"Se il nemico esiste davvero, oltre confine e mette in discussione il modello sociale o religioso o il controllo di alcune risorse, si tratta di criminalizzarlo, bestializzarlo, rendere inaccettabile ogni compromesso, canalizzando verso di lui rabbie, insoddisfazioni, frustrazioni e odio che altrimenti potrebbero diventare destabilizzanti per il potere. Se invece il nemico lo si fabbrica, lo si inventa, nel senso che non ha nessuna intenzione di attaccare, invadere, aggredire, convertire, sarà oggetto di mire espansionistiche, aggressive, di esportazione di modelli delle forze egemoni 'nostre'. E' il 'nemico che non c'è', che spesso è un ex-amico, creatura delle forze egemoni che lo criminalizzano. Questo è un esempio di come a tavolino si possano costruire identità, ruoli, mostri ed eroi e di come tutto sia solo un modo per difendere il diritto al privilegio e al sopruso attraverso la menzogna."