Moet-Hennessy produrrà spumante in RPC - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: Moet-Hennessy produrrà spumante in RPC  (Letto 2324 volte)

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cavallo

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Moet-Hennessy produrrà spumante in RPC
« il: 08 Giugno, 2011, 08:30:20 am »
http://www.winenews.it/focus-sull-altro ... gabbrielli

verrà usato un "marchio non-champagne": Chandon
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

vasco reds

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« Risposta #1 il: 08 Giugno, 2011, 09:26:53 am »
anche perchè solo le bottiglie prodotte nell'omonima zona possono fregiarsi del nome champagne, è per quello che in italia si usa il nome spumante pur avendo le stesse lavorazioni e spesso anche una qualità migliore
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

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« Risposta #2 il: 08 Giugno, 2011, 10:32:37 am »
infatti il dato significativo della notizia non sta nel fatto che ovviamente non pu? essere denominato "champagne" (perché non prodotto nell'omonima regione francese), cosa stranota a tutti, ma é altro:
- che la Moet-Hennessy inizia a trasferire know-how sulla spumantizzazione (metodo champenois, quello che si usa per gli champagne, diversissimo dal metodo charmat che si usa per gli spumanti italiani e che impediscono qualsiasi raffronto serio, esattamente come non si possono raffrontare una grappa con un gin...
http://it.answers.yahoo.com/question/in ... 003AAf4ii2 )
 attraverso una joint-venture in RPC:
- che la ditta usa da tempo tecniche da gioco delle 3 carte (altro che contraffazioni cinesi...!) per sfruttare la sua notorietà e le usa anche nel caso cinese, offrendole fra i suoi know how al partner cinese; infatti:

http://it.wikipedia.org/wiki/Mo%C3%ABt_et_Chandon

ossia, mentre "Moet & Chandon" é una dizione nota in tutto il mondo riferita  ad uno CHAMPAGNE (prodotto nella Champagne, ovviamente...), l'azienda ha sfruttato tale notorietà per usare il termine "Chandon" (prima attribuito esclusivamente ad uno champagne, da oltre 150 anni) per classificare vini spumanti che lei produce altrove e che non possono ovviamente essere chiamati CHAMPAGNE:

Nel 1973 la compagnia MoÙt-Hennessy ha fondato il Domaine Chandon, un vitigno nella regione Los Carnaros della Napa Valley, California. Era il primo vitigno di vino frizzante francese degli Stati Uniti
Un altro Domaine Chandon fu istituito nel 1986 in Australia, a Green Point
.

e lo stesso avviene secondo la notizia del link di apertura del thread nel caso della Cina.

della serie:  il trucco c'é e si vede.....
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« Risposta #3 il: 08 Giugno, 2011, 12:05:05 pm »
Citazione da: "cavallo"
metodo champenois, quello che si usa per gli champagne, diversissimo dal metodo charmat che si usa per gli spumanti italiani e che impediscono qualsiasi raffronto serio, esattamente come non si possono raffrontare una grappa con un gin...


sei davvero così sicuro che il metodo classico o méthode champenoise non venga attuato in italia??? mi spiace ma devo smentirti per l'ennesima volta.
il Gancia ad esempio utilizza quel metodo, il Ferrari, Bellavista , Berlucchi , Ca' Del Bosco ecc.ecc. (ho citato solo le più famose)

per il resto dovresti sapere che mentre la grappa è un distillato di vinaccia il gin è un distillato di cereali il che ne ipedisce assolutamente un confronto ed un accostamento anche surreale... :wink:
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« Risposta #4 il: 08 Giugno, 2011, 12:27:49 pm »
piccolo particolare: mentre si possono fare spumanti italiani ANCHE col metodo champenoise oltre che con quello charmat, NON SI POSSONO fare spumanti francesi, demnominati nella regione d'origine Champagne, col metodo charmat e questa é la differenza essenziale; basta sapere cosa sia un disciplinare di produzione per capirlo....

