Per babo:
anche stavolta siamo in parte d’accordo ed in parte vediamo le cose da prospettive e con accenti diversi, il che ci arricchisce.
Tralascio di riferirmi ai tuoi commenti sulla terza citazione, perché c’è accordo, e cerco di risponderti rapidamente sulle altre 2.
ò una serie di storici (ti cito in particolare Lombard M., ôSplendore e apogeo dell’Islamö, Rizzoli, Milano, 191; Scarcia Amoretti B., Carocci, Roma, 1998, ed inoltre: Bazama/1988; Gabrieli/ 1996; Dufourcq/ 1994; Bianchi-Giovini/ 1979; Castro/ 1995; Goodwin/ 1992; Marici/ 1999; Diaz-Garcia/ 1990; Papa Algozino/ 1996; Lauro/ 1991; Maalouf/ 1989; ecc.) sostengono le tesi che ho esposto, circa il fatto che la causa principale della crisi (prima di tutto culturale-ideologica e socio-economica) delle società islamiche mediorientali non è endogena, ma va identificata nelle aggressioni francogermaniche e mongole;
ò in particolare la crisi interna che tu citi fino all’XI secolo è essenzialmente di carattere politico (frantumazione del Califfato) e in parte sociale (rivolte nella Bassa Mesopotamia, ruolo del sovversivismo sciita, ecc.), non di egemonia culturale ben al di là dei propri confini e di apertura interna;
ò l’aggressione ôcrociataö fu portata da forze egemonizzate dai francogermanici, figlie effettivamente (come tu dici) di una società ôin espansioneö, soprattutto in termini demografici, nel senso che:
- c’era una sovrappopolazione relativa, ossia in rapporto alle terre coltivabili, delle aree d’origine;
- c’era inoltre una carenza di risorse a livello di nuclei familiari (e per i maschi minori, grazie alle leggi saliche sull’eredità), sia contadini che nobiliari, ed una rigidità terribile (inesistente nel Mondo Islamico) della condizione sociale dovuta al sistema feudale;
- c’era un forte sviluppo delle tecniche militari e connesse (metallurgia militare, allevamento di cavalli da battaglia, ecc.)
- c’era infine una superiorità in termini numerici fra la popolazione dell’Europa Centro-Settentrionale e quelle mediterranee (incluse le sponde Sud ed Est), al contrario di oggi;
ma non era una società avanzata, tanto meno in rapporto col ônemicoö islamico; potrei darti cento
esempi: l’editore iperlaico Albin Michel, in Francia, ha pubblicato su questo tema il testo del
tedesco Sigrid Hunke, che certo non è un Arabo ôLe soleil d’Allah brille sur l’Occidentö, Paris,
1963: 395 pagine su tutti i rami dello scibile umano, che mostra come fino a XIV secolo (in alcuni
campi fino al XVII l’Occidente europeo non abbia raggiunto i livelli scientifici, sanitari, culturali
che l’Andalusia, l’Egitto, il Medio Oriente e l’Iran islamici avevano raggiunto nell’XI secolo!
Fra gli esempi della retrocessione culturale (ed etica) portata dai ôcrociatiö in Medio Oriente ti cito
solo i 3 seguenti:
- Maalouf cita i cronisti CRISTIANI Raoul de caen e Albert d’Aix che descrivono come i ôcrociatiö nel 1098 a Ma’arra abbiano fatto uso di pratiche cannibaliche per terrorizzare i Musulmani;
- Mentre fin dal IX secolo gli ospedali musulmani di Kairouan, Cordoba, Baghdad (e Palermo) curavano con tecniche avanzate le malattie mentali, i ôcrociatiö imposero in Palestina la concezione secondo cui esse erano frutto di ôindemoniamentoö e le trattavano con esorcismi, battiture, incatenamenti;
- Mentre negli ospedali musulmani dall’VIII secolo si conoscevano terapie no invasive contro le infezioni e la cancrena, i ôcrociatiö fecero regredire le pratiche in Medio Oriente alla sola amputazione.
Non parlo poi della Riconquista, durante la quale i cattolicissimi Spagnoli consideravano crimine di
cripto-islamismo (colpito dall’Inquisizione) il ôlavarsi troppoö e i vescovi raccomandavano di
lavarsi solo nelle grandi feste religiose (Filippo II di Spagna, quello che nel 1609 cacci? i
ôMoriscosö dai suoi domini con provvedimenti genocidi, si vantava di farsi il bagno SOLO A
PASQUA!) perché lavarsi troppo era blasfemo, visto che anche la sporcizia era un dono del
Signore; sai che cronisti turchi del XVI secolo affermano che le navi cristiane si sentivano per la
puzza dei loro equipaggi prima di vedersi all’orizzonte ?
