Xaratos, prova a vedere magari lo Xiang qi per il suo secondo aspeto (che é stato intrecciato in antichità a quello strategico, assai più che nel Chataranga indiano da cui derivano gli scacchi): quello cosmogonico-divinatorio.
Infatti, Xiang qi vuol dire "gioco dell'elefante" ma anche "gioco della stella", e il "fiume" al centro rappresenta anche la Via Lattea e il tavoliere il cielo in generale, mentre lo scontro era appunto cosmico-cosmogonico, con elementi connessi ad aspetti geomantici, divinatori (inizialmente le mosse erano stabilite coi dadi), calendariali e rituali.
Ad esempio, la parte centrale del tavoliere era divisa in 12 spazi, 1 per ogni mese, mentre i bordi erano caratterizati dai segni Nord, Sud-Est, Sud-Pvest ed Ovest; i pezzi erano detti "cavalli" ("oro", "legno", "acqua", "fuoco", "terra") e "drangoni" ("sole", "luna", "stelle") che non potevano catturare i "cavalli".