Per meglio chiarire riporto il testo senza le esemplificazioni:
"A partire dalle bollette accettate in data 18 aprile 2006, tutti i contenitori relativi a dichiarazioni doganali d’importazione/transito selezionate come VM, riguardanti merci di origine provenienza asiatica/africana e destinate ad importatore cinese/africano, saranno verificati, indipendentemente dal numero dei singoli del DAU, a magazzino."
VM: Verifica del Materiale
DAU: Documento Amministrativo Unico
Si intende magazzino rispetto al piazzale (di transito) nei casi normali.
Questo vuol dire che le verifiche dei container vengono decise come sempre, ma quando è stabilito che deve essere verificato, nel caso che questi sia di l'importatore cinese/africano, allora sarà sottoposto ad un controllo diverso rispetto ad un importatore "normale".
Quindi per rispondere a Stafilo, la diffferenza non è da dove vengono importate le merci, ma dalla categoria di aziende che importano.
In altre parole, se le merci devono essere verificate e l'importatore è un "italiano", vengono ispezionate in un modo, se invece ti chiami "wang chen trading" o abdullah import export" le stesse merci ti verranno controllate in modo diverso, facendole spostare dall'iter normale.
A parte il principio che secondo me una azienda costituita in Italia con capitali italiani (generati in Italia) dovrebbe essere considerata italiana e non discriminata se il suo proprietario è cinese o africano, se proprio vogliamo dimenticare i principi ed essere solo pragmatici in ogni caso è un danno perchè ti fanno perdere più tempo ed il tuo importatore affronterà la stessa importazione con maggior tempo e lavoro, e quindi maggiori costi.