promuovere le cucine regionali cinesi - AssoForum - Associna Forum

Autore Topic: promuovere le cucine regionali cinesi  (Letto 3804 volte)

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cavallo

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promuovere le cucine regionali cinesi
« il: 01 Dicembre, 2007, 00:58:48 am »
negli anni scorsi, molti ristoranti cinesi hanno chiuso ed altri sono in crisi per una sorta di saturazione del mercato, tanto che su questo Forum ai é anche accennato ad alcuni operatori che hanno riconvetito  gli spazi a ristoranti...giapponesi.

In più di un topic si é detto che la cucina della maggior parte dei ristoranti cinesi in Italia non corrisponde a quella vera che si usa in Cina, ma ad adattamenti al gusto italiano e soprattutto non tiene conto quasi mai delle variazioni regionali.

Sulla base delle mie esperienze, in Italia e all'estero, circa la valorizzazione degli elementi immateriali (storico-culturlai) dei prodotti, io sono convinto che si potrebbe provare sperimentalmente a promuovere (con risultati sul piano del dialogo, dell'interculturalità, della lotta agli stereotipi, ma anche economici) proprio le "cucine regionali" cinesi, magari, per quanto riguarda Roma, a patire da quella di wenzhou, che é quella della maggioranza dei Cinesi a Roma.

Concretamente faccio le seguenti proposte e mi dichiaro disponibile per collaborare eventualmente a realizzarle in rapporto con parenti di Associni che hanno ristoranti "regionali" cinesi (un uccellino mi dice che Kenny, ad esempio, é fra questi...) a Roma (in particolare a Esquilino), il che vuol dire inprimo luogo di wenzhou:
- produrre (Associna + uno o più ristoranti interessati ed eventualmente "VersOriente") schede o un opuscolo in Italiano con alcune ricette di cucina di wenzhou e la spiegazione del fatto che si tratta di una cucina diversa da quella considerata genericamente "cinese"  (e che ci sono altre cucine regionali in Cina): io sono disponibile a fare gratis l'introduzione per sottolineare l'importanza multipla dei valori immateriali dei prodotti, in queto caso alimentari;
- promuovere (Associna + uno o più ristoranti interessati ed eventualmente "VersOriente") "settimane gastronomiche" sulla cucina di wenzhou, anche in collaborazione con negozi di aimentari cinesi;
- promuovere (Associna + uno o più ristoranti interessati ed eventualmente "VersOriente") brevi corsi di cucina di wenzhou, anche usando le ricette di cui al primo punto.

Se c'é qualcuno interessato, pu? rispondere sia sul Forum sia attraverso mp e poi possiamo verificare con marcowong il da farsi.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

zhou3602828

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« Risposta #1 il: 01 Dicembre, 2007, 01:29:13 am »
SECONDO ME PER PROMUOVERE I RISTORANTI CINESI DOBBIAMO ADOPERARE UN' ALTRA VIA CIOE VIA DI: SELF SELVICE ED MENU FISSO.
QUANDO ERO INCHILTERRA AVEVO VISTO TANTISSIMI RISTORANTE CINESI CHE HA COME FORMA DI RISTORANTE SELF SELVICE ED GLI AFFARI ANDAVANO DI GRANDE. POI SI DEVE ESSERE ADOPERATE NN SOLO CUCINA CINESE MA COMBINATO CON ALTRE CUCINA ASIATICHE INFATTI NEI RIST. CINESI NELL'INGHILTERRA CUCINAVANNO NN SOLO CINESE MA ANCHE GIAPPONESE, COREANO, TAILANDESE ED VIETNAMITA. IN QUESTO MODO LE PERSONE VENGONO PIU ATTRATE DA TIPICITA DI CUCINA. IL PREZZO DEL MENU DEVE ESSERE FISSATA IN MODO COERRENTE ES: PRANZZO:10 EURO E CENNA 15 EURO. ARREDAMENTO E RISTTRURAZIONE DEVE ESSERE PIU MODERNO NN COME SOLITO IN MODO TRADIZIONALE, MA IN MODO OCCIDENTALE A PUNTO SIAMO IN EUROPA ED I NOSTRI CLIENTI SONO ITALIANI.
E ANCHE MODO DI GESTIONE DEVE ESSERE CAMBIATA INFATTI DOBBIAMO ADOPERARE METTODO DI GESTIONE FAST FOOD,IN CUI RICCHIEDONO POCCHI ADETTI.
ANCHE LA PUBBLICITA DEL RISTORANTE è MOLTO IMPORTANTE COME CASO A MILANO ESEMPIO: ( JIU PING) CHE è UN RISTORANTE CINESE CHE ERA STATO APERTO 7 ANNI FA ED FINO AD OGGI GIORNO CONTINUAAD ESSERE SEMPRE PIENO DI GENTE QUESTO NN PER FATTO CHE SONO FAMOSI PER FARE FESTE DI NOZZE MA SONO FAMOSI PERCHE SULLA CORRIERA GLI HANNO DATO NUMERO 1 COME RISTORANTE CINESE QUESTO PER FATTO ANCHE DI CORRUZIONE DEI GIORNALISTI, MA QUESTA SPESA HA PORTATO LA FAMMA DELLA RISTORANTE O UN'ALTRO CASO UN RISTORANTE VICINO A MILANO DOVE OGNI ANNO VIENE FREQUENTATO UNA VOLTA DA BERLUSCONI ANCHE QUESTO GRAZIE ALLA FAMMA DI BERLUSCONI, ADESSO GUADAGNA MILIONI DI EURO, TUTTO QUESTO SERVE PER SOTTOLINEARE CHE ANCHE PUBBLICITA DELLA RISTORANTE è MOLTO IMPORTANTE.
« Ultima modifica: 01 Dicembre, 2007, 02:18:24 am da zhou3602828 »
idrauli dice che se perdi il treno lo perderai per sempre, quindi la differenza tra una persona che prende il treno e una che lo perde quale?

