io se andassi in un paese dove il nome " chiara " è difficile da pronunciare e ce ne sono tanti , soprattutto per il suono " ch" , non cambierei mail il mio nome è come rinunciare alla propria identità inoltre ha una radice cristiana. se siete nati in cina, siete cinesi e italiani solo d'adozione; se siete nati in italia,siete italiani e di origine cinese.
cambiare il nome è rinunciare in parte a ci? che siamo,pretendete che gli altri imparino a pronunciare il vostro nome. tanto è vero che questa storia capita solo con i cinesi,non con gli indiani i sudamericani ecc... e gli indiani non mi sembra che abbiano nomi più facili da pronunciare
La questione non è così semplice, ma possiamo cercare di riassumerla nei seguenti punti:
1) come già detto da Cilex, in molte occasioni non si usa il nome per chiamarsi. Negli ambiti lavorativi si usa il cognome più un suffisso a seconda della posizione che occupa la persona
2) negli ambiti di amici, in alcune zone della Cina, non si usa il nome ma un soprannome. Questo tipo di pratica, che era/è utilizzata anche in Italia come descritto anche da Camilleri in uno dei suoi romanzi ambientati in Sicilia, è spinta al punto che alle volte gli amici manco sanno il vero nome della persona.
3) in alcuni territori che fanno molta tendenza, come Hong Kong, hanno una maggior esposizione alla cultura occidentale al punto da adottare dei nomi occidentali in affiancamento ai nomi cinesi. Tali tendenze si sono poi diffuse anche in Cina.
4) il nome italiano, o inglese o quello che sia, non sostituisce ma si affianca al nome cinese, quindi è qualcosa in più che arrichisce e non qualcosa che sostituisce o impoverisce.
Io mi chiamo Marco Wong ma mi chiamo anche 王小波, mia suocera, i miei cognati e tutto il suo parentado e cerchia di amici chiama mia moglie 阿星 ma questo non è il suo nome.