quanto a gin/grappa, si dà il caso che un prodotto sia definito non solo da cereali, vino o vinacce ma anche da altri elementi che si ottengono attraverso la diversità dei processi chimici attivati dai metodi usati per la vinificazione o distillazione tanto é vero che si possono fare acquaviti con cereali, frutta, vinacce, ecc., ma quel che rende comparabile le differenze fra le varie acquaviti e quelle fra spumanti charmat e champenoise non é la diversità di materia prima ma é proprio la differenza nel PROCESSO DI DISTILLAZIONE rispetto a quelle nella VINIFICAZIONE , come si pu? vedere anche solo in:
http://it.wikipedia.org/wiki/Distillato
La distillazione pu? essere discontinua o continua.
Nella distillazione discontinua il carico, detto cotta, viene scaricato una volta che si è esaurito; successivamente si ricarica la caldaia con un altro carico. Questo tipo di distillazione viene eseguita in alambicchi di rame con il collo detto a cigno ed utilizzata per la produzione di whisky di malto, cognac, brandy, grappe ecc.
Nella distillazione continua viene alimentata la colonna ininterrottamente come anche il distillato viene continuamente estratto. Viene impiegata per la produzione di vodka, grappa, brandy, gin, rum, tequile e whisky di cereali.


lo stesso vale appunto per charmat e champenois, che  si basano su processi chimici DIFFERENTI (e usano anche uve dalle caratteristiche organolettiche diverse, come spiegato nel link che li riguarda)

ma naturalmente i punti significativi della notizia restano quelli sottolineati, che nulla hanno a che vedere con queste questioni e riguardano invece le strategie di marketing.........


sulle affermazioni false e razziste di chi sceglie esplicitamente di autodefinirsi "suprematista" fin dal suo nick non intervengo e lascio a caocao di valutare questo "apporto" a cui ha già risposto TY....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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« Risposta #5 il: 08 Giugno, 2011, 17:42:06 pm »
Citazione da: "cavallo"
piccolo particolare: mentre si possono fare spumanti italiani ANCHE col metodo champenoise oltre che con quello charmat, NON SI POSSONO fare spumanti francesi, demnominati nella regione d'origine Champagne, col metodo charmat e questa é la differenza essenziale; basta sapere cosa sia un disciplinare di produzione per capirlo....

quanto a gin/grappa, si dà il caso che un prodotto sia definito non solo da cereali, vino o vinacce ma anche da altri elementi che si ottengono attraverso la diversità dei processi chimici attivati dai metodi usati per la vinificazione o distillazione tanto é vero che si possono fare acquaviti con cereali, frutta, vinacce, ecc., ma quel che rende comparabile le differenze fra le varie acquaviti e quelle fra spumanti charmat e champenoise non é la diversità di materia prima ma é proprio la differenza nel PROCESSO DI DISTILLAZIONE rispetto a quelle nella VINIFICAZIONE , come si pu? vedere anche solo in:
http://it.wikipedia.org/wiki/Distillato
La distillazione pu? essere discontinua o continua.
Nella distillazione discontinua il carico, detto cotta, viene scaricato una volta che si è esaurito; successivamente si ricarica la caldaia con un altro carico. Questo tipo di distillazione viene eseguita in alambicchi di rame con il collo detto a cigno ed utilizzata per la produzione di whisky di malto, cognac, brandy, grappe ecc.
Nella distillazione continua viene alimentata la colonna ininterrottamente come anche il distillato viene continuamente estratto. Viene impiegata per la produzione di vodka, grappa, brandy, gin, rum, tequile e whisky di cereali.


lo stesso vale appunto per charmat e champenois, che  si basano su processi chimici DIFFERENTI (e usano anche uve dalle caratteristiche organolettiche diverse, come spiegato nel link che li riguarda)

ma naturalmente i punti significativi della notizia restano quelli sottolineati, che nulla hanno a che vedere con queste questioni e riguardano invece le strategie di marketing.........


sulle affermazioni false e razziste di chi sceglie esplicitamente di autodefinirsi "suprematista" fin dal suo nick non intervengo e lascio a caocao di valutare questo "apporto" a cui ha già risposto TY....


stai come sempre cambiando le carte in tavola prendendole dalla manica della giacca ma non sei così bravo e si vede.
mi fermo sopra in quanto come chiesto da caocao non rispondo alle tue provocazioni.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

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« Risposta #6 il: 08 Giugno, 2011, 20:32:28 pm »
sarebbe utile tornare al nocciolo della notizia che per i disattenti ripeto:

