Mah trovo un po' deludente l'articolo soprattutto tenendo conto del calibro dell'autore.
E' deludente perchè:
1) gli scenari a così lungo termine non sono predizioni ma, per l'appunto scenari che servono a pianificare il presente
2) il governo cinese si pone degli obiettivi di crescita minori rispetto a quelli effettivamente dichiarati, e quindi non ha interesse a gonfiare i dati sulla crescita come vorrebbe far credere Thurow
3) se è vero che le statistiche ufficiali sono poco affidabili, ancora di meno lo sono degli indicatori indiretti come il consumo di elettricità. Tali modelli possono funzionare in alcuni paesi, ma è un fatto noto che in Cina la rete elettrica non riesce a tenere il passo della richiesta, e non il contrario come da ipotesi di Thurowi
4) ancor meno affidabile è fare delle ipotesi legando la crescita di Hong Kong alla crescita del Guangdong
5) Thurow confonde alcuni scenari immaginati dagli analisti cinesi, per cui l PIL cinese sorpasserebbe quello americano nella seconda metà del secolo. Tali scenari immaginano la Cina diventare la prima potenza economica mondiale, ma non il sorpasso sul reddito pro capite, e usa invece ipotesi di questo secondo scenario per confutare il primo e sostenere alla fine qualcosa su cui tutti sono d'accordo anche prendendo i dati statistici ufficiali
conclusione A, l'unica utilità che ha l'articolo è la rassicurazione del lettore americano medio, che percepisce sempre di più la crescita del vecchio fantasma del "pericolo giallo" e che ha bisogno di sentirsi fare la prova del nove senza usare i dati ufficiali cinesi.
Conclusione B, non riesco ad appassionarmi più di tatno ad una discussione su quello che succederà alla fine del secolo.