marcowong

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« Risposta #2 il: 01 Dicembre, 2007, 01:59:29 am »
cavallo nella mia famiglia estesa molti parenti hanno spesso fatto da apripista ad alcune tendenze della comunità cinese e questo anche nel caso della riconversione a ristoranti giapponesi.
Questo era accaduto sia di fronte alla constatazione dei margini sempre decrescenti nella ristorazione cinese sia al fatto che un ramo della famiglia è giapponese.
Nel corso degli anni molti sono stati i riposizionamenti, alcuni hanno puntato al miglioramento della qualità, altri proponendo diversi tipi di cucina (giapponese, asiatica, mongola, ecc.), altri ancora diversi tipi di servizi (self service a buffet, a peso, ecc.).
L'idea di suggerire alcuni tipi di riposizionamento è buona, ma il problema sta ancora più a monte.
Una delle varie associazioni dei cinesi G1 dovrebbe cominciare a proporre i tipici servizi che fanno le varie associazioni e camere di commercio, quali corsi, pubblicità di categoria, ecc. ma la realtà attuale è ben diversa e quanto detto sopra rimane un obiettivo a lunga scadenza.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da marcowong »

saru

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« Risposta #3 il: 01 Dicembre, 2007, 09:59:39 am »
E'un'ottima idea...anke perke'questa tendenza di convertire tutti i ristoranti cinesi in giapponesi credo che prima o poi portera'ad una nuova saturazione del mercato, come gia'è avvenuto con i ristoranti cinesi (in parte ovviamente), per l'offerta eccessiva. Sono daccordo con zhou( e tutti i suoi numeri al seguito) sul fatto del self service e del menu' fisso!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da saru »
A parte gli scherzi, scusatemi se scherzo!
Scusate il tono ironico, curioso e un pò invadente dei miei post!

cino4ever

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« Risposta #4 il: 01 Dicembre, 2007, 10:20:28 am »
hei
ma guardate che gia c sono ristoranti (o meglio trattorie) che offrono un menu d cucina regionale della zona wenzhou qingtian wencheng
basta andare a paolo sarpi o zona stazione (per reggio emilia)
io li chiamo
die san die
dia san dia
dim sum
点心店
c sono piatti tipo
fan pi wencheng
gli altri nn lo so conosco :-D  pero m piacciono le zampe d gallina (penso che sono pochi gli italiani che l ordinerebbero)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cino4ever »
cosi disse zhugeliang

cavallo

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« Risposta #5 il: 01 Dicembre, 2007, 12:40:54 pm »
per cino4ever:
anche a Roma ci sono ristoranti che offrono ucina di wenzhou 8ad esempio a Via Giolitti), ma un conto é che esistano, un conto é che siano promossi verso la clientela italiana (per ragioni eonomiche e di interculturalità); normalmente essi sono frequentati solo da cinesi di  wenzhou e del tutto ignoti agli Italiani che neppure sanno che esistono queste differenze).

