Racconto di Qifeng su il Manifesto - AssoForum - Associna Forum

Autore Topic: Racconto di Qifeng su il Manifesto  (Letto 6339 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Idra

  • Socio di Associna
  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *
  • Post: 2.842
    • Mostra profilo
Racconto di Qifeng su il Manifesto
« il: 29 Dicembre, 2007, 03:29:44 am »
Il nostro Qifeng (alias Giochidiparole) ha scritto un racconto per il Manifesto del 27 Dicembre 2007:

Zhu Qifeng è nato in Cina nel 1982, non ha deciso di venire in Italia all'età di 8 anni: ce l'hanno portato a forza i genitori. Fatto sta che grazie a Sergio, professore di antropologia, finito per caso all'ITIS dove frequentava il terzo anno di superiore, si innamora dei libri e ne divora a valanghe. Combattuto tra letteratura e informatica, ha optato per studiare ingegneria informatica - aveva pensato: vuoi fare il bibliotecario o il consulente informatico? Sicuramente il consulente!!!- e si spera che si laurei l'anno prossimo all'età di 26 anni.


China expressò al bar di piazza Venezia
Zhu Qifeng


Ho comprato ½Porta Portese? stamane e ho visto un annuncio alquanto interessante. Fa proprio al mio caso, direi. Recitava pressappoco così: ½Piazza Venezia, bar centralissimo e ristrutturato da poco, avviatissimo, causa pensionamento precoce vendo a prezzo vantaggioso?. Appena lo mostro a mia moglie, le si accendono gli occhi e mi dice di chiamare subito, ½non c'è tempo da perdere, tra i cinesi va di moda aprire i bar e con un prezzo così non possiamo farcelo sfuggire?. Ha perfettamente ragione, quando tra i cinesi qualche attività va di moda, va letteralmente a ruba. Ricordo che un po' di anni addietro, siccome il ristorante cinese era un'attività che andava bene, tutti i cinesi volevano aprirsene uno; poi quando tra la comunità si era sparsa voce che si guadagnava bene con i negozi all' ingrosso, quasi tutti aspiravano ad aprirne uno. Piazza Vittorio a Roma, così come lo conosciamo oggi, è nata proprio da questa ½moda?. Anche i miei all'epoca hanno cercato di prendersi il loro benedetto ingrosso di abbigliamento, ma le buonuscite dei negozi del rione erano ormai talmente gonfiate da questa bolla-moda, che alla fine ci hanno rinunciato. E sono certo che non erano gli unici sfigati della comunità cinese che non hanno trovato quello che cercavano. Per un negozio, c'erano commercianti italiani che per un buco di 30 mq chiedevano trecentomila ½euri?!
Chiamo il numero dell'annuncio e mi risponde una voce rauca, romanesca al massimo. ½Quanno vole, passi e vede quant'è bello sto baretto. Me dispiace nun sa quanto che o devo da' via?. E fisso l'appuntamento per l'indomani mattina. Comunico la notizia a mio padre, che comincia a bombardarmi di domande. ½Come è la posizione? E' commerciale la via? Quanto incassa al giorno??, pur essendo un laoban* mancato - sfiga vuole che i suoi venti anni in suolo italico li abbia passati come cuoco di ristoranti cinesi altrui- sa che affinché un'attività possa prosperare, deve avere certe peculiarità. Lo rassicuro dicendogli che non ho mai visto un bar migliore di questo nella mia biennale ricerca. ½Vuoi venire anche tu domani??, gli chiedo. E lui naturalmente accetta: non pu? permettersi che il suo figlio più piccolo, 26enne, sposato da un anno non abbia ancora un negozio, ristorante, laboratorio di vestiti, tutto suo e quindi non vuole che sbagli acquisto!
