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Autore Topic: cenni sulla Storia del Tibet  (Letto 1084 volte)

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cavallo

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cenni sulla Storia del Tibet
« il: 02 Aprile, 2008, 11:39:34 am »
http://www.rajatabla.it/viaggi/tibet_storia.htm
http://spazioinwind.libero.it/popoli_an ... toria.html

1) fino al VII secolo d.C.-
sistema tribale con cultura e religione sciamanica ("Bon") di origine siberiana e centrasiatica e capitribu che per influsso delle realtà indiane e cinesi si autodefiniscono "re"; in particolare é famoso il re Tho-tho-ri-Nyantsen, nato nel 172 a.C.. Questa costituisce l'unica "cultura tradizionale millenaria" tibetana, essendo durata almeno dal III millennio a.C. fino all'affermazione del Buddhismo in Tibet; essa non é autoctona né etnicamente (il popolamento del Tibet avvenne per migrazioni dall'Asia Centrale) né culturalmente (la cultura tradizionale tibetana era di origine siberiana e centrasiatica, con forti influssi delle società e delle culture cinese ed indiana.

2) VII secolo d.C. -
il Buddhismo giunge in Tibet dall'India, abbastanza tardivamente rispetto al periodo di vita del Buddha (V secolo a.C.: http://it.wikipedia.org/wiki/Buddhismo) ed alla sua stessa introduzione in Cina, nel I secolo d.C. (http://it.wikipedia.org/wiki/Buddhismo_cinese); nei secoli recenti il Lamaismo ha creato il mito secondo cui il Buddhismo sarebbe stato introdotto in Tibet al tempo di re Tho-tho-ri-Nyantsen (II secolo d.C.), ma (http://it.wikipedia.org/wiki/Buddhismo_tibetano) si tratta solo di un mito ed in effetti il Buddhismo giunse invece in Tibet solo nel VII secolo d.C. grazie al "re" Songsten Gampo XXXIII" della dinastia di Yarlung, nato nel 608 d.C., colui che proclamò Lhasa capitale.
Nello stesso periodo nasce la lingua attuale tibetana, creata grazie alla copiatura da parte di ministri di Songsten Gampo XXXIII di quella indiana ed imposta ad un popolo che parlava tutt'altra lingua.
Il Buddhismo viene gradualmente imposto dall'alto alle genti abitanti nel Tibet, attraverso persecuzioni dello sciamanesimo Bon.

3) VIII secolo d.C.-
giunge in Tibet il Buddhismo di tipo tantrico dall'India; si accentuano le persecuzioni dello sciamanesimo Bon ma al tempo stesso gli elementi esoterici e terrifici presenti nel Tantrismo permettono sincretismi fra la cultura Bon e quella buddhista, che restano a far parte del Buddhismo Tibetano nei secoli successivi;

4) fine VIII-inizio IX secolo d.C. -
inversione di tendenza: la tradizione tibetana Bon riprende il sopravvento e si avvia una persecuzione del Buddhismo, che praticamente scompare dal Tibet; la sicietà resta  tribale e proto-monarchica;

5) secolo XI d.C.-
"seconda introduzione" del Buddhismo in Tibet dall'India: nascono varie scuole in lotta fra loro e si stabilisce l'egemonia buddhista sullo sciamanesimo; nel 1072 nacque il grande monastero di Sakya, sede della omonima setta "Sakya-pa",

6) secoli XII-XIII -
inizia la fase di forte influenza mongola, anche attraverso matrimoni, assunzione di ruoli religiosi da parte di Mongoli (il quarto Dalai Lama, Yonten Gyatso, era di famiglia mongola e la parola Dalai é di lingua mongola), mescolanze fra il Tantrismo tibetano (ed i residui sciamanici in esso contenuti) e le credenze mongole (della medesima lontana origine sciamanica siberiana).
tali influenze facilitano l'acquisizione dell'egemonia politico-militare mongola in Tibet, che si appoggia sulla setta Sakya-pa: nel 1239 infatti in seguito all'invasione delle truppe mongole giudate da Khubilai Khan il potere centrale passa da Lhasa a Sakya ed in particolare il sovrano mongolo Khubilai Khan affidò il governo del Tibet al suo maestro: l’abate del monastero di Sakya (Sakya Pandita (1253), a cui fece anche riformare l'alfabeto tibetano.
Va ricordato che Khubilai Khan (il sovrano incontrato da Marco Polo) era Mongolo ma fondò una dinastia CINESE e si considerava a tutti gli effetti IMPERATORE CINESE (http://it.wikipedia.org/wiki/Kublai_Khan), essendosi culturalmente sinizzato da giovane; fu Khubilasi Khan a proclamare capitale della Cina Beijing e proclamare la dinastia Yuan nel 1271.

