fallimento dell'ateneo fiorentino - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: fallimento dell'ateneo fiorentino  (Letto 2635 volte)

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savesichuan

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fallimento dell'ateneo fiorentino
« il: 06 Ottobre, 2008, 17:48:15 pm »
a quanto pare anche l'ateneo fiorentino farà la fine dell'alitalia e pare che ci sono altri 40 nelle stesse condizioni. sembrerebbe che l'ateneo sia pieno di debito, per ora ha 30 milioni di debiti che dovrebbero passare a 50 milioni entro il 2009.
ci sarebbero due vie d'uscita. la prima è il commissariamento e la seconda sarebbe la privatizzazione.
la prima non penso proprio che sia preso in considerazione, tuttavia la seconda è veramente spaventosa. Vi rendete conto di un'università privata? dove ogni persona paga 6000 euro all'anno ? io penso che siamo veramente alla fine del principio di stato sociale.
spero che ci sia dibattito.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da savesichuan »
ama e sarai amato, odia e sarai odiato

LuceUniversale

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« Risposta #1 il: 07 Ottobre, 2008, 14:56:59 pm »
si vede che 20 anni di fascismonon ci son bastati.. mah... appena ci sentiremo in pericolo agiremo... a Pisa occupano l'università mi ha detto una mia amica... nono davvero qui la democrazia un c'è mica..
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da LuceUniversale »

Idra

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La profezia di 50 anni fa'
« Risposta #2 il: 07 Ottobre, 2008, 15:40:59 pm »
Citazione
...La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè nella scuola di partito. Come si fa a istituire in un paese la scuola di partito? Si pu? fare in due modi. Uno è quello del totalitarismo aperto, confessato. Lo abbiamo esperimentato, ahimè. Credo che tutti qui ve ne ricordiate, quantunque molta gente non se ne ricordi più. Lo abbiamo sperimentato sotto il fascismo. Tutte le scuole diventano scuole di Stato: la scuola privata non è più permessa, ma lo Stato diventa un partito e quindi tutte le scuole sono scuole di Stato, ma per questo sono anche scuole di partito. Ma c’è un’altra forma per arrivare a trasformare la scuola di Stato in scuola di partito o di setta. Il totalitarismo subdolo, indiretto, torpido, come certe polmoniti torpide che vengono senza febbre, ma che sono pericolosissime.

Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A ôquelleö scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto:
- rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni.
- attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette.
- dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico!
Quest’ultimo è il metodo più pericoloso. ? la fase più pericolosa di tutta l’operazione [à]. Questo dunque è il punto, è il punto più pericoloso del metodo. Denaro di tutti i cittadini, di tutti i contribuenti, di tutti i credenti nelle diverse religioni, di tutti gli appartenenti ai diversi partiti, che invece viene destinato ad alimentare le scuole di una sola religione, di una sola setta, di un solo partito [à].


Testo scritto cinquant'anni or sono da Piero Calamandrei che (tanto per fare collegamenti con i post precedenti) si e' laureato all'Universita' di Pisa ed e' stato professore illustre all'Universita' di Firenze.

Come ipotesi, corrispondente alla realta' o meno, pero' ha una sua logica, e comunque fa capire come la scuola pubblica di un certo modo sia importante.
« Ultima modifica: 07 Ottobre, 2008, 16:39:48 pm da Idra »

cavallo

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« Risposta #3 il: 07 Ottobre, 2008, 15:43:48 pm »
quoto, Idra, ma purtroppo Piero Calamendrei fa parte di quel "passato" che tanti ritengono sbagliato tenere in vita...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

