PRATO - Liude Zhan ha appena 20 anni ed è il primo cinese segretario di un partito. A lui è stata data la rappresentanza della sezione intercomunale della Vallata per l'Udeur. Non una scelta nata per caso ma studiata a tavolino.
"Abbiamo pensato a lui - spiega il segretario provinciale dell'Udeur Alessandro Moggi - perché era già presidente dei giovani dell'associazione Fenici e aveva dimostrato di essere un ragazzo vispo e intelligente. Frequentava anche l'Udeur e la proposta di dare a lui la responsabilità della Vallata con delega provinciale per il sociale e l'integrazione è stato un primo passo per avvicinare la comunità cinese alla politica". "Gli staremo vicini - aggiunge - perché è anche attraverso la politica che potremo arrivare a una vera integrazione. E i cinesi di seconda generazione, possono fare molto per questo".
L'Unione industriale di Prato era stata la prima ad aprire le porte a un imprenditore con gli occhi a mandorla, Ju Lin detto "Giulini", imprenditore della Giupel. Tutti pensarono che fatto il primo passo la strada sarebbe stata spianata. Invece i cinesi con cariche nelle associazioni e nelle istituzioni pratesi sono ancora ridotti al lumicino. E "Giulini" è rimasto solo, anche se ben considerato dai colleghi imprenditori. "Nessun altro ha più fatto richiesta", fanno sapere dall'Unione pratese dove non si nasconde di "essere assolutamente disponibili, ovviamente se chi si candiderà sarà considerato in regola con lo statuto dell'Unione".
"Se le aziende sono regolari e hanno una corretta gestione imprenditoriale - sottolineano dal palazzo dell'Industria - sono i benvenuti. Abbiamo aperto a Giulin e apriremmo anche ad altri. Anzi. Sarebbero proprio i benvenuti". E se all'Unione le porte sono aperte, anche ai sindacati l'auspicio sarebbe quello di vedere sempre più lavoratori con gli occhi a mandorla varcare i loro portoni.
Qui però è difficile anche stabilire relazioni continue ("coloro che si presentano da noi chiedono spiegazioni su un problema specifico, ma poi lasciano"). Fanno eccezione Matteo Ye, o se si preferisce Ye Hui Ming, che da anni è copresidente provinciale dell'Anolf (Associazione nazionale oltre le frontiere) della Cisl, nonché membro del direttivo dei tessili. E Wu Rongxiao (detta Alessia), che con Lin Xiaomei (Giulia) si occupano del tg multietnico e, come dipendenti, del patronato. Tra l'altro con ottimi risultati.
"L'esperienza che abbiamo avuto con Matteo - sottolinea infatti Gabriella Melighetti, segretaria generale della Cisl - è stata ottima. Si è profondamente integrato con la realtà italiana e nel suo incarico ha fatto buon uso delle sue conoscenze della realtà cinese". Non c'è invece traccia di cinesi con cariche rappresentative in Cna e in Confartigianato. Qui si sono fatte campagne per trovare nuovi soci nella Chinatown pratese e qualche risultato si è ottenuto. Soci e dipendenti ci sono, ma persone particolarmente impegnate nell'attività delle associazioni molto meno. "Tra i dirigenti - conferma infatti Stefano Acerbi, presidente di Confartigianato - non ce ne sono. E giuro che non si tratta di una questione di scelte. Se qualcuno fosse interessato a seguire più da vicino la nostra associazione non avremmo difficoltà ad inserirlo. E in futuro potrebbe anche accadere".
C'è invece un rappresentante cinese nell'Arci. Si chiama Lyn Xiang ed è il primo segretario ad aver partecipato, come segretario di un piccolo circolo, a un congresso provinciale dell'associazione. In politica invece per adesso c'è solo Liude ma il segretario provinciale dell'Udeur Alessandro Moggi giura: "E' solo l'inizio di un'integrazione. Anche in politica".
(I.R.)
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