Donne e pudore - Generale - Associna Forum

Autore Topic: Donne e pudore  (Letto 3178 volte)

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Ling

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Donne e pudore
« il: 27 Febbraio, 2007, 19:07:33 pm »
Dal sito http://http://www.sexpol.it/:

""La femmina, di suo, non è pudica (semmai lo è molto di più l'uomo). ?, al contrario, esibizionista. L'osservazione dei bambini in età prescolare, che non sono ancora snaturati dall'educazione e dalla mediazione culturale, ne è una dimostrazione [à] Peraltro se approfondiamo un po' la questione vediamo che il pudore non riguarda tanto la nudità in se stessa - che è un fatto naturale - ma le convenzioni sociali. Anche se è la sua prima esperienza in tal senso una donna pu? stare senza alcun imbarazzo in un campo di nudisti, mentre morirebbe di vergogna se in un salotto le mutandine le cadessero ai piedi. Pudore non è altro che il nome che noi diamo alla serie di divieti che circondano il comportamento latu sensu sessuale della donna. Pudica quindi non è la femmina, pu? esserlo solo la donna cioè la sovrastruttura culturale che le si è sovrapposta o che, per dir meglio, le è stata imposta. Ci sono voluti infatti migliaia di anni di repressione e di martellamento da parte dell'uomo per creare il pudore femminile, cioè per fare della femmina una donna.." Massimo Fini "Di(zion)ario erotico"
"

Che ne pensate?

« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Ling »
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ulissefg

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« Risposta #1 il: 27 Febbraio, 2007, 22:17:05 pm »
Credo che valga un po' per tutti gli aspetti dell'agire umano...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da ulissefg »

Usas

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« Risposta #2 il: 27 Febbraio, 2007, 22:38:11 pm »
Beh sul fatto che la femmina sia meno pudica del maschio non sono d'accordo. Proprio tra bambini si pu? osservare come spesso le femmine assumano molto prima dei maschi atteggiamenti più "adulti", che derivano dall'imitazione della figura materna.
Per quanto riguarda il resto sì, indubbiamente il pudore è qualcosa di indotto e non di innato e viene "provocato" sicuramente più nella donna che nell'uomo, proprio per quella che è stata ed è la cultura dominante.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Usas »

ulissefg

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« Risposta #3 il: 27 Febbraio, 2007, 23:36:33 pm »
Credo che la parola chiave del testo citato da Ling sia "di suo", cioè "per natura"...
Il fatto che tenda ad imitare la mamma a cui tu fai riferimento, è già un processo di "snaturalizzazione", di avvicinamento alla "sovrastruttura" di cui sopra...di tensione dallo stato di femmina a quello di donna (per attenerci a quanto citato nell'intervento di Fini)....quindi, non più "di suo".

Ripeto, questo vale un po' per tutti i nostri atteggiamenti.
Sulla veridicità di quanto detto non mi esprimo poichè non mi sono mai soffermato più di tanto sull'osservazione di questo particolare aspetto nelle "giovani femmine"  e quindi mi manca la casistica di riferimento...:)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da ulissefg »

Ling

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« Risposta #4 il: 27 Febbraio, 2007, 23:56:48 pm »
Sono d'accordo con ulissefg per quanto riguarda una possibile interpretazione della "madre" (e a ben pensarci, anche del padre) come figura che snaturalizza.

Gli uomini più pudici delle donne? Non saprei:

1)per quanto riguarda gli uomini la pudicità pu? essere derivante dalla paura del confronto, che s'accentra maggiormente con il confronto del pene (ma a me pare sempre scaturente dal contesto sociale)

2) per quanto riguarda le donne, una minore pudicità pu? derivare dalla moda vigente (sempre il contesto sociale) in cui la femmina è sempre molto svestita.

La donna esibizionista dalla nascita e l'uomo pudico dalla nascita? Non so... non ho mai potuto osservare di prima persona...

« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Ling »
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Usas

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« Risposta #5 il: 28 Febbraio, 2007, 14:41:32 pm »
Beh allora "di suo" secondo me maschio e femmina hanno lo stesso senso del pudore..o forse non lo hanno, ma allo stesso modo :wink:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Usas »

ulissefg

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« Risposta #6 il: 28 Febbraio, 2007, 16:28:08 pm »
Ed infatti, sarei più propenso a credere che le cose stiano cosi...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da ulissefg »

sacha

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« Risposta #7 il: 01 Marzo, 2007, 16:06:25 pm »
Ling, mi sembra che dire che una minore pudicità della donna sia dovuta alla moda vigente, in cui la donna è portata a svestirsi più che in passato, sia una contraddizione rispetto alla teoria di Fini che proponi. Se è stata la cultura maschile (e spesso maschilista) a imporre il pudore alla donna, come Fini sostiene, allora la moda, che è parte di quella stessa cultura, non dovrebbe ribadire quel concetto di pudore? Non so, mi sembra che il fatto che oggi le donne siano relativamente più nude rispetto al passato non c'entri molto con una maggiore o minore presenza del pudore, ma con una perdita di valore che il corpo, soprattutto femminile ma anche maschile, ha ormai raggiunto nella società contemporeanea, in cui tutti gli individui finiscono per perdere la propria unicità, il senso dell'erotismo e della bellezza grazie all'omologazione di turno, che in questo caso coincide con la nudità.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da sacha »