Milosh

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« Risposta #4 il: 07 Ottobre, 2008, 20:11:17 pm »
Io sono d'accordo con la privatizzazione di alcune università a patto che i soldi delle iscrizioni venghino usati per l'università e non entrino nelle tasche dei soliti furbacchioni. é vero con la privatizzazione molte persone che non possono permettersi l'università non potranno entrare, dovranno per forza ottenere una borsa di studio. Sperò che lo stato adegui il baget delle attuali porse di studio altrimenti neanche con la borsa di studio la gente va all'università. Però c'è un dato positivo i test di ammissione sperò che vengano tolti così non ci sarà più la mafia dei posti. Entrare a odontoiatria è un impresa neanche se sei massone ci entri.
Sperò che la facoltà che voglia fare io non mi dia problemi .
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Milosh »
Se il tuo attacco sarà potente allora la tua difesa sarà morbida. Se la tua difesa sarà potente il tuo attacco sarà morbido. tang lang

Xaratos

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« Risposta #5 il: 07 Ottobre, 2008, 22:41:34 pm »
Per me la privatizzazione dell'istruzione è un'amenità... Se pensiamo che la cultura è di tutti, non possiamo privatizzare TUTTE le scuole, io per un pò, ho frequentato una scuola privata (dalle suore, è un'esperienza che non consiglio a nessuno). Quello che bisogna fare è un maggior controllo da parte degli studenti su dove finiscono i loro soldi e criticare in maniera concisa e senza obbiezioni i tanti tagli che si succedono da governo a governo. Ho notato che i vari gruppi studenteschi che ci sono sono partitici e la cosa non mi piace molto, in quanto, ogni legislatura ha mangiato sull'università e non è coerente parlare male di un lupo e parlarne male di un altro. Io sarei uno di quelli che avrebbe da perdere con la privatizzazione, perché NON ho diritto alla borsa di studio dato che lavorando, non potrei mantenerla e venisse privatizzata, non potrei andare all'università e pagare contemporaneamente l'affitto a mia madre. E inoltre, che cosa signfiica la frase:"La cultura è di tutti" se poi, le scuole che dovrebbero elargirla sono private? Maggiori controlli da parte dello stato e DEGLI STUDENTI, più finanziamenti (la privatizzazione non significa "più soldi", badate bene a questo punto). E inoltre, pensi che il privato che compra la scula, non ci appioppi i parenti dei padroni? Il clientelismo non è solo nel pubblico, ma anche nel privato, solo che la cosa pubblica, la paghiamo tutti.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Xaratos »
"Ho pieta di coloro; che l´amore di se ha legato alla patria. La patria non è altro che un campo di tende, in un deserto di sassi!" - Antico Canto Tibetano.

Milosh

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« Risposta #6 il: 08 Ottobre, 2008, 00:06:25 am »
ho letto la finanziaria chi fa donazioni alle università scarica tutta la somma e non ha sopra ne tasse ne imposte.
Quindi chi ha i soldi si pu? benissimo comprare un laurea.
Però se i soldi che la gente paga all'università venissero spesi in maniera giusta migliorerebbe tutto. Tipo laboratori ecc.
Io ho fatto le scuole private non sono malaccio anzi conosci un sacco di gente che in futuro ti pu? servire. Il ricordo più bello era la mensa penne panna e tartufo o al granchio lo chef era davvero bravo.    :-D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Milosh »
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cilex

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« Risposta #7 il: 09 Ottobre, 2008, 19:36:30 pm »
anch'io sono per la privatizzazione delle università, ma a questo ci deve essere un organo di controllo da parte dello stato.
Naturalmente non pu? essere una macchina che fa solo soldi!!!

Avere una università pubblica,  dove manca risorse, manca strutture e in più ha anche i debiti.... debbo proprio dire.... che preferisco la privata, almeno se va male chiude!!! Ho visto università anche in sardegna per non parlare di tutte quelle al sud... che senso ha comprare esami, oppure pagare 300euro all'anno per gli studenti.... mi chiedo, io che pago 2mila euro all'anno...la mia università non fornisce niente... pensa te quelle in cui gli studenti pagano 300euro.... che cosa possano dare....... e poi ci credo che tutti gli universitari sono disoccupati...... :cry:  :cry:  :cry:  :cry:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cilex »
Non lasciatevi scoraggiare da coloro che delusi dalla vita, sono diventati sordi ai desideri più profondi ed autentici del loro Cuore!!!

Giovanni Paolo II 16.X.1978 - 2.IV.2005