1) la Moet-Hennessy inizia a trasferire know-how sulla spumantizzazione (metodo champenoise, l'unico che si usa per gli champagne, diversissimo dal metodo charmat che si pi? usare per gli spumanti italiani
http://it.answers.yahoo.com/question/in ... 003AAf4ii2 )

attraverso una joint-venture in RPC:
- che la ditta usa da tempo tecniche da gioco delle 3 carte (altro che contraffazioni cinesi...!) per sfruttare la sua notorietà e le usa anche nel caso cinese, offrendole fra i suoi know how al partner cinese; infatti:

http://it.wikipedia.org/wiki/Mo%C3%ABt_et_Chandon

ossia, mentre "Moet & Chandon" é una dizione nota in tutto il mondo riferita ad uno CHAMPAGNE (prodotto nella Champagne, ovviamente...), l'azienda ha sfruttato tale notorietà per usare il termine "Chandon" (prima attribuito esclusivamente ad uno champagne, da oltre 150 anni) per classificare vini spumanti che lei produce altrove e che non possono ovviamente essere chiamati CHAMPAGNE:

Nel 1973 la compagnia MoÙt-Hennessy ha fondato il Domaine Chandon, un vitigno nella regione Los Carnaros della Napa Valley, California. Era il primo vitigno di vino frizzante francese degli Stati Uniti
Un altro Domaine Chandon fu istituito nel 1986 in Australia, a Green Point.


e lo stesso avviene secondo la notizia del link di apertura del thread nel caso della Cina.

della serie: il trucco c'é e si vede.....
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« Risposta #7 il: 08 Giugno, 2011, 22:09:20 pm »
Citazione da: "cavallo"
1) la Moet-Hennessy inizia a trasferire know-how sulla spumantizzazione (metodo champenoise, l'unico che si usa per gli champagne, diversissimo dal metodo charmat che si pi? usare per gli spumanti italiani
http://it.answers.yahoo.com/question/in ... 003AAf4ii2 )
.....


così è più corretto, ma dovresti sottolineare che il metodo martinotti-charmat (ideatore italiano e brevettatore francese) non si pu? usare solo per gli spumanti italiani ma per gli i vini spumanti di tutto il mondo francia compresa così come il più costoso metodo champenois non è una prerogativa esclusiva della zona dello champagne.

pioniere dei vitigni in cina rimane sempre e comunque l'italiana zonin che è presente in cina con vitigni di propietà da oltre 10 anni :wink:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

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« Risposta #8 il: 08 Giugno, 2011, 22:40:49 pm »
sono stati eliminati dal thread alcuni post con intento provocatorio e le risposte relative che riprendevano tali messaggi.
Sono stati conservati quei post il cui contenuto era in thread e che solo minimamente riportavano o rispondevano ai post provocatori.
Per il futuro si pregano gli utenti a non rispondere a tali post e a segnalarli ai moderatori in modo da rendere più facile l'eventuale operazione di bonifica.
Grazie per la collaborazione.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da caocao »
Sotto un unico cielo

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« Risposta #9 il: 08 Giugno, 2011, 23:44:14 pm »
continua la confusione:

- mentre gli spumanti possono essere realizzati sia col metodo charmat che con lo champenoise, NESSUNO CHAMPAGNE (per disciplinare di produzione...) pu? essere fatto col metodo charmat, il che é del tutto diverso dal dire che solo gli champagne si fanno col metodo champenoise, ma vuol dire che gli champagne sono GLI UNICI A POTERSI FARE ESCLUSIVAMENTE CON QUEL METODO;

- ribadisco che la questione centrale nella notizia non é quella charmat/champenoise, ma le seguenti, su cui si ama sorvolare...:

1) la Moet-Hennessy inizia a trasferire know-how sulla spumantizzazione
attraverso una joint-venture in RPC: indoviniamo la conseguenza fra 5-10-20 anni...  

2) la Moet-Hennessy é uno dei tanti casi di uso di tecniche da gioco delle 3 carte (altro che contraffazioni cinesi...!) per sfruttare la sua notorietà e le usa anche nel caso cinese, offrendole fra i suoi know how al partner cinese come strategia di marketing (magari in futuro qualcuno piangerà per questo, in Occidente...); infatti:

http://it.wikipedia.org/wiki/Mo%C3%ABt_et_Chandon

ossia, mentre "Moet & Chandon" é una dizione nota in tutto il mondo riferita ad uno CHAMPAGNE (prodotto nella Champagne, ovviamente...), l'azienda ha sfruttato tale notorietà per usare il termine "Chandon" (prima attribuito esclusivamente ad uno champagne, da oltre 150 anni) per classificare vini spumanti che lei produce altrove e che non possono ovviamente essere chiamati CHAMPAGNE:

