Questo pensiero mi è venuto oggi del tutto casualmente, e vi spiego il motivo: sono seduto in pza Nettuno sotto le gradinate del palazzo comunale, col mio notebook come al solito a scroccare la Wireless della rete iperbole che concede agli studenti universitari di collegarsi :-D io sfoggio il mio accento bolognese, le dico "
questo venerdì. il 25 aprile". Lei comincia ad attacare briga, mi parla sia perchè sono giovane, sia perchè sono palesemente di origine straniera. In generale, mi parla di tutti i sogni infranti in quest'epoca, di come solo i partigiani e poi i politici di sinistra si siano battuti per la gente comune, la gente povera. Per come siano migliorate le cose dopo la Liberazione dell'Italia dal fascismo. Di come anche noi cittadini di origine straniera dobbiamo essere grati al Paese, perchè è grazie anche ai giovani caduti della Guerra che possiamo vivere ancora adesso in libertà in questo Paese che ci ha accolto, anche se adesso queste libertà ci vengono minate.
E' importante in momenti come questi ricordarsi del proprio passato storico, e capire che anche noi ne facciamo parte, perchè passato presente e futuro a volte coincidono.
Anche se la signora era un po' sognatrice, credo che in molte cose fosse sincera. E quella vena di sconforto su di noi giovani, che non sappiamo cosa vogliamo e siamo alla mercè del politico che offre di più.
Si insomma, una nota amara. Però credo che sia importante sottolineare che questa festa è anche nostra, qualunque sia il nostro credo politico. E' grazie ai caduti che ora possiamo vivere grazie alla Costituzione. Noi viviamo in queste fondamenta. Siamo anche noi cittadini dell'Italia
Ecco il segnale, una bandiera, contro l'estremizzazione e la presa di parte a cui siamo coinvolti ogni giorno. Per una buona volta, mi sento parte di un tutt'uno. Anche se idealmente. io ci credo!