ò l’aggressione mongola è stata devastante; certo Baghdad nel 1258 (anno in cui i Mongol la rasero al suolo) non era più quella di Harun ar-Rashid (fra l’altro con centinaia di osterie frequentate da Musulmani e dal grande poeta di corte, omosessuale e cantore dell’omosessualità, Abu Nuwas, nonché dal Califfo in incognito!) ma era ancora:
- una metropoli essenziale economicamente (fulcro di scambi materiali ed immateriali), al centro di una grande regione resa fertile dai canali sotterranei (qanat), che i Mongoli resero il deserto che ancora oggi è;
- - un centro culturale importantissimo, con università, ospedali d’avanguardia e una biblioteca con 1.600.000 volumi che Mongoli gettarono nel fiume;
e si tratta solo di un esempio; non credo si possano sottovalutare gli effetti sia sulla rete dei
commerci, sia sul livello culturale, sia sull’immaginario collettivo, sia sulla militarizzazione della
società, sia sulle chiusure ideologiche, sia sulla perdita di operatori della cultura, sia della distruzione
di mercati e fattori della produzione (contadini e mercanti soprattutto), sia della perdita di risorse
finanziarie, delle azioni dei Mongoli nella loro fase genocidi come di quelle dei ôcrociatiö;
ò forse mi sono spiegato male, ma non mi pareva di essermi contraddetto; comunque, sai bene che c’è stata una prima, lunga, terribile fase genocidi da parte dei Mongoli, che vide tra l’altro l’attacco (assieme ai sovrani cristianissimi Boemondo VI di Antiochia ed Hetum di Armenia!) di Hulagu (convertitosi al Buddismo, che a quanto pare pu? essere usato non solo come ôreligione di paceöà, era lo sterminatore e distruttore di Baghdad) nel 1260 contro i Musulmani della Siria (i Cristiani di Damasco lo osannarono come ônovello Costantinoö!!!) ma anche la sua sconfitta ad opera dei Mamelucchi, e poi una seconda fase, che si apre da un lato con la decisione di Khubilai Khan di non proseguire nell’espansionismo dopo la vittoria sui Song cinesi e dall’altro con la conversione all’Islam prima dei Mongoli dell’Orda d’Oro e poi dei discendenti dello stesso Hulagu (gli Ilkani, stabilitisi in Iran), che rappresenta quella che tu chiami giustamente ôPax Mongolicaö; è evidente che nella prima fase i commerci transasiatici sono stati danneggiati e nella seconda favoriti;
A che serve parlare di ôCrociatiö, di Salahd ed-Din, di Califfato, della cultura islamica di 1000 anni fa? Secondo me allo stesso a cui serve parlare dei Taiping, del periodo Meji in Giappone, di Sun Tzu, ossia a capire meglio quel che accade ed accadrà in Asia, nel Mediterraneo, in Occidente, nel Mondo.
Ti faccio 4 esempi fra i tanti possibili:
- I teocons USA da prima dell’11 settembre 2001 e Gorge Bush dopo l’11 settembre (ha parlato di ôCrociataö e poi si è tatticamente coretto), da una parte, e Bin Laden dall’altra si rifanno esplicitamente ad una ôcontinuitàö con lo scontro dell’epoca delle ôCrociateö e rappresentano interi settori ideologici-economici, peraltro in connubio per decenni (famiglie Bush e Bin Laden socie d’affari e Wahabbiti Saud al potere in Arabia, sopra l’öoro neroö grazie prima a GB e poi USA!!!) con grande impatt sull’oggi sul domani;
- Ho visto in Palestina nel 1989 i ritratti di Saladino e di Arafat nelle case, affiancati nelle case e scendere in sciopero (non violento: si era nella ôPrima Intifadaö, quando a morire ammazzati erano solo i palestinesi) i Palestinesi (all’epoca egemonizzati da forze laiche e talora marxisteggianti, non da integralisti religiosi) per ricordareàla distruzione di Baghdad da parte dei Mongoli come ôinizio della crisi che ha aperto le porte al colonialismoö ed ho visto in Siria (Paese assai laico) nel 2000 la gente (ed in particolare i neo-sposi, in abiti occidentalissimi) portare i fiori in lacrime alla tomba del Saladino: questa memoria storica non va sottovalutata.
Infine, è vero che un principio all’avanguardia 1000 anni fa se resta uguale a se stesso pu? diventare arretrato oggi (ci? vale naturalmente per il Corano, per l’Antico ed il Nuovo Testamento, per i testi vedici e buddisti, per gli scritti di Cicerone, Aristotele, Lao tse, ecc.), ma non sono affatto convinto che si possa capire la crisi di società come l’India (dal periodo post-Moghul), gli Stati islamici (dall’epoca ottomana in poi), la Cina solo o soprattutto sulla base di elementi endogeni, perché la ôglobalizzazioneö (magari areale, non planetaria) esisteva già nei secoli sorsi e le interazioni erano fortissime, anzi, questo è proprio quanto mi interessa di più, non difendere Islam, Cina o altro contro i crimini, pure INEGUAGLIATI, dell’Occidente.
Infatti, sono proprio quei crimini storici che hanno creato le condizioni sia per l’esplodere della supremazia occidentale successiva (XVIII, XIX e XX secolo, sul XXI credo che l’Occidente possa farci una croce) che per un indebolimento delle altre società e talora una loro chiusura ideologica.
Pensa, per essere sintetico, a questa serie storica ed alle sue conseguenze sugli ôaltriö (in termini di depopolamento, rapina, differenziale tecnologico, stupro culturale, ecc.):
- ôcrociateö antimusulmane e anti-catare e ôRiconquistaö
- conquista del ôNuovo Mondoö, sua rapina e genocidio degli autoctoni;
- triangolazione schiavista transatlantica;
- colonialismo moderno in Africa e Asia;
- imperialismo e totalitarismi moderni e specificamente genocidio nazista, Hiroshima, ecc.;
Trovi qualcosa di comparabile (Mongoli inclusi)
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