che un politico, più ancira un sindaco(specie nei piccoli Comuni), sia a firte contatto con l'elettorato é certamente una cosa positiva, in apparenza, ma ...
1) si tratta di un elemento che pu? sfociare (ed in efetti nel caso della Lega sfocia) in una tecnica specifica di gestione del potere tutt'altro che democratica, che fa parte del cosiddetto "populismo" e che consiste nel ricercare un contatto (frettoloso) diretto fra l'uomo di potere (non l'istituzione come tale, democratica) e il cittadino-individuo (non le forze organizzate, sindacati, le associazioni che se non sono schierate con chi detiene il potere vengono invee aggredite o ignorate) dove l'"ascolto" del cittadino da parte del politico (peraltro ne parla pure Rutelli a Roma dicendo che vuole andare a sorpresa fra la gente se sarà sindaco...) non é affatto equilibrato perché il rapporto he si stabilisce é appunto fra un INDIVIDUO che ha il potere ed un INDIVIDUO che non ce l'ha. Queta tecnica, che si collega all'uso del plebiscito e(specie in età moderna) al controllo dei mezzi di formazione, informazione e cultura, la usavano già nell'antichità (Repubblica Romana, Signorie medievali, ecc.) e in età moderna é stata appannaggio di diverse realtà profondamente reazionarie, antidemocratiche, come il nazismo, il poujadismo, il peronismo, l qualunqidmo, ecc. .
2) l'"ascolto" diretto della gente, se abbinato a campagne di criminalizzazione, demonizzazione, xenofobe, razziste, di invenzione di miti storiografici come la "padania" come fa la Lega, serve in effetti ad...ascoltare l'eco delle prioprie stesse campagne (ad esempio sui migranti), a favorire la diffusione e la crescita dei peggiori stereotipi (ad esempio anti-migranti) sensa porvi argine, a far prevalere il richiamo agli istinti invece che alla razionalità ("ammazziamoli tutti", "castriamoli", "buttiamoli fuori", ecc.) ed a legittimare in un circuito orrendo sia le peggiori pulsioni dell'animo umano (individualismo estremo, provincialismo, sessismo, omofobia, paura del diverso, ecc.) sia le proprie azioni e campagne destinate a far leva su quelle pulsioni per i propri sporchi interessi.
3) in ogni caso, personalmente io non giudico una forza politica o un politico da come stringe mani, sorride, dialoga con i cittadini, ma da quel che fa e dai principi in base a cui lo fa; i principi leghisti sono orrendamente coerenti con le ideologie razziste, xenofobe, egoiste (fra l'alro loro l'evasione fiscale, sotto la forma di "sciopero fiscale" l'hanno promossa apertamente, altro che combatterla!) peggiori del secolo XIX-X, mentre la sua azione, dalla Bossi-Fini al caso Alitalia, dagli assessorati alla cultura veneta (Veneto: dove rifiutano di finanziare una rassegna teatrale di Eduardo De Filippo perché "non é veneto"!) alle ronde anti-immigrati, dall'urina di porco sui terreni dove devono sorgere moschee alla rivolta del latte, é un misto di applicazione di quei principi e di tutela di intyeressi gretti e corporativi, di affermazione della subcultura della sopraffazione del debole da pate del forte.
4) che poi in questo quadro gli amministratori leghisti riescano a tenere puliti i loro Comuni o avere un apparato amministrativo migliore di quello di Roma o di Napoli (o dei piccoli Comuni delle rispettive provincie, non certo di quelli delle "rosse" Toscana ed Emilia...) da un lato non é un merito leghista perché dipende da una tradizione storica che ha fatto funzionare bene la macchina amminstrativa (specie nell'ex-Lombardo-Veneto asburgico) lungo tutti i secoli XIX e XX e che ha portato all'efficienza in quei luoghi sia sotto la vecchia DC, sia soto giunte di sinistra, sia sotto la Lga, e dall'altro non dimostra afatto che la Lega sia una forza poliica democratica, visto che pure nella Germania di Hitler c'era molta efficienza amministrativa, molta pulizia delle strade, molte aree verdi, molte atività sportive, molte colonie di vacanze anche se poi si sterminavano popoli interi...!