Nel fiore dei suoi 55 anni deve sistemare solo me, l'unico che ha intrapreso e abbandonato la via dell'università, l'unico che per campare è ridotto come un precario italiano. I miei due fratelli maggiori hanno già rispettivamente un negozio di abbigliamento e un ristorante giapponese. E sono belli e sistemati, soprattutto il secondo: i ristoranti giapponesi rendono bene - ½te credo co' quei prezzi!?, opinione dell'altro fratello, forse un po' invidioso - e pochi italiani riescono a distinguere un giapponese da un cinese - tanto che agli occhi di un romano ½li cinesi so' tutti uguali? - quindi è facile far passare per giapponesi autentici dei cinesi doc. C'è però da dire che la differenza enorme che c'è tra un ristorante cinese e uno giapponese è che andando a mangiare dal primo con dieci- quindici euro si ha un pasto completo, mentre andando dal secondo, con gli stessi soldi, si esce con lo stomaco ancora più vuoto di quando si è entrati. Quando ho chiesto a mio fratello se avesse qualche rimorso per aver aperto un ristorante con marchio del nemico storico della Cina, mi ha riso in faccia dicendomi in un misto di cinese, romanesco e italiano: ½O sto a fa' pe' sordi, nun me frega un fico secco della storia, qui in Europa l'importante è guadagnà, li sentimenti vengono dopo?. Quell'½Europa? l'ha detto in cinese, come cinese è il suo pensiero: mio padre dice sempre che ½in Europa bisogna pensare ai soldi, non esistono sentimenti e ti puoi fidare solo dei parenti? - ½a volte manco quelli?, mi ripete spesso il mio fratello ristoratore.
L'indomani andiamo a vedere il bar. A prima vista il proprietario non sembra tanto entusiasta di vederci: al telefono forse non aveva capito che sono cinese. Ma mi ricredo quasi subito, il signore è molto alla mano, mi conduce nel suo piccolo bar - che tanto ristrutturato non mi sembra - e risponde a ogni mia domanda, nonché si comporta pazientemente con mio padre che ficca il naso dappertutto. Alla fine della perlustrazione, ci sediamo tutti attorno a un tavolino e cominciamo a contrattare. ½Rubinetto bagno rotto, muro sporco?, dice mio padre nel suo italiano stentato, indicando le pareti non certo pulite del bar. ½Famo così, io nun c'ho voja de discute e trattà, ste cose nun fanno pe' me. Voi me dite un prezzo e ve lo cedo?. Anche se da un commerciante non mi aspetto che dicesse la verità, non mi sembra un cattivo inizio di trattativa.
***
Ho aperto da poco il bar e l'unica cosa che mi dispiace è che non ho potuto permettermi di ristrutturarlo: l'ex proprietario, che proprio prossimo alla pensione non mi sembrava, mi ha chiesto tutto in contanti. Ho dovuto fare i salti mortali per farmi prestare i soldi, anche da inimmaginabili parenti che pensavo di non avere che hanno ristoranti, negozi in Portogallo e Spagna, per non dire nella sperduta Spinea nel Veneto. Evviva i parenti (soprattutto quando servono).
Al bar vengono molti turisti e molti di loro ne hanno di soldi da spendere. Così come per tutti i bar del centro di Roma, anch'io adotto la politica del prezzo differenziato: se è un turista lo spenno, se è un autoctono allora i prezzi sono nettamente più contenuti. Stessa differenziazione c'è tra la consumazione al banco e quella al tavolino. Insomma, se uno assomiglia a un turista e consuma al tavolo, è veramente una manna dal cielo per me. Molte persone si vede a prima vista che sono straniere, ma per altri bisogna osservare di più. Se parlano italiano con un accento diverso da quello romano e hanno una mappa di Roma in mano, non mi posso sbagliare: so' turisti pure loro.
Il lavoro al bar è piuttosto noioso, ma ogni giorno scopro qualcosa di nuovo sulla Roma e sui romani che pensavo non avessero più segreti per me. Qui al centro, per i bar è obbligatorio far andare al bagno chiunque ne faccia richiesta. E io non ho mai rifiutato a nessuno quello che personalmente considero un favore. Ma molti sono talmente maleducati - appena entrano, senza nessun ½Buongiorno? o saluto di sorta, vanno subito al bagno, fanno i loro comodi e se ne vanno così come sono venuti senza neppure un ½Grazie? - che avrei voglia di mandarli a quel paese. Qualche