Nel 1973 la compagnia MoÙt-Hennessy ha fondato il Domaine Chandon, un vitigno nella regione Los Carnaros della Napa Valley, California. Era il primo vitigno di vino frizzante francese degli Stati Uniti
Un altro Domaine Chandon fu istituito nel 1986 in Australia, a Green Point.


e lo stesso avviene adesso secondo la notizia del link di apertura del thread nel caso della Cina.

come già detto,  quindi, della serie: il trucco (occidentale e a brevissima scadenza...) c'é e si vede.....

ecco il vero cuore della notizia....
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« Risposta #10 il: 09 Giugno, 2011, 07:06:55 am »
Citazione da: "cavallo"
- mentre gli spumanti possono essere realizzati sia col metodo charmat che con lo champenoise, NESSUNO CHAMPAGNE (per disciplinare di produzione...) pu? essere fatto col metodo charmat, il che é del tutto diverso dal dire che solo gli champagne si fanno col metodo champenoise, ma vuol dire che gli champagne sono GLI UNICI A POTERSI FARE ESCLUSIVAMENTE CON QUEL METODO;
....


continua la confusione

a fare un vino champagne non è il solo metodo di produzione ma anche la zona di coltivazione e localizzazione delle cantine, in tutto il resto del mondo (francia compresa) ad esclusione della zona dello champagne possono usarsi uve e metodi uguali ma non si possono etichettare le bottiglie con la dicitura champagne, così avviene anche per il brandy e il cognac (esempio più appropriato dll'accostamento che fa inorridire fra grappa e gin)

per il resto la tua paura che i cinesi possano copiare una produzione francese e quindi creare un danno ai vini francesi è irrisoria visto che siamo in un libero mercato
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« Risposta #11 il: 09 Giugno, 2011, 08:50:21 am »
io non ho alcuna paura, anzi mi fa ridere ogni tentativo (a Prato come in Francia) di "arginare" l'uso cinese (sacrosanto e legittimo in questo sistema economico e che semmai mi auguro cresca) di know-how (anche nelle strategie e nei trucchi del marketing inventati in Occidente....); bastu riciordare quanto ho scritto in specifici articoli e post sia sull'ipocrisia dei Cenni (anticinesi ma delocalizzatori in Cina...) sia sull'ipocrisia della pseudo-tutela del madeinItaly....

ho invece sottolineato, coerentemente con tale mia posizione, che anche in questo caso si intrecciano 2 elementi:
- la scelta (suicida) di fornire ad un potenziale competitor strumenti che egli potrà legittimamente usare in futuro contro le produzioni del paese che glieli ha fornitio (come quando la Sicilia organizza corsi di rosticceria siciliana per cuochi cinesi....): scelta che a me dà conferme e non paure;
- la scelta a breve termine della "gloriosa" ditta francese di usare trucchetti di marketing da gioco delle 3 carte, valorizzanmdo uno spumante (come ha già fatto nelle Americhe...) con il nome di uno champagne notissimo, Chandon...

si continua poi erroneamente ad attribuirmi una non conoscenza del rapporto, ovvio e da me confermato, tra denominazione "Champagne" e regione di produzione (che vale peraltro per tutti i vini DOPGC del Mondo....), e si continua ad ignorare però che (pur in ossequio alla norma geografica)nessuna spumantizzazione di vini della regione Champagne pu? essere denominata "champagne" se fatta con metodi diversi dallo champenoise, ma anche che non é questo il nodo della notizia, bensì i 2 punti da me sottolineati la cui rilevanza esemplificativa resta evidente......
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« Risposta #12 il: 09 Giugno, 2011, 09:08:11 am »
Champagne, è la regione di produzione dei vini di Champagne, situata nella parte orientale del bacino parigino, 150 km. a nord-est di Parigi. Addossata al pilastro geologico primitivo delle Ardenne occupa il vasto bacino di quello che fu un mare interno. Contea prima, poi Governo Militare, la Champagne, durante la rivoluzione, contava 2.500.000 ettari (la ventesima parte della Francia). Nel 1970 il territorio venne suddiviso nei distretti dell’Aube, della Haute-Marne, della Marne e delle Ardenne e, in parte, in quelli dell’Yonne e dell’Aisne. Dal 22 luglio 1927 la legge ha fissato i limiti della zona viticola della Champagne: tale zona comprende 35.000 ettari di terreno di cui circa 31.147 coltivati a vigna nel 1999.

