerciali o ritornelli di canzoni usati in altri contesti, ad esempio)

naturalmente ci? avviene in ogni società e in ogni epoca in forme diverse e per questo lo studio e la comprensione dei "modi di dire" (come  quasi tutto, peraltro) non pu? prescindere dalla conoscenza  del contesto storico e culturale di origine....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

kinzika

  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *****
  • Post: 3.425
    • Mostra profilo
mais
« Risposta #13 il: 23 Settembre, 2010, 12:26:53 pm »
Citazione da: "cavallo"
i "modi di dire" (che sono simili ma con un processo di formazione ben diverso, ai proverbi) non sono semplicemente un "modo di parlare", ma veicolano (assai più di quanto non faccia in effetti già il linguaggio nel suo complesso) idee dei gruppi dominanti/gruppi di riferimento (pensa al rapporto ad esempio fra modi di dire USA e americanizzazione dell'Europa..., al radicamento di modi di dire fascisti,  ai riferimenti al cattolicesimo, ecc.) fatte radicare nel "senso comune" (nel popolo) attraverso gli strumenti della formazione scolastica (citazioni, detti, brani di scritti, ecc.) e non (formazione parrocchiale, formazione militare delle reclute, ecc.), gli spettacoli (di piazza, poi teatrali, poi cinematografici, infine radiofonici e TV), la pubblicità (commerciale, militare, politica, nazionalistica, religiosa, ecc.).

così apparentemente é il popolo ad elaborare i "modi di dire", ma in realtà non é vero e derivano dalle prediche e dai films, dalle canzoni e dai caroselli, dalle lezioni e dai posters, dagli slogans partitici e dai modelli culturali....introiettati dal popolo e spesso decontestualizzati (slogans commerciali o ritornelli di canzoni usati in altri contesti, ad esempio)

naturalmente ci? avviene in ogni società e in ogni epoca in forme diverse e per questo lo studio e la comprensione dei "modi di dire" (come  quasi tutto, peraltro) non pu? prescindere dalla conoscenza  del contesto storico e culturale di origine....


mais oui mon ami, è proprio come dici tu...

non ci resta che fotografare anche questo pezzo di realtà culturale convenzionale umana mi sa...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kinzika »
sono responsabile di quello che scrivo non di quello che capisci tu. Anonimo(?)