volta ironicamente li ringrazio io per aver fatto uso del mio bagno e per averlo sporcato. Frequentemente accade poi che qualcuno si affacci all'ingresso del bar, con un'occhiata veda che io e mia moglie abbiamo un aspetto orientale - il che pu? indurre a pensare che siamo cinesi - quindi girarsi e andare via. E quest'ultimo fatto non accade solo con italiani ma anche con ambulanti che dall'aspetto mi sembrano del Bangladesh. Semplicemente non piace loro l'idea di entrare in un bar gestito da cinesi. Con altri clienti - italiani o rumeni o bengalesi - invece non ci sono problemi, ci scherzo, ci chiacchiero, parlando nel mio italiano con accento marcatamente romano. Per dire: il pregiudizio dipende dalla sensibilità delle singole persone e non si pu? generalizzare.
L'altro giorno si affaccia al bar un ragazzo marocchino e mi ordina un cappuccino con pesante accento romanesco. Fatto sta che ci parlo volentieri e quasi subito diventiamo amici. Dopo un po' di chiacchierate vengo a sapere che non ha un posto fisso e lavora vivendo di lavoretti saltuari e imbrogliando ogni tanto i turisti a Piazza Navona. Mi spiega che ½fregalli è 'na stronzata?: praticamente chiede al bersaglio di tendergli la mano, in modo tale che si possa fabbricargli in loco un braccialetto con delle cordicelle colorate. Poi una volta finito tutto, Mohamed, il ragazzo marocchino, fa segno mostrando tutte le cinque dita al turista il costo della prestazione. Se il turista gli mette in mano un biglietto da cinque euro, Mohamed continua a mostrargli le cinque dita - ½che quello caccia 'n'artri 5 euri?. E così via, finché il turista non ritiene di aver pagato abbastanza e comincia a protestare. Riflettendoci un attimo, penso a quante cose abbiamo in comune io e Mohamed - stessa età quando a 6 anni i nostri genitori ci hanno portato in Italia, stesse scuole di periferia, stesso accento romano, stessa passione per la ½maggica? Roma - con la sola differenza che lui è molto più precario di me. Un altro suo grave problema è che ha fatto casini con i documenti e pu? rischiare di diventare clandestino. ½In Francia co' tutti st'anni che so' qua me la tirerebbero appresso la cittadinanza e invece qui so' costretto, co' 15 anni che so' a Roma a pensare ancora a li documenti!? mi dice Mohamed un giorno al mio bar, in un momento di calma. ½C'ho dei partenti lì, me sa che se me ritrovo clandestino vado de là ... e nun sai quanto me dispiacerebbe ... e come la seguo la maggica? E 'a porchetta de Ariccia quanno me la magno? Me 'a sogno in Francia!?.
E' da tanto tempo che Mohamed non si fa vivo al bar. Ogni tanto anche mia moglie accenna a lui. In fondo stava simpatico anche a lei. In cuor mio spero che non gli sia capitato nulla di male. Con la storia dei centri di permanenza temporanea e dei suicidi in queste strutture e il fatto che si sia probabilmente ritrovato clandestino, mi fa preoccupare un po'.
I giorni al bar sono tutti uguali, non capita niente di nuovo: la routine quotidiana è sveglia alle 5 e poi lavoro per 13 ore consecutive per me e mia moglie. Una sera, alla chiusura del bar, mentre abbasso le serrande, mi si presenta davanti Mohamed. Mi dà una gran pacca sulla spalla e io ricambio il favore. Lo invito a bere un bicchiere insieme, ma lui rifiuta perché sta andando via. Via dall'Italia, dove è diventato clandestino. ½Te auguro bona fortuna frate'. Purtroppo io devo scappa' via, in Francia spero de trova' quarcosa de mejo?. Si gira e va via. Lo seguo con lo sguardo e riesco a vedere soltanto un emigrante romano alla conquista della Gallia.
* termine cinese per indicare lo status di chi non deve stare sotto a nessuno in ambito lavorativo. In poche parole proprietario di qualche attività.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Idra »

