Chi è il Dalai Lama secondo "The Independet" - Generale - Associna Forum

Autore Topic: Chi è il Dalai Lama secondo "The Independet"  (Letto 1330 volte)

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ShaoYan

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« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da ShaoYan »

kay_asuma

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« Risposta #1 il: 23 Marzo, 2008, 18:10:01 pm »
Ble bla bla......bla bla bla.......bla bla bla.......fiumi e fiumi di parole .....fiumi e fiumi di parole .........


Ma..... quelli che hanno postato fanno parte dell'armata brancaleone ?????
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kay_asuma »
Solo uno stupido non torna dove è stato felice l\'ultima volta.....

Alessandro-X

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« Risposta #2 il: 24 Marzo, 2008, 00:32:51 am »
Citazione da: "kay_asuma"
Ble bla bla......bla bla bla.......bla bla bla.......fiumi e fiumi di parole .....fiumi e fiumi di parole .........


Ma..... quelli che hanno postato fanno parte dell'armata brancaleone ?????


La figura del Dalai Lama e' stata un po' troppo mitizzata, non concordo con le definizioni iniziali come: "...rockstar dello spirito, la cui immagine si contrappone a quella sbiadita dei leader cinesi Hu Jintao e Wen Jiabao.", queste sono contrapposizioni che vediamo soprattutto noi occidentali (ma che di riflesso influenzano anche l' opinione di molti orientali), sono fuorvianti e credo che non siano condivise persino dallo stesso Dalai Lama.
Forse piu' o meno inconsapevolmente lui stesso ha contribuito a creare questa immagine, del resto chiunque riesca a conquistare l' interesse (anche sincero, non necessariamente interessato a fini strumentali) degli strati piu elevati della societa' occidentale viene PER FORZA mitizzato ed esaltato, e' assolutamente normale ed inevitabile, come e' inevitabile che possa finire per essere usato strumentalmente, anche senza la sua diretta volonta'; per evitare tutto questo semplicemente NON avrebbe mai dovuto venire a contatto con l' occidente o almeno in modo cosi' massiccio con questo occidente ultracapitalista  e rimanersene nel suo monastero a meditare, pregare  e lavorare in silenzio;
paradossalmente invece l' occupazione cinese del Tibet ha accelerato, facilitato tutto questo perche' ha costretto il Dalai con tutta la sua religione ad uscire e proiettarsi all' esterno e quindi a venire  in contatto piu' marcato con l' occidente, probabilmente pensando di fare del bene ma sicuramente esponendosi a tanti rischi di fraintendimenti e manipolazioni, indipendentemente dalla sua volonta'.
Pero' da qui' a farne una figura negativa per forza ce ne corre....

Di sicuro una cosa e' chiara: per la RPC la religione buddhista in tibet, con tutta la sua carica culturale e spirituale, non ha senso di esistere oppure, se proprio un senso lo si vuol trovare, deve necessariamente passare per l' approvazione del partito che si incarichera' di eleggere le cariche piu' elevate (pancem e dalai) e di controllarlo e regolamentarlo secondo le proprie necessita' ma solo perche' utile al controllo dei seguaci/adepti/fedeli, per questo una figura come il Dalai, a meno di non essere politicamente nominata dal partito, sara' sempre una figura negativa, indipendentemente da chi la incarni: se Tenzin Gyatzo (Lhamo Dondrub) o chiunque altro.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Alessandro-X »