kim_xia,
prova a pensare a 2 elementi, iversi ma intrecciati:
1) un Paese che vive a lungo sopra le sue possibilità (cavalcando l'inflazione finché pu?, indebitandosi, ecc.), un Paese che non ha una politica estera autonoma ma succube di altri (USA), un Paese con gravi carenze strutturali, ambientali, economiche, istituzionali (corruzione, clientelismo), fiscali (evasioni), di sicurezza (criminalità organizzata e che si compiace di glorie del passato vere o false, censurando i suoi errori ed orrori, come fa da molto tempo l'Italia, perde ovviamente posizioni in termini di immagine, efficienza, comercio con l'estero, produttività, coesione nazionale, creatività culturale, ecc. .
Ci? lo rende crescentemente debole ed esposto a crisi crescenti di tutti i tipi. Allora, i responsabili (economico-politici) di tale catastrofe e i loro maggiordomi mediatici, istituzionali, polizieschi, ecc. DEVONO trovare capri espiatori su cui far ricadere la rabbia della "gente comune" per evitare di esserne travolti loro. Così nace e/o si sviluppa (sulle radici degli stereotipi culturali già presenti "in loco") il razzismo, come nella Germania dopo la Prima Guerra Mondiale contro Ebrei, Rom, omosessuali, ecc. e come oggi in Italia contro gli immigrati, ecc.
Dunque spargere odio razzista e criminalizzare gli "altri" é UNA STRATEGIA, non un errore o uno schifo individuale;
2) come dimostrano cento esempi (ultimo quello del G8 di Genova), esistono collusioni profonde, "storiche" tra settori delle "forze dell'ordine" italiane e settori delle organizzazioni politiche neofasciste, razziste (o post-fasciste) che si sono tradotti mille volte in infiltrazioni, provocazioni, azioni precostruite, ecc. (pensa alle 2 molotov portate e fatte trovare dagli ufficiali della PS alla scuola Diaz a Genova!); tieni inoltre conto che in ognu manifestazione anche piccola ci sono SEMPRE agenti in borghese o civili "collegati" alle "forze dell'ordine" (ci sono certamente anche FRA I CINESI, "arruolati" in vario modo...), da un lato, ai media, dall'altro...
Non affermo che a paolo sarpi sia andata così, dico solo che ecluderlo a priori sarebbe da ingenui.