yo350ml

  • Livello: Straniero / Laowai ben inserito
  • ***
  • Post: 334
    • Mostra profilo
(Nessun oggetto)
« Risposta #1 il: 29 Dicembre, 2007, 12:26:04 pm »
E davvero un bel racconto, bravo gdp!  :smt038
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da yo350ml »

cino4ever

  • Livello: Cittadino del forum di AssoCina
  • ****
  • Post: 818
    • Mostra profilo
    • http://cid-97e99280d617aaf1.spaces.live.com/default.aspx
(Nessun oggetto)
« Risposta #2 il: 30 Dicembre, 2007, 03:56:50 am »
gia in europa s viene per far soldi
ma noi che c siamo nati
cosa dobbiamo fare noi?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cino4ever »
cosi disse zhugeliang

thun88

  • Socio di Associna
  • Livello: Cittadino del forum di AssoCina
  • *
  • Post: 1.273
  • Sesso: Maschio
    • Mostra profilo
    • Twitter
(Nessun oggetto)
« Risposta #3 il: 30 Dicembre, 2007, 10:10:25 am »
Citazione da: "cino4ever"
gia in europa s viene per far soldi
ma noi che c siamo nati
cosa dobbiamo fare noi?

Zitti, lavorare e pedalare  :-D ). Si è vero, la vita in Italia è uno stress, ma c'è sempre di peggio, fidati  :wink:

Complimenti Qifeng, la tua schiettezza e lucidità nel racconto mi fa paura, la storia anche del retroscena dei prestiti fra parenti è scritta bene, senza entrare troppo nei particolari (perchè in fondo sono sempre cose personali).
Spero che le frasi dei tuoi fratelloni non siano interpretate male dai lettori, non sono affatto offensive, però la gente pensa sempre male...  :roll:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da thun88 »
Su Facebook:
Associna in Rete TogethER x L'Emilia-Romagna
Seguimi su Twitter @thun88

cinosuperior

  • Livello: Cittadino del forum di AssoCina
  • ****
  • Post: 749
    • Mostra profilo
(Nessun oggetto)
« Risposta #4 il: 01 Gennaio, 2008, 12:54:47 pm »
mi sà che avrò lo stesso ruolo ma in padania :roll:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cinosuperior »

babo

  • Visitatore
Re: Racconto di Qifeng su il Manifesto
« Risposta #5 il: 01 Gennaio, 2008, 14:23:07 pm »
Citazione da: "Idra"
Al bar vengono molti turisti e molti di loro ne hanno di soldi da spendere. Così come per tutti i bar del centro di Roma, anch'io adotto la politica del prezzo differenziato: se è un turista lo spenno, se è un autoctono allora i prezzi sono nettamente più contenuti. Stessa differenziazione c'è tra la consumazione al banco e quella al tavolino. Insomma, se uno assomiglia a un turista e consuma al tavolo, è veramente una manna dal cielo per me. Molte persone si vede a prima vista che sono straniere, ma per altri bisogna osservare di più. Se parlano italiano con un accento diverso da quello romano e hanno una mappa di Roma in mano, non mi posso sbagliare: so' turisti pure loro.


Ma non c'è un listino prezzi nel barò non è obbligatorio esporlo anche nei barò
Certo che i fessi se sprecano a sto monno...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da babo »

cilex

  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *****
  • Post: 4.468
    • Mostra profilo
(Nessun oggetto)
« Risposta #6 il: 02 Gennaio, 2008, 09:16:22 am »
grande storia, una descrizione impeccabile. Ho sempre ammirato, la sua vena da scrittore.

Veramente lodevole, e forse anche il lieto fine, fa di questa storia. Qualcosa di magico; di solito non finiscono cosi, e finiscono molto prima in tragedie più grandi.

Per Babo: prova andare a Venezia.

Per Cino: di solito, le storie destinate, non sono mai come sono..... anche se spero che tu abbia lo stesso lieto fine. Te lo auguro :wink:

Per Thun: grande verità, dillo a tutte quelle seconde generazioni che vogliono tornare a "casa", anche secondo me si trova solo di peggio!!! Come si pu? lavorare in un paese, che non ha diritti civili rispettati. Questo non per dire che in Italia si rispetti, ma si cade dalla padella alla brace. Anche se penso che più che tornare in patria molti di noi, intraprenderanno la strada che ha fatto Mohamed, non tutti finiscono come il ragazzo nella storia, molti sono già partiti e molti altri partiranno in questa europa, di cambiamenti e possibilità. Ci? che si pensa sempre, meglio la strada nuova della vecchia!!! Direi più che altro, non lasciate la vecchia, e intraprendete anche la nuova :wink:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cilex »
Non lasciatevi scoraggiare da coloro che delusi dalla vita, sono diventati sordi ai desideri più profondi ed autentici del loro Cuore!!!

Giovanni Paolo II 16.X.1978 - 2.IV.2005

babo

  • Visitatore
(Nessun oggetto)
« Risposta #7 il: 02 Gennaio, 2008, 11:03:28 am »
Citazione da: "cilex"
Per Babo: prova andare a Venezia.


e lo vieni a dire a me di andare a Venezia?  :wink:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da babo »

BlackPepper

  • Socio di Associna
  • Livello: Cittadino del forum di AssoCina
  • *
  • Post: 1.753
    • Mostra profilo
(Nessun oggetto)
« Risposta #8 il: 03 Marzo, 2008, 18:10:19 pm »
Davvero un bellissimo racconto, grande ciffo!  :-D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da BlackPepper »
Sorridi sempre anche se il tuo sorriso è triste, perchè più triste di un sorriso triste c´è la tristezza di non saper sorridere. - J.M.

