poiché i flussi di aiuti in Cina saranno, ovviamente, gestioti tutti dai canali ufficiali, io credo che s e si vuole fare qualcosa di concreto dall'Italia si potrebbe contattare nelle città in cui c'é maggiore presenza cinese (es.: Mulano, Prato, Roma) da un lato l'ARCI (associazione italiana che ha anche un settore di protezione civile che si chiama Prociv-Arci ed uno che si chiama ARCI-SOLIDARIETA' che si occupa anche delle questioni dei migranti) o, a Prato, le "Pubbliche Assistenze" (associazione di volontariato che si occupa anche di portezione civile e che collabora con la Regione Toscana anche in aiuti internazionali), ma concentrarsi su un aspetto che forse in queste ore é sottovalutato.
Anche se la regione colpita dal sisma, infatti, non é quella da cui maggioritariamente vengono i Cinesi presenti in Italia, certamente nelle comunità ci sono anche persone che hanno la famiglia in quell'area.
Queste persone hanno bisogno, rapidamente, di vari tipi di sostegno:
- per prendere contatto con le famiglie nelle zone colpite e per organizzare eventualmente il loro voler tornare a vedere i parenti nelle zone sinistrate;
- per ottenere sostegno psicologico per sé e per i bambini piccoli;
- per un aiuto concreto ai familiari che resteranno in Italia (soprattutto ai bambini che devono continuare le scuole);
- per non finire in mano a strozzini o dar fondo ai loro risparmi per pagarsi il viaggio;
- per le questioni attinenti la guoriuscita dall'Italia con certezza di potervi rientrare;
ecc.
Ci vogliono avvocati, traduttori, psicologi, soldi, mediatori linguistici e culturali, linee Internet, ecc. e questo si potrebbe organizzare, assieme alle Associazioni Cinesi e con l'aiuto dei consolati, che sanno da dove vengono i Cinesi nelle città italiane.