lasciando da parte considerazioni tipo "sfera di influenza storica tradizionale cinese" ed altre fregnacce del genere che lasciano il tempo che trovano, degne di "Lupus et agnus", ho letto pero' che l'invasione del Tibet aveva una logica militare strategica inoppugnabile nei confronti dell'India.
Dal Tibet, i cinesi sono in una posizione dominante invidiabile sia da un punto di vista difensivo che offensivo nei confronti di mosse militari indiane, oltre a avere eliminato un possibile "ventre molle" nel proprio schieramento militare.
"Ubi maior, minor cessat" :cry: e il Tibet nello scontro tra i due elefanti asiatici ci ha rimesso
Esatto, inoltre è da ricordare che nell'ambito delle manovre per l'occupazione del Tibet, l'esercito cinese ha invaso e annesso anche l'Aksai Chin, parte del territorio indiano e mai più restituito. Dalla posizione di vantaggio tibetana poi la RPC, nel 1962, ha sferrato la sua offensiva contro il suo (allora nuovo) nemico.
Il confronto cino-indiano poi si gioca soprattutto in Indocina (già il nome...) e nell'Oceano Indiano, con forti aree di frizione proprio in Birmania, il cui regime ha concesso alla RPC di construire alcune basi militari poco distanti dalle Andamane per meglio controllare le manovre dell'altra.
Se l'India paga il dominio cinese sul Tibet però pu? giocare la carta USA, storico grande avversario della RPC, il favore del resto dei paesi occidentali e dei legami sempre più stretti, ma passati inosservati, col Giappone, sia in campo economico che militare (guarda caso dopo il 2001). Che rientri o no nella gabbia che gli USA stanno tessendo attorno alla RPC, l'India è cmq benvista e nessuno tuona contro il suo riarmo, nessuno (tranne RPC e Pakistan) la vede come una possibile minaccia anzi...