chi é il "noto stilista italiano"? - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: chi é il "noto stilista italiano"?  (Letto 1518 volte)

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cavallo

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chi é il "noto stilista italiano"?
« il: 26 Settembre, 2007, 00:11:28 am »
ecco una otiia fra le news del Forum:

http://www.agi.it/ancona/notizie/200709 ... 2-art.html

"I Carabinieri della compagnia di Civitanova Marche hanno scoperto a Trodica di Morrovalle (Macerata) un laboratorio di confezioni 'fantasma' gestito da cinesi dove venivano realizzati gilet da uomo per un noto stilista italiano. In manette e' finito il titolare dell'attivita' clandestina, D.C., 30 anni, cinese. L'uomo impiegava il grosso della forza lavoro esclusivamente la notte per sfuggire ai controlli. Durante l'irruzione nel capannone, avvenuta stanotte verso le 3, i militari hanno sorpreso al lavoro 17 operai di cui 4 clandestini. L'imprenditore e' stato arrestato per sfruttamento di manodopera clandestina mentre per i 4 lavoratori non in regola con i documenti di soggiorno verranno avviate le procedure d'espulsione. La presenza durante l'operazione anche dei carabinieri dell'Ispettorato del lavoro ha consentito di esercitare i controlli in materia di lavoro nero su tutti dipendenti, anche non clandestini, presenti nel laboratorio ma non in regola. Sono ancora in corso le verifiche per applicare le eventuali contravvenzioni. (AGI) "


la stessa notizia anche in:
http://www.ilquotidiano.it/articoli/200 ... -da-cinesi

Ovviamente é uno dei casi di super-sfruttamento da parte di un imprenditore cinese di mano d'opera cinese in Italia. Va certo condannato.

Ma avete notato che lavorava "per un importante stilista italiano" (notate che la legge italiana prevederebbe la corresponsabilità dell'appaltatore...)?

CHI E' L'IMPORTANTE STILISTA ITALIANO?

E al di là del nome, che naturalmente nessuno dice, ecco un esempio del fatto che gli imprenditori-supersfruttatori (cinesi, thailandesi, vietnamiti, rumeni, bangladeshi, tunisini, ecc. e pure dediti al "caporalato" ed alla subcontrattazione i mano d'opera italiani, spagnoli, Usa, ecc.) sono quasi sempre l'anello terminale di una catena che ha nei grandi marchi (italiani, francesi, britannici, Usa, ecc.) i committenti e principali beneficiari (e senza rischi con la legge...), con profitti che se per questi imprenditori-supersfruttatori possono anche superare il 100% netto, per i loro committenti (basta controllare nelle boutiques e  nei centri commerciali i prezzi...) superano di norma il 3.000%, ossia al livello di quelli dei narcotrafficanti.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

marcozl

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« Risposta #1 il: 27 Settembre, 2007, 01:10:22 am »
be e sempre cosi... io avevo un laboratorio e come giarano le cose si sa... ma credo che il stilista nn ne sa nulla... di solito il stilista da il lavoro a una ditta terziaria italiana e poi da qui che viene smistata nei vari lab. cinesi
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da marcozl »
liang

cavallo

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« Risposta #2 il: 27 Settembre, 2007, 08:35:41 am »
per marcozl:
quel che tu dci é il nocciolo del problema e ti posso assicurare per esperienza diretta che é un po' più complesso e diverso da ci? che ritieni:
"credo che il stilista nn ne sa nulla... di solito il stilista da il lavoro a una ditta terziaria italiana e poi da qui che viene smistata nei vari lab. cinesi"

Intanto:
- esiste una responsabilità legale (ed etica) del committente primario in tutto il ciclo dei subappalti, in Italia, nel momento in cui appone il suo marchio su un prodotto; se non fa controlli, se"non sa" é colpa sua ed inltre, visto che modelli, tessuti, colori, tagli sono stabiliti dal "grande stilista" é un errore enorme che non ci siano controlli alla produzione ma solo sui prodotti finiti (il caso Mattel spiega le conseguenze);
- esiste un elemento di truffa insito nella pratica che implichi supersfruttamento, sia che avvenga in Italia, sia che avvenga in Bangladesh, Cina, Vietnam o altrove, perché il cliente é indotto a credere che il prodoto del "grande stilista" sia realizzato  in sue aziende/laboratori, con costi (salari, oneri sociali, ambiente di lavoro, tasse) enormemente superiori a quelli che invece sono quelli reali: naturalmente la parte principale della diferenza (le organizzazioni del commecio equosolidale calcolano attorno al'80%) va nelle tasche della ditta del "grande stilista", che pratica anche concorrenza sleale verso quei (pochissimi) stilisti che lavorano in modo corretto;
- infine, la questione principale: dato che "il grande stilista"  crea lui i modelli é evidente che non é il parone del laboratorio ad offrire le sue produzioni (tramite gli intermediari) al "grande stilista" ma costui che cerca (la Benetton lo fa coi computers, in tempo reale, fra una lista di fornitori con prezzi fra loro tenuti in concorrenza) chi glieli produce e lo a naturalmente AL RIBASSO, ossia revoca gli ordini a chi non pratica il rezzo più baso; ci? IMPONE ai fornitori di competere appunto AL RIBASSO e come fanno? Beh, fanno lo stesso e si rivolgono a subfornitori fra ui scelono quello/i che praticano i prezzi più ridicolmente bassi! E dato che i materiali i colori, le carattristiche, il taglio DEVONO essee uguali e costanti (imposti dal "grande stilista"), su cosa redi possano risparmiare? Sulle tasse (evasione fiscale) e sulle condizioni di lavoro (supersfruttamento) e vanno fuori-circuito.
Di chi é la responsabilità primaria: dei subfornitori o del committente?
Te lo metto in un altro modo: chi é più colpevole, il killer o  mandante di un omicidio premeditato?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

yang

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« Risposta #3 il: 27 Settembre, 2007, 19:00:36 pm »
Ma l'Italia si sa che funziona oramai con il caporalato,se vuoi fare i soldi la legge ti permette di farteli,tu italiano subbappalti il lavoro,e sai che con il caporalato hai a disposizione manodopera clandestina che puoi sottopagare alla quale non dai diritti,e sopratutto ufficialmente non esiste(tanto espulsi questi ne trovano altri,la legge sull'immigrazione e' fatta per favorire questi fenomeni),quindi hai cartabianca,il solito gira gira dell'Italiano che trova sempre la via illegale ma con la legge la fa diventare legale,alla fine ci si fanno i soldi e quello che produco mi costa poco,la politica funziona cosi',poi si e fatto un sistema di informazione che attacca gli stranieri e addossa tutte le colpe sugli immigrati,quindi le notizie saranno sempre "trovato laboratorio clandestino,ora si procede all'espulsione degli stranieri"...questo e' quello che succede,ma mai si toccano i politici che permettono questo,o si va a prendere le menti da dove parte tutto,cioe' i politici e imprenditori che daccordo sotto sotto sono i responsabili di cio, la stampa (che sappiamo essere in italia tra la meno libere del pianeta) non si interesserera' mai di divulgare notizie scomode,anche i media devono farsi i soldi parlando dei clandestini e sviano tutto quello che c'e' dietro....altro che Cina....avanti nuova mafia del nord d'italia!!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da yang »