allora questa sembra essere la strategia delle istituzioni:
iscrivono tutti quelli che arrivano (in qualsiasi momento arrivano)
e piano piano li cominciano a inserire in due percorsi complementari che i ragazzi devono fare insieme:
- un laboratorio per cominciare a imparare l'italiano, dove ci sono bambini stranieri non solo cinesi (se non ricordo male soprattutto nei centri territoriali di insegnamento permanente i Ctp - che non sono i Cpt)
- una classe già esistente (anche se lontana da dove i nuovi alunni vivono) cove però i bamini e ragazi non possono superare i 28 alunni (per legge, sennò gli arrivano mazzate).
Il problema è che non hanno l'autorizzazione a creare nuove classi perché la legge nazionale che (se non ricordo male) è la 333/201 non permette di prendere nuove insegnanti dopo il 31 di agosto. devono fare con quelle che hanno. E allo stesso tempo non possono riorganizzare gli alunni in tutte le classi, cioè rimischiare quelli che già erano iscritti da prima e assegnati a determinate classi. Dal comune di prato stanno chiedendo di sospendere, per Prato, una parte della legge 333 per così avere più possibilità di organizzarsi e pianificare, per non lavorare ogni volta in stato di emergenza a tappare buchi ma dare una sistemata strutturale.
Possiamo fare così: associna dovrebbe mantenersi attenta su questo fronte e restare vigile. Se le cose vanno ancora male su segnalazione di associna, dei nuovi alunni o dei genitori, si fa (mi prendo anche dei giorni e vengo su io se c'è bisogno) a dicembre-massimo inizi gennaio un giro per le scuole a parlare con i ragazzi arrivati quest'anno e l'anno scorso (perché nel 2005 avevano avuto un sacco di studenti arrivati da settembre in poi). E si inchiodano le istituzioni alle loro responsabilità, e alle dichiarazioni che hanno rilasciato.
Che ne pensi Idra?
Va bene, cercherò di monitorare la situazione, per vedere se ci soranno degli sviluppi. Altrimenti cerchiamo di utilizzare i canali di comunicazione a nostra disposizione per segnalare il fatto così da fare pressione sulla questione.
sì, è necessario non abbassare la guardia, chiedere anche la qualità dell'insegnamento e della condivisione di classi, spazi, idee in forme che non siano ghettizzanti. a riguardo va ricordato che già un anno fa era stata segnalata una classe di soli alunni figli di cittadini cinesi proprio a prato. e se fossero diventate di più?
ps: titolo e occhielli dell'articolo su metropoli nn sono miei.