Essenza ed apparenza.
Ma quale delle due conta di più?
E’ meglio lavorare per apparire come si vorrebbe essere o per essere come si vorrebbe apparire?
Veniamo valutati per quello che siamo realmente o per quello che intendiamo dare a vedere?
Se siamo quello che vorremmo essere, ma qualcuno ci valuta per quello che si suppone vogliamo dare a vedere, quanto sarà il margine di errore nell’idea che si saranno fatti di noi? E se ci comportiamo come la persona che vorremmo essere, ma in realtà siamo noi stessi, quant’è alta la probabilità di essere sgamati?
Qual’è la parte predominante della nostra personalità, la maschera o quello che c’è dietro?
Perchè se indossi una felpa da barbone non ti caga nessuno, ma se sei in giro in giacca elegante tutte le donzelle ti guardano diversamente, nonostante la faccia da pirla sia rimasta la stessa?
Se ci si comporta in modo diverso quando si sa di essere appariscenti, non è forse vero che l’apparenza va a sostituire l’essenza?
Oppure è il contrario?