in realtà, se hai visto il servizio, avrai notato che per la prima volta, invece, si spiegano cose importanti:
1) che lo sfruttamento del lavoro nero dei cinesi é funzionale alla produzione delle grandi ditte italiane;
2) che i committenti sono quelle grandi ditte con marchi celebri italiane e che tali ditte vendono a prezzi inauditi prodotti pagati alle ditte cinesi in Italia pochi euro (es.: una borsa pagata 26 e venduta a 440!) e che si sa benissimo possono esere mantenuti così bassi solo col supersfruttamento, per cui, ispezioni o no (e fatte più sulla qualità del prootto che su quella del lavoro) i committenti sono i principali beneficiari e responsabili delle irregolarità;
3) che molta produzione cinese in Italia non é di "falsi" ma di prodotti su incarico delle grandi ditte e che quindi...di falso c'é il prezzo a cui tali ditte italiane vendono nelle boutiques quel che i Cinesi in Italia producono a prezzi da bancarella;
4) che i principali falsificatori sono i committenti italiani che fanno mettere "made in Italy" su prodotti al 70% fatti in Cina, usando le ambiguità delle leggi italiane.
Certo il servizio era comunque carente perché REPORT non pu? varcare troppi confini (di denunce ne ha avute abbastanza); ad esempio non parlava delle forniture e subforniture a quelle stesse ditte italiane da produttori cinesi in Cina, in India, in Vietnam, ma anche e soprattutto (io li ho visti personalmente) in Bangladesh, a costi ancor più ridotti e con condizioni di lavoro semischiaviste, non diceva che sono le ditte straniere (anche italiane) che si sono duramente opposte alla nuova legislazione sul lavoro cinese che migliora le condizioni salariali e di lavoro nelle fabbriche di quel Paese e non diceva che anche l'ideazione dei modelli NON E' PIU' fatta principalmente in Italia ma realizzata dai "creativi" Italiani solo a livello di abbozzo iniziale e controllo finale e fatta in India e altrove (e questa sarebbe la creatività italica?) a costi basissimi da diplomati e laureati locali, il che mostra che i prezzi dei prodotti nei negozi italiani non sono iustificati neppure dai costi di "ricerca ed ideazione".
Comunque, meno falso di molti altri servizi TV....