Ling

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« Risposta #8 il: 01 Marzo, 2007, 16:45:56 pm »
Citazione da: "sacha"
Ling, mi sembra che dire che una minore pudicità della donna sia dovuta alla moda vigente, in cui la donna è portata a svestirsi più che in passato, sia una contraddizione rispetto alla teoria di Fini che proponi. Se è stata la cultura maschile (e spesso maschilista) a imporre il pudore alla donna, come Fini sostiene, allora la moda, che è parte di quella stessa cultura, non dovrebbe ribadire quel concetto di pudore? Non so, mi sembra che il fatto che oggi le donne siano relativamente più nude rispetto al passato non c'entri molto con una maggiore o minore presenza del pudore, ma con una perdita di valore che il corpo, soprattutto femminile ma anche maschile, ha ormai raggiunto nella società contemporeanea, in cui tutti gli individui finiscono per perdere la propria unicità, il senso dell'erotismo e della bellezza grazie all'omologazione di turno, che in questo caso coincide con la nudità.


Rispondo subito dicendoti che il tuo "proponi", della frase: "...alla teoria di Fini che proponi", sembra implicare (magari mi sbaglio) che il fatto di postare la teoria sia necessariamente da imputare ad una mia condivisione della stessa.
Sinceramente, ne la condivido ne la approvo appieno. L'ho messa solo per poterne discutere amabilmente con voi.

Interessante, nella tua risposta, il fatto che tu veda come un possibile paradosso il fatto d'accettare contemporaneamente la teoria di Fini e l'ipotesi che il pudore femminile sia diminuito grazie alla moda.
Devo dire che in questo caso, ragionandoci or ora (quindi in piena probabilità di fallire), mi pare che le due cose non contrastino.
Nel senso che la cultura maschile ha creato il senso di pudore femminile (Fini), ma è anche vero che la cultura maschile, influenzata da quella femminilista, è stata influenzata raggiungendo uno stato in cui l'uomo è ben più consapevole dei suoi limitati diritti sulla proprio donna. Ne consegue una minore pressione da parte del maschio sulla femmina (perchè pretende di essere meno soggetta al volere maschile), quindi l'uomo si abitua a canoni decisamente meno pudici. Da qui la moda cambia.
(sono stato abbastanza chiaro? Mi sono un po' arrovellato con le parole! :))

Nel senso che, da una parte la teoria di Fini parla d'un processo storico influenzato da un fattore particolare (l'impulso a nascondere la propria donna) e da uno sociale (la possibilità di farlo); dall'altra c'è, ormai in Italia da parecchie decine d'anni, un contro-impulso (feedback negativo) derivante da un fattore sociale/particolare (dell'indipendenza della donna) sfociante in uno scontro con il fattore sociale maschile (l'uomo vorrebbe tenere a casa la donna, ma non lo fa perchè non pu? - socialmente sbagliato -).

Che ne dite?

« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Ling »
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sacha

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« Risposta #9 il: 05 Marzo, 2007, 15:51:25 pm »
Non so, Ling, io le cose le vedo in maniera leggermente diversa...  diciamo che per me, il nudo femminile oggi è un'imposizione sociale e culturale che non è dettato dalla maggiore indipendenza della donna, ma al contrario da una reificazione della stessa, ridotta a un mero pezzo di carne a uso e consumo del maschio... che poi questo cominci a riguardare anche l'uomo, ridotto anche lui a oggetto da esibire e da guardare nei cartelloni, mi rende ancora più triste... negli anni 70 le femministe lottavano andando a protestare contro i vari Miss Italia e affini, oggi la situazione si è completamente ribaltata non perché quella lotta ha portato una maggiore indipendenza dei soggetti (delle donne, in questo caso), ma perché l'apparire ha prevalso sui contenuti, in tutti i campi e non solo per quel riguarda la condizione delle donne e la loro presunta emancipazione. secondo me, anzi, si è tornati indietro, caso mai, e sia uomini che donne hanno difficoltà a ricreare se stessi in questo marasma di input pubblicitari che volenti o nolenti ci condizionano la vita e ci trasformano in merce.
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