Al 17? congresso nazionale del Partito comunista cinese (PCC), alla è stato presentato un interessante rapporto introduttivo, suddiviso in 12 capitoli, che rappresentano altrettanti capisaldi della linea e delle priorità del PCC.
1. Nel primo capitolo, si tira un bilancio dell’attività degli ultimi 5 anni. Si evidenziano i punti di avanzamento realizzati in termini di sviluppo economico (con una crescita media annua del PIL superiore al 10%); la sostanziale stabilità dei prezzi; l’aumento complessivo dei redditi reali della popolazione e la diminuzione dei livelli di povertà; la maggiore attenzione dedicata ai problemi dell’ambiente, della democrazia, dell’innovazione teorica, della lotta contro la corruzione e per il rafforzamento della ônatura di avanguardiaö del partito nelle nuove contraddizioni della società cinese, in coerenza con le propria finalità socialiste; la crescita considerevole del ruolo internazionale della Cina.
Ma, nondimeno, si sottolinea che nonostante tali risultati, si è ancoraölontani dalle aspettative della popolazioneö e che restano aperti molti problemi e difficoltà, come quelli relativi ad una ôcrescita realizzata con eccessivi costi sociali e ambientaliö; ôsquilibri nello sviluppo tra città e campagna, tra regioni, tra sviluppo economico e avanzamento socialeö; problemi di ôoccupazione, sicurezza sociale, distribuzione del reddito, educazione e salute pubblica, alloggi, sicurezza del lavoro, povertà, corruzione, burocratismoàö.
2. Nel secondo capitolo, assai impegnativo nella definizione del profilo politico-ideologico del PCC e del suo bilancio storico, emerge la volontà di ricercare una sintesi storica e teorica di tutto il percorso della Cina popolare, evitando rotture o scomuniche di vario genere (diversamente da quella che fu, in proposito, l’esperienza del partito sovietico). Ovvero, di ôsintetizzare l’insieme della saggezza e dei contributi di diverse generazioni di comunisti cinesiö.
Si ricorda che la trentennale politica di riforma e di apertura ispirata dalla seconda generazione (Deng Xiaoping), ôuna autentica nuova rivoluzioneö a cui il PCC continua ad ispirarsi, ôè stata condotta sulle fondamenta costruite dalla prima generazione di dirigenti del partito sotto la guida di Mao Zedongö, i cui meriti storici non vengono ripudiati, ma sussunti dentro una sintesi storica e teorica che pure comprende una valutazione critica della ôrivoluzione culturaleö e della teoria del ôprimato della lotta di classeö rispetto alla centralità dello sviluppo delle forze produttive, nella ôfase primaria di costruzione del socialismoö e in un paese ancora in via di sviluppo come la Cina.
Nel solco della ispirazione di Deng, si afferma il valore della teoria delle ôTre rappresentanzeö, che ha caratterizzato la politica della terza generazione e della leadership di Yang Zemin, che ha dato nuovo impulso allo sviluppo del ôsocialismo di mercatoö in un contesto internazionale assai complesso, riconoscendo il ruolo progressivo e il valore di differenti strati sociali (operai, contadini, tecnici, intellettuali, strati intermedi produttivi e imprenditoriali) in questa fase ôprimordialeö della costruzione del socialismo. Una fase, sottolinea la relazione, destinata comunque a ôdurare per una lunga fase storicaö, in cui ôla contraddizione principale continuerà ad essere quella tra necessità materiali e culturali crescenti della popolazione e inadeguatezza della produzione materiale volta a soddisfarleö.
Questa linea ha consentito, tra l’altro, di ôridurre da 250 a 20 milioni l’area di povertà nelle zone ruraliö. Si sottolinea però che - nel contesto delle nuove contraddizioni create dallo sviluppo accelerato in Cina - è necessario porre oggi l’accento su politiche di riequilibrio e di equità sociale, di sviluppo sostenibile ed eco-compatibile: concetti che vengono riassunti nelle nozioni di ôconcezione scientifica dello sviluppoö ed ôarmonia socialeö (quest’ultima, di chiara derivazione confuciana) che caratterizzano la linea della nuova direzione cinese.
ôAssumendo un profilo ideologico marxista - cito dalla relazione - il PCC ha ricercato costantemente le risposte alle maggiori questioni teoriche e pratiche incontrate : cos’è il socialismo e come costruirlo, quale tipo di partito costruire e come, quale tipo di sviluppo per la Cina e come conseguirlo. Il Partito ha cercato di adattare costantemente il marxismo alle condizioni concrete della Cina, per arricchire così la propria base teorica, politica e programmatica. Il socialismo e il marxismo hanno mostrato grande vitalità in terra cineseàSolo il socialismo pu? salvare la Cina e solo una politica di riforme e di apertura pu? garantire lo sviluppo della Cina, del socialismo e del marxismoàNel corso storico della politica di riforma e di apertura, il PCC ha cercato di coniugare i suoi quattro principi cardinali (la prospettiva socialista, la dittatura democratica del popolo, la funzione dirigente del Partito comunista, il marxismo-leninismo e il pensiero di Mao Zedong) alle condizioni concrete e peculiari della Cinaö.
ôLa concezione del socialismo con peculiarità cinesi costituisce un insieme di teorie scientifiche che includono la teoria di Deng Xiaoping, la concezione delle Tre rappresentanze, l’idea di uno sviluppo scientifico (sostenibile) ed altre importanti acquisizioni strategiche. Questo sistema esprime l’assunzione del Partito û e lo sviluppo û del marxismo-leninismo e del pensiero di Mao Zedong e incarna l’elaborazione e il duro lavoro di diverse generazioni di comunisti cinesiàNon c’è fine alla pratica e all’innovazione, che noi dobbiamo costantemente sviluppare per emancipare le nostre menti, bandendo rigidità e stagnazioneàIl nostro è un sistema di pensiero dinamico, completamente aperto e in costante evoluzioneö.
http://www.resistenze.org/sito/te/po/ci ... 002148.htm