Quindi il dominio di Khubilai Khan sul Tibet e le sue decisioni istituzionali e culturali  in Tibet vanno intese come DOMINIO DI UNA DINASTIA DELL'IMPERO CINESE, dato che nella Storia antica l'origine etnica dei sovrani non conta (si vedano le origine etniche diversissime degli imperatori romani, dei sovrani britannici, degli stessi savoia in Italia in epoca ben più recente).

E' Khubilai Khan, imperatore etnicamente mongolo dell'IMPERO CINESE, il vero padre della presunta "tradizionale millenaria cultura tibetana".

7) secoli XIV-XVI-
fase di lunga instabilità in Tibet dovuta a lotte violente fra le sette buddhiste (e i loro leaders feudali) : rovesciamento violento dell'egemonia Sakya e frammentazione in signorie, senza alcuno Stato centrale tibetano;

8) XVII-XX secolo-
Nel 1642 l’esercito mongolo di Gusri Khan intervenne in Tibet ed impose ai tibetani il governo temporale di un lama della scuola Gelugpa che chiamò Dalai Lama, allora già alla quinta incarnazione (il Dalai Lama è considerato un’emanazione di Avalokitesvara, la divinità della compassione universale che protegge il Tibet); nel 1644 si stabiliva la dinastia imperiale cinese Qing, da parte di forze egemoni mancesi; per tale dinastia vale lo stesso criterio già spiegato per Khubilai Khan: etnicamente non é cinese han, istituzionalmente é dinastia dell'IMPERO CINESE, per cui la definizione di un nuovo potere centrale a scala regionale in Tibet realizzata da questa dinastia e l'attribuzione del potere temporale alla figura (già ampiamente debitrice di Khubilai Khan) del Dalai Lama sono "mancesi" solo per chi crede che l'etnia conti più della continuità istituzionale (cosa che non era vera all'epoca) o che esistessero "nazioni" (peggio ancora monoetniche) prima dell'apparire di questo concetto in Europa a fine XVIII secolo. In effetti, dal XIII seolo al 1911 il Tibet é stato caratterizzato da due sole situazioni:
- periodi di dominio da parte di dinastie dell'Impero Cinese;
- periodi di assenza assoluta di autorità regionale tibetana e di caos e frammentazione; nessun "potere indipendente" tibetano ha mai visto la luce in quei secoli.

La Repubblica Cinese del 1911 ha assunto la continuità istituzionale dell'Impero Cinese, riconosciuta da tutti gli Stati del Mondo; in tale ambito il Tibet restava parte dello tato cinese come nel XIII secolo e dal XVII.
La RPC ha assunto dal 1949 la continuità istituzionale della Repubblica Cinese  e tutti gli Stati (USA ed Italia inclusi) che riconoscono la RPC (nonché l'ONU da quando essa ha sostituito Taiwan) accettano tale contuinuità che implica il riconoscimento della sovranità plurisecolatre della Cina sul Tibet.

Come detto in vari post su questo Forum, anche senza risalire a Khubilai Khan, il dominio di dinastie cinesi sul Tibet risulta più vecchio:
- della nascita degli USA;
- della nascita dello Stato italiano;
- della nascita della Germania;
- della nascita del Belgio;
- del dominio francese su Alsazia e Lorena e Corsicaecc.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

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« Risposta #1 il: 02 Aprile, 2008, 13:59:51 pm »
integrazione sulla storia del Tibet e sul ruolo giocato da Britannici e Statunitensi nel promuovere la sua separazione dalla Cina:

http://www.index-china.com/index-english/Tibet-s.html
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)