sono stato all'inaugurazione della mostra.
le oltre 60 opere esposte (pitture ed opere di calligrafia) sono molto interessanti e rappresentative della continuità dialettica di una ricca tradizione dai complessi significati simbolici ed alcune pitture sono davvero magnifiche.
la mostra però, come in altri casi, é stata soprattutto una occasione mancata; infatti:
- a parte l'ISIAO che l'ha ospitata ed ha in questo modo collaborato alla sua organizzazione, nessuna istituzione publica italiana risulta coinvolta (né presente sul depliant di presentazione): Comune di Toma, Provincia di Roma, Regione Lazio, Ministero Beni Culturali, ecc.;
- all'inaugurazione erano presenti oltre 25 artisti cinesi, una mezza dozzina di funzionari dell'Anhui (hanno parlato Hou Jin, Direttore Divisione Affari Artistici Dipartimento Cultura Provincia Anhui, e Sha Linsen, Consigliere Ufficio Affari Esteri Provincia Anhui) e alcuni dell'Ambasciata cinese di Roma (ha parlato Zhang Jianda, Consigliere Culturale), 2 dirigenti ISIAO (che sono intervenuti: Umberto Sinatti, Direttore Generale ISIAO, e Francesco D'Arelli, Direttore Biblioteca ISIAO) ed una mezza dozzina di membri del personale ISIAO e (oltre a me e alla mia compagna) altri TRE Italiani non ISIAO (in una sala da 90 posti a sedere......); ZERO docenti e studenti della facoltà di Stuidi Orientali dell'Università di Roma, ZRTO artisti/galleristi romani, ZERO docenti ed insegnanti romani; ZERO rappresentanti del Museo di Arte Orientale (che pure ha connessioni collezionistiche con l'ISIAO), ZERO rappresentanti della comunità cinese a Roma, ZERO giornalisti, e quanto a TV solo 2 cameramen TV cinesi....
dato che la mostra chiude già dopodomani a Roma, dubito che la vedranno molte persone (forse nessuna...) ed é un peccato perché vale la pena di essere vista.