grazie Idra dell'info sulla Monish e sul polo universitario pratese, che spiega il perché la ricerca sia opera di un Australiano.
Resta in me l'amaro in bocca sul fatto che non mi risulta altrettanta attenzione da parte di docenti e studenti italiani sia del polo pratese dell'Università di Firenze, sia di quello della "casa madre" fiorentina.
Lo stesso discorso vale (fatta l'eccezione della d.ssa Pedone) a maggior ragione per le Facoltà di Studi Orientali di Roma (che ha l'immensa fortuna, non adeguatamente utilizzata, di trovarsi all'Esquilino), Napoli e Venezia.
Io ho fatto un'analisi alcuni mesi fa dei titoli delle tesi di laurea della Facoltà di Studi Orientali e a fronte di ZERO tesi collegate a tutti i fenomeni della presenza cinese all'Esquilino (tematiche sociali, tematiche linguistiche, tematiche culurali e storiche, ecc.) e ad 1 sola ricerca (pubblicata nel testo curato dalla Pedone) sulle questioni linguistiche dei migranti cinesi a Roma, ci sono decine di tesi ..."essenziali" e di larga fruibilità (oltre che di grande prospettiva occupazionale...) su temi come il seguente:
"il canto delle tessitrici di seta in Cina nel XVI secolo"
Puoi chiedere a Saru quanta parte dei suoi studi in quella facoltà abbia avuto a che fare con la presenza dei Cinesi all'Esquilino o a marcowong quale uso venga fatto in tale ambito del suo ottimo testo di Cinese che parte dai giornali invece che dalle teorie filologiche e glottologiche....
Credo ci sia ancora moltissimo da fare e, ad esempio, a Prato, dove Associna, le associazioni cinesi, l'associazionismo interculturale italiano, la comunità cinese sono realtà estremamente rilevanti, sarebbe il caso a mio avviso di aprire un discorso serrato con i docenti e le organizzazioni studentesche del polo universitario, per stimolare un interesse più concreto (il che non significa meno culturale!).