Quel che io propongo, invece, é di aire concretamente per ampliare le conoscenze e le interazioni fra questi ristoranti (portatori di elementi culturali specifici) e gli Italiani. Certo alcuni piatti non incontreranno facilmente l'accettazione italiana (ma le zampe di gallina non sono poi più terribili per un Italiano, concettualmente, della trippa, della "pajata" romanesca se sapete cos'é, dell'ossobuco milanese, ecc. e mia nonna e mia madre hanno mangiato solo quelle dall'ottobre 1943 alla Liberazione nell'aprile 1945, in Piemonte, perché la carne era razionata e quasi introvabile durante l'occupazione nazista), ma altri magari sì.

per marcowong:
concordo totalmente con quel che dici: "Una delle varie associazioni dei cinesi G1 dovrebbe cominciare a proporre i tipici servizi che fanno le varie associazioni e camere di commercio, quali corsi, pubblicità di categoria, ecc. ma la realtà attuale è ben diversa e quanto detto sopra rimane un obiettivo a lunga scadenza."
Tu sai bene che (finora inutilmente) io ci sto provando con un'Associazione di commercianti cinesi di Roma (offrendomi di aiutarli gratis) dal mese di aprile 2007, proprio perché condivido questa tua idea.

Forse sarebbe ora che fosse Associna a mandare una lettera "ufficiale" in tal senso a tali associazioni proponendo un incontro per discutere delle questioni non solo del riposizionamento ma anche della valorizzazione degli elementi immateriali dei prodotti, alimentari e non (su cui a mio parere si gioca il futuro non solo del commercio cinese in Italia ma di larga parte del rapporto fra Italiani, migranti G1 e loro figli G2), sfruttando anche le Olimpiadi?

So bene (anche per le spiegazioni di marcowong e di silvia) quali sono i limiti di quelle associazioni e delle scelte dei commercianti G1 cinesi, ma resto ancora speranzoso che un'operazione "a tenaglia" (Associni G2 verso i loro genitori, pur rendendomi conto delle specifiche difficoltà in ambito familiare; Associna verso le associazioni; alcuni operatori cinesi più coraggiosi verso gli altri; Associna nel territorio e nelle scuole/università come fatto a Roma il 28.11) possa produrre qualche risultato in tempi non biblici, perché ritengo sia urgente.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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Milosh

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« Risposta #6 il: 01 Dicembre, 2007, 14:04:27 pm »
Mi sembra un ottima idea, come ha detto cavallo molti italiani non sanno che ci sono varie cucine molti credono che la cucina cinese sia una sola.
Per Zhou non penso che il self service funzioni in Italia. Noi italiani siamo abituati al ristorante, andare al self service per noi e come andare a fare la fila al Mcdonald.In paesi come l'Inghilterra pu? funzionare dove la mentalità dei fast food è diffusa,qui no. Noi vogliamo il nostro bel ristorante, arredato bene con i camerieri ecc. Io penso che dovete proporre la vera cucina cinese , non quella adattata per noi occidentali.
E posso dirvi che una volta assaggiata quella vera, mangiare cucina cinese per italiani vi fa un pò schifo.A Prato in via filzi che un ristorante che fa la cucina di canton non adattata lì ci vanno molti cinesi e pochissimi italiani.
Invece in via ferrucci c'è un ristorante cinese per italiani, gli unici cinesi che vedi lì ci lavorano e infatti si sente la differenza.Io vado sempre in via filzi è molto più buona ed è la classica cucina cinese.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Milosh »
Se il tuo attacco sarà potente allora la tua difesa sarà morbida. Se la tua difesa sarà potente il tuo attacco sarà morbido. tang lang

cino4ever

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« Risposta #7 il: 01 Dicembre, 2007, 20:37:42 pm »
:-D scusate prima ho sbagliato
a stare qui a milano m sto dimenticando del wenchengnese
s dice
die sin die
cavallo a milano ce un ristorante che s chiama jubin
fa d tutto d piu
pure tailandese giapponese vietnammita (involtini)
e conosciuto da italiani e nn solo (s sente parlare anche coreano e giapponese li dentro)
e dai fatti sembra che funziona
ma sembra anche che lo stia facendo solo il jubin
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cino4ever »
cosi disse zhugeliang

kenny

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« Risposta #8 il: 02 Dicembre, 2007, 09:10:43 am »
dietro casa mia ce' un ristorante che fa cucina tipica del sichuan :) ottimo per chi ama il piccante estremo e i sapori forti.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kenny »
\"Se questi cinesini vogliono polverizzare Taiwan entro l\'anno, farebbero\' meglio a darsi una mossa e tirare fuori i soldi\" - J.Nicholson \"The Departed\"

cavallo

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« Risposta #9 il: 02 Dicembre, 2007, 10:07:51 am »
kenny, ti propongo se hai tempo e voglia, di fare una cosa assieme nella prossima settimana (non servono più di 1 o 2 mezze giornate): una classificazione (denominazione, indirizzo, telefono, giorno chiusura, tipologia, ecc.) dei tipi di ristoranti cinesi esistenti all'Esquilino a Roma in:
- ristoranti con cucine regionali e indicazione di quali cucine sono (wenzhou, sichuan, ecc.);
- ristoranti genericamente cinesi.