kay_asuma

  • Livello: Cittadino del forum di AssoCina
  • ****
  • Post: 1.367
    • Mostra profilo
(Nessun oggetto)
« Risposta #9 il: 03 Marzo, 2008, 20:35:46 pm »
Bel racconto davvero. schietto ,reale ,senza peli sulla lingua .
Complimenti ancora .
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kay_asuma »
Solo uno stupido non torna dove è stato felice l\'ultima volta.....

cilex

  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *****
  • Post: 4.468
    • Mostra profilo
(Nessun oggetto)
« Risposta #10 il: 03 Marzo, 2008, 20:49:19 pm »
Citazione da: "kay_asuma"
Bel racconto davvero. schietto ,reale ,senza peli sulla lingua .
Complimenti ancora .


ti avevo detto che GDP, è un grande scrittore, dillo a Mauri che lo dice a Luciano... voleva fargli una intervista, ma poi non so come sia andata a finire. Non so se poi l'ha chiamato.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cilex »
Non lasciatevi scoraggiare da coloro che delusi dalla vita, sono diventati sordi ai desideri più profondi ed autentici del loro Cuore!!!

Giovanni Paolo II 16.X.1978 - 2.IV.2005

goldendragon

  • Livello: Cittadino del Mondo
  • *****
  • Post: 1.997
    • Mostra profilo
(Nessun oggetto)
« Risposta #11 il: 04 Marzo, 2008, 09:28:28 am »
à Cifé,

nel tuo bar non verro' mai: trovo che il tuo atteggiamento commerciale di tirare a fregare la gente coi prezzi sia poco onesto ed il riflesso di una mentalità da terzo mondo, anche quando praticato da italiani non rende meno spregevole la cosa (comunque da me beccate molto male, io sono turista ma "accà nisciun'é fesso" :twisted: ).

Al limite mi dà meno fastidio il tuo amico Mohamed, in fondo lui non ruba quando trova turisti gonzi che abboccano (sopratutto anglosassoni) facendosi abbindolare dai suoi braccialetti del cavolo ed il giochino del cinque.

Racconto interessante da un punto di vista umano
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da goldendragon »

kenny

  • Livello: Cittadino del forum di AssoCina
  • ****
  • Post: 1.422
    • Mostra profilo
(Nessun oggetto)
« Risposta #12 il: 04 Marzo, 2008, 16:48:57 pm »
ma e' un racconto o una storia vera?
solitamente commenti o qualunque cosa sia..che sia piu' lungo di 10 righe nn lo leggo proprio, pero' questo lo trovato molto interessante :)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kenny »
\"Se questi cinesini vogliono polverizzare Taiwan entro l\'anno, farebbero\' meglio a darsi una mossa e tirare fuori i soldi\" - J.Nicholson \"The Departed\"

onenemon

  • Socio di Associna
  • Livello: Straniero / Laowai ben inserito
  • *
  • Post: 467
    • Mostra profilo
(Nessun oggetto)
« Risposta #13 il: 04 Marzo, 2008, 20:13:16 pm »
Veramente grande GDP....non ho mai letto con la passione una cosa del genere, anche piu del "Codice da Vinci" che era piu lungo ....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da onenemon »
Impari dal passato (esperienze), progetti per il futuro (speranze), vivi il presente (gioie della vita)

BlackPepper

  • Socio di Associna
  • Livello: Cittadino del forum di AssoCina
  • *
  • Post: 1.753
    • Mostra profilo
(Nessun oggetto)
« Risposta #14 il: 04 Marzo, 2008, 23:32:58 pm »
Citazione da: "goldendragon"
à Cifé,

nel tuo bar non verro' mai: trovo che il tuo atteggiamento commerciale di tirare a fregare la gente coi prezzi sia poco onesto ed il riflesso di una mentalità da terzo mondo, anche quando praticato da italiani non rende meno spregevole la cosa (comunque da me beccate molto male, io sono turista ma "accà nisciun'é fesso" :twisted: ).

Al limite mi dà meno fastidio il tuo amico Mohamed, in fondo lui non ruba quando trova turisti gonzi che abboccano (sopratutto anglosassoni) facendosi abbindolare dai suoi braccialetti del cavolo ed il giochino del cinque.

Racconto interessante da un punto di vista umano

Il racconto è scritto in prima persona ma non credo sia completamente autobiografico... spero di non essermi sbagliata  :-D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da BlackPepper »
Sorridi sempre anche se il tuo sorriso è triste, perchè più triste di un sorriso triste c´è la tristezza di non saper sorridere. - J.M.