Italia, Cina e una storia d'amore - Richieste di Aiuto - Associna Forum

Autore Topic: Italia, Cina e una storia d'amore  (Letto 1495 volte)

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Vlasko

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Italia, Cina e una storia d'amore
« il: 09 Gennaio, 2011, 15:30:45 pm »
Perdonate il titolo del topic un po' da "titolo di romanzo", e perdonate pure la spatafiata di roba che sto per scrivere, ma ho potuto notare che qui esistono diversi punti di vista che potrebbero davvero aiutarmi in questa "battaglia" che vede "me e lei contro gli altri".

Partiamo dal principio...
Io sono Andrea, 27 anni di Bergamo, lei è 陈湖, 22 anni originaria di WenZhou e residente tuttora a Bergamo. Dal momento in cui ha poggiato piede in Italia, Febbraio 2009, ha lavorato e dormito con sua cugina, che conosco da diverso tempo e siamo in buoni rapporti, sia con lei che con i genitori, che mi considerano un ragazzo bravo, gentile e affidabile, e rispettoso nei confronti della loro cultura, tant'è che al matrimonio di questa cugina mangiai al tavolo degli sposi, dando loro 600 euri per l'occasione.

Appena arrivata qua, Avuvi (un vezzeggiativo mezzo italianizzato di 阿湖 che uso con lei) non sapeva una parola di italiano, ma aveva (avevo) la fortuna di aver studiato inglese alla scuola che ha frequentato. Mi offrii dunque volontario per darle qualche lezione di italiano, approfittando dell'inglese per comunicare con tranquillità. Mi piaceva un casino, ma un casino.
La cosa andò avanti per diversi mesi, 4 o 5, lei si era "aperta", parlavamo di tutto, e di tanto in tanto le facevo qualche regalo, come un peluche, una collanina o qualche fiore. Alla fine lei ricambi?, lavorando a maglia una sciarpa bellissima (e anche stortissima) per me. A quel punto mi buttai, rivelando il mio interesse nei suoi confronti, e con stupore vidi che la cosa era ricambiata. Stavamo insieme.

A quel punto cominci? a parlarmi della sua famiglia, del fatto che a sua madre e suo zio vanno di traverso gli itailani, conoscendone alcuni che non son proprio bravissimi. Aveva una paura folle di un rifiuto di sua madre, ma ho voluto comunque provare.
Lo scorso Gennaio passò un paio di settimane da sua madre che abita a Bra (Cuneo), la accompagnai e loro mi fecero salire a casa loro, e offerto un buonissimo pranzo. Parlai con suo padre e con suo zio del più e del meno, senza accennare nulla su me e lei, visto che al momento loro non sapevano nulla. Mi ero trovato bene, sua madre mi sorrideva.
Ma quando tornai qua a Bergamo, Avuvi mi mandò dei messaggi, aveva parlato con sua mamma, che le vietò di frequentarmi per il semplice fatto che sono italiano, e che sicuramente le cose non sarebbero andate bene. Ma lei non voleva andasse così, e occasionalmente le parlava di me, di quanto fossi presente e disponibile, rispettoso e tutte queste belle cose, e di tanto in tanto sua madre sorrideva, ma niente di più...

Tornò qua a Bergamo due o tre settimane dopo, riprese a lavorare, ed il nostro rapporto migliorava di giorno in giorno. Certo, scappava la litigata, ma era più strano che non succedesse :wink: Consolidò un bellissimo rapporto con mia madre e tutta la mia famiglia, che le vuole un bene dell'anima.
Dalla mia parte mi diedi da fare per farla sentire una "principessa", comprandole delle nuove lenzuola per il letto, un cuscino nuovo, e molti vestiti, in quanto la sua "cameretta del lavoro" era più simile a uno scantinato.
Ha una voglia sconfinata di integrarsi e di imparare l'italiano, tant'è che lo parla molto bene, senza ovviamente l'uso di frasoni o parole complicate, ma si fa capire da tutti. Le ho dato gratuitamente la residenza per i documenti d'identità e la tessera medica, ha passato con successo l'esame teorico della patente e ora ha fatto un paio di guide.
Vuole trovarsi un posto di lavoro italiano, visto il metodo di pagamento irrisorio ed il vitto/alloggio col quale tira avanti ora, in un ristorante gestito da cinesi (800 euro per 10-11-12 ore al giorno, con mezza giornata di riposo). Mio zio è disponibile a darle un'appartamentino che solitamente dà in affitto, nell'attesa che io apra una mia attività e la prenda a lavorare con me.

Insomma, penso di star facendo le cose giuste per farla sentire in una famiglia che la incoraggia quando sbaglia, festeggia quando "vince" e l'abbraccia quando è triste.
Non mi son mai sentito uno stupido ad ammettere che per lei farei Tutto.

Ora è in Cina, con sua mamma, sua zia e due cuginetti, a trovare la sorella che è incinta e si deve sposare, e a trovare le amicizie che son rimaste là. Ci sentiamo una volta al giorno, mi ha già comprato un paio di jeans, sua madre la "martella" per la questione del ragazzo italiano, e con sua sorella ha litigato (tutto passato, per carità, però a essere sincero la cosa mi ha fatto piacere, a me ci tiene). Torna la prima settimana di Febbraio :D ho già parlato col suo datore di lavoro, siamo buoni amici e parecchie volte l'ho aiutato nelle faccende di bar, quando torna si troverà la camera da letto infestata di palloncini, peluche e fiori :-D ), o un regalino per la famiglia in generale.

Nel caso l'idea della lettera fosse una cosa buona, avrei bisogno di una... mhhh, diciamo... traduzione! Qualcosa so dire, ma non vorrei scrivere boiate di vario genere.

Penso di aver detto tutto!
Ringrazio in anticipo chiunque posti il suo punto di vista
 :D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Vlasko »

wen

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« Risposta #1 il: 09 Gennaio, 2011, 15:47:42 pm »
Porta lei e scappa in Brasile :-D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da wen »
ô蒙古人除了马粪什么也没有留下ö

fleure

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« Risposta #2 il: 09 Gennaio, 2011, 22:03:54 pm »
Non so che consigliarti, ma mi sento di dirti che ti auguro (anzi, vi auguro) il meglio.

Mi è piaciuta molto la tua storia, che testa di cazz o la madre della ragazza.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da fleure »