Crémant, sino al 31 agosto 1994 indicava gli Champagne elaborati in modo da sviluppare meno anidride carbonica quindi con una spuma più delicata degli Champagne tradizionali. La pressione nelle bottiglie risultava di circa 3 atmosfere, invece delle 4 atmosfere e mezzo degli Champagne tradizionali. Il regolamento CEE nò 2045/89 del Consiglio europeo del 14/06/1989 precisava le nuove norme di utilizzazione della definizione "Crémant", riservata esclusivamente:
ai vini spumanti di qualità, prodotti in regioni determinate (vale a dire agli spumanti a denominazione d’origine controllata)
ai vini elaborati in Francia o nel Lussemburgo
ai vini che rispettano le norme particolari emanate dallo stato membro per regolarne l’elaborazione (vale a dire che un decreto o una legge devono stabilire le regole che si applicano a tutti i vini che verranno denominati "crémant").
In pratica, per quanto riguarda la Francia, il nome "Crémant" sarebbe riservato ai soli vini a denominazione: Crémant d’Alsace (Alsazia), Crémant de Bourgogne (Borgogna), Crémant de Loire (Loira), Crémant de Bordeaux, Crémant de Limoux.
In futuro potranno essere create ulteriori denominazioni specifiche, ma attualmente, per un ricorso della Spagna che è stato accolto, tutta la questione è in sospeso, in attesa di una definizione. Da parecchi anni, su precisa raccomandazione del CIVC, i produttori di Champagne hanno progressivamente rinunciato ad utilizzare la definizione "Crémant".

Méthode champenoise, è il metodo classico utilizzato per la produzione di vini spumanti di qualità e prevede una seconda fermentazione in bottiglia. In base alla normativa CEE il metodo classico prescrive un invecchiamento minimo di 9 mesi, mentre la normativa per gli Champagne impone almeno 15 mesi dal momento del tirage (vedi), aumentato a tre anni per i millesimati. Nella prassi la spumantizzazione e l’invecchiamento degli Champagne durano da 2 a 3 anni per i non millesimati (sans année) e 5 anni per i millesimati. Il metodo classico non prevede gli altri innumerevoli vincoli regolamentati dallo "Statut champenois" quali il suolo, i vitigni, i metodi di coltivazione, la pigiatura, l’elaborazione, etc. Il regolamento CEE nò 3309/85 del 18 novembre 1985 (confermato nell’articolo 6 del regolamento CEE nò 2333/92 del 31 luglio 1992), riserva l’uso dell’espressione "Méthode champenoise" o similari, unicamente ai vini prodotti nella regione determinata della Champagne, ed aveva previsto per i paesi membri un periodo di 8 vendemmie per adeguarsi alla direttiva. Il termine d’uso al di fuori della Champagne è scaduto il 31 agosto 1994.



http://www.internetsavona.com/champagne ... mpagne.htm
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« Risposta #13 il: 09 Giugno, 2011, 09:48:03 am »
dal link postato e copiato ora da vasco (che conferma in pieno quanto dab me scritto sullo champagne):

Il regolamento CEE nò 3309/85 del 18 novembre 1985 (confermato nell’articolo 6 del regolamento CEE nò 2333/92 del 31 luglio 1992), riserva l’uso dell’espressione "Méthode champenoise" o similari, unicamente ai vini prodotti nella regione determinata della Champagne, ed aveva previsto per i paesi membri un periodo di 8 vendemmie per adeguarsi alla direttiva. Il termine d’uso al di fuori della Champagne è scaduto il 31 agosto 1994.

ma vasco aveva affermato al contrario:
vascoexinhong Inviato: Wed 08 Jun 2011, 12:05    Oggetto:  

sei davvero così sicuro che il metodo classico o méthode champenoise non venga attuato in italia??? mi spiace ma devo smentirti per l'ennesima volta.
il Gancia ad esempio utilizza quel metodo, il Ferrari, Bellavista , Berlucchi , Ca' Del Bosco ecc.ecc. (ho citato solo le più famose)


forse si riferiva a pratiche ILLEGALI di etichettatura con "champenoise" in Italia dopo il 1994? non credo che quei produttori siano tanto sciocchi.....

chi é in contraddizione con chi?

resta poi il fatto che la questione champenoise non é il nodo della notizia da me segnalata e che ho invece ripetutamente sottolineato.........
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« Risposta #14 il: 09 Giugno, 2011, 09:51:48 am »
in effetti dovresti ripassarti un pochino il diritto internazionale e di denominazione la contraddizione sta tutta nel tuo pensiero di illegalità

http://www.lemillebolleblog.it/2010/12/ ... ut-gancia/
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