come previsto, ci sono sempere coloro che preferiscono la chiusura suicida e il piagnisteo protezionistico ipocrita (salvo delocalizzare in Cina come Cenni....che allora va tutto bene....) all'intelligente cooperazione nell'innovazione e criticano faziosamente chi come la Regione Toscana tenta strade opposte di rilancio dell'innovazione...:
http://iltirreno.gelocal.it/prato/crona ... si-4367006http://www.notiziediprato.it/2011/06/ce ... o-pratese/(interessanti anche i commenti che deridono sacrosantamente la posizione egemone fra imprenditori e centrodestra pratesi....)
intanto c'é chi, nel Pratese, comincia a parlar chiaro, anche sul passato del tessile pratese...
http://www.ilsitodiprato.it/content/332 ... murlo-cinaôCredo che ogni tanto anche noi pratesi dovremmo riflettere sul nostro passato- dice il sindaco- Sono diplomato al Buzzi, perito chimico tessile, e non spetta a me ricordare che nel kit che ci veniva dato in dotazione per lavorare, c’erano delle forbicine da unghie per tagliare campioncini di tessuto delle altre rifinizioni per copiare il prodotto o quando ci veniva detto di aggiungere della sabbia per aumentare la grammatura dei plaid. Cerchiamo di non fare della falsa ipocrisia, ma piuttosto di guardare avanti e di riuscire a cogliere i vantaggi in termini economici e di crescita culturale e scientifica, che potrebbero arrivare a Prato da questo accordo.ö Lorenzini rinnova il suo personale timore che Prato, stando immobile su queste posizioni ôpseudo - protezionisticheö, rischia di perdere un treno, un po’ come fece la Fiat con il mercato dell’auto.