Poi si potrebbe, sempre se vuoi (a me risulta da silvia che hai anche una sorella che opera in un ristorante di wenzhou a Via Giolitti) fare di più, gradualmente, nel tempo:
- elaborare un questionario-tipo per chiedere agli Associni di estendere questa ricerca ad altre aree di Roma e altre città;
- trovare le modalità (sul sito Associna, su altri sitio come "VersOriente" a Roma, durante le iniziative di Associna a livello locale, con la produzione di schede informative, proponendo ai ristioratori settimane promozionali, ecc.) per favorire la conoscenza degli elementi culturali delle cucine regionali cinesi fra i non-Cinesi, come elemento al tempo stesso economico e di intercultura;
- creare un GRUPPO (inizialmente virtuale, sul sito, ma capace di collaborare o dar vita anche ad iniziative concrete nel territorio, rapportandosi anche alle associazioni dei commercianti cinesi, ai siingoli ristoratori e commercianti di alimenti cinesi) di iniziativa sui temi del cibo, delle bevande, dell'alimentazione e della promozione dei loro valori storico-culturali.

Che ne pensi?
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Blueshadow

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« Risposta #10 il: 02 Dicembre, 2007, 12:15:00 pm »
Se non sbaglio quello che fermava gli italiani inizialmente era l'idea che nel ristorante cinese c'erano cose strane molto lontane dal palato italiano, quindi rendere la cucina cinese più particolare non so se sia una buona idea.
Buona idea è la promozione o  la possibilità di più tipi di cucina insieme questo sì. :-)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Blueshadow »

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« Risposta #11 il: 02 Dicembre, 2007, 17:14:54 pm »
finché i ristoranti italiani si sono presentati all'estero come "italiani", mescolando assieme risotti alla milanese, spaghetti, provoloni, pizza  e tortellini, non hanno avuto lo stesso successo che hanno quando fanno conoscere le "ribollite" ed i fagioli toscani, la mozzarella di bufala campana ed i cannoli siciliani, i carciofi alla giudia romani e la fonduta valdostana  (e si sono  esposti concretamente all'omologazione su 4-5 stereotipi: pizza-spaghetti-babà), saturando il mercato e facendosi concorrenza al ribasso.

I ristoranti cinesi in Italia o almeno alcuni di loro possono smettere se vogliono di essere "scelti" solo per il basso prezzo (che deriva anche da una concorenza su prodotti eguali e stereotipati) e diversificare l'offerta (nessun Italiano va a "mangiare cinese" 1 volta alla settimana e neppure al mese, ma se comprende che ci sono differenze forti fra cucine di wenzhou, sichuan, beijing, guangdong pu? sceglierle alternativamente come farebbe (e spesso già fa) con le cucine coreana, vietnamita, giapponese, indiana, ecc. (o spacciate per tali).

Inoltre, i ristoranti italiani sono veicoli di diffusione all'estero dei cibi e delle bevande italiani, ne favoriscono l'export e il consumo casalingo in altri Paesi, al di là degli emigranti italiani e dei loro discendenti (anche attraverso iniziative promozionali e ricette), se si tratta di cibi si qualità e "regionali" (altrimenti vengono surclassati nei negozi da copie argentine, statunitensi, brasiliane, ecc.!) e lo stesso si potrebbe fare con il rapporto fra ristoranti cinesi e negozi di alimentari cinesi in Italia (in Francia già avviene, in parte, ad esempo a Parigi).

Infine, sarebbe il caso di aiutare a riscoprire le radici inesi di molti cibi italiani tradizionali (dal riso in giù) e le comunanze assai maggiotri di quel he ci viene fatto credere fra le cucine contadine italiane e cinese (zuppe, verdure, carni, ecc.); ad esempo, mia nonna (piemontese) e la nonna della mia compagna (siciliana) mangiavano entrambe zampe di gallina come nella cucina di wenzhou ma oggi la cosa sembra "strana" pure a me (ad alcuni sembra orribile) solo perché si é perduta l'abitudine (nella cucina italiana ci sono piatti altrettanto "orribili" a prima vista, dalle animelle, agli schinali, alla pajata, all'ossobuco, ecc. ma i ristoranti regionali italiani li servono a caro prezzo perché non si é persa l'abitudine). Tutto sta nella diversificazione, nella riscoperta, nella valorizzazione degli elementi immaeriali dei cibi e nella promozione adeguata.
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