Una porta pu? collegare due stanze, due città e anche due mondi. Ma cosa succede con una porta senza porta?
Dopo averla oltrepassata, riconosciamo lo stesso mondo di prima, che ci appare così diverso solo perché qualche cosa è cambiato in noi.
Forse non abbiamo avuto accesso a nessuna dimensione superiore e non è stato scoperto nessun nirvana, ma la nostra mente ha fatto un passo che non era mai stata capace di fare prima: ha trasceso se stessa, ha dato la precedenza a un rapporto diretto tra il manifestarsi dell'esperienza e il nostro essere.
Un antichissimo velo è stato lacerato e la porta senza porta, che abbiamo oltrepassato, forse era dentro di noi. Nascosta, quindi inviolabile, un attimo prima, inconsistente e ormai irriconoscibile, un attimo dopo.
La porta senza porta è quell'impedimento, o meglio quel complesso di impedimenti, che ci precludono una reale conoscenza e penetrazione di noi stessi e della realtà circostante. Quei blocchi ci impediscono di realizzarci, quella montagna la dobbiamo scalare per raggiungere i fini più significativi. Tutti ostacoli che, in realtà, esistono sono nella nostra mente e non hanno consistenza reale, ma solo mentale.
La porta senza porta si pu? oltrepassare solo in quell'attimo in cui la mente è distratta. Solo allora si capisce che non c'è in realtà nessuna montagna, nessun blocco, nessun ostacolo: nessuna porta. Nessuna realtà.