Tre ristoranti in vendita a Roma-Centro storico - Bacheca Annunci - Associna Forum

Autore Topic: Tre ristoranti in vendita a Roma-Centro storico  (Letto 1379 volte)

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iocaws

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Tre ristoranti in vendita a Roma-Centro storico
« il: 20 Febbraio, 2009, 07:00:14 am »
Carissimi, vi segnalo che a Roma-Centro Storico in questo momento sono in vendita tre ristoranti:
1)Il primo in zona Portico d'Ottavia(vicino a Trastevere, dalla parte di Piazza Sonnino), che è l'ex ghetto ebraico
2)Il secondo in zona Via Giulia, quindi sempre vicino a Trastevere(dalla parte di Piazza Trilussa)
3)Il terzo a Santa Maria Maggiore

Portico d'Ottavia: http://www.casa.it/annuncio.aspx?id=12605628
Ç 280.000 130 MQ

Nei pressi del Portico d'Ottavia in stabile del XVI secolo, vendesi attività di ristorazione con licenza di tipo B e avviamento decennali. La zona in cui si svolge la somministrazione è suddivisa in tre sale per complessivi 50 posti interni. I pavimenti sono in cotto e sampietrini del cinquecento, i soffitti di due sale sono soppalcati con travi in legno mentre la sala più grande ha le volte. Occupazione temporanea suolo pubblico (maggio - settembre) per mq.21. PER ULTERIORI INFORMAZIONI 06 77590754 (Agenzia Merulana della Tecnocasa -Via Merulana, 62)

Via Giulia: http://www.casa.it/annuncio.aspx?id=12561730
100 MQ

Ristorante sito in Via Giulia, 80/100 coperti, con area esterna di 60 mq., completamente arredato; cucina nuova; due grandi celle frigorifere; tre bagni; ufficio e cantina; cedesi gestione e/o attività.
Per ulteriori informazioni 0668300403 (Immobiliare Dino Poggi & C. -Lungotevere dei Fiorentini, 3-4)

Santa Maria Maggiore: http://www.casa.it/annuncio.aspx?id=12562986 Ç529.000 180 MQ

Nella splendida cornice di P.zza di Santa Maria Maggiore vendesi attività ristorante/pub/birreria storico, prestigioso. Per un totale di 180 Mq interni + spazi esterni. 100 coperti. Tutte le licenze necessarie. Cucina, stigliature Euro 529.000 Gestioni Immobiliari: 0645479062(r.a.) http://www.palitta.com

Se qualcuno di voi conoscesse qualche cinese interessato e/o qualche associazioni di commercianti cinesi, magari specializzata nella ristorazione interessata, sarebbe molto bello poter avere ristoranti cinesi in queste zone(nella zona di Portico d'Ottavia praticamente non ci sono ristoranti cinesi, nella zona di Via Giulia ce ne dovrebbero essere 1-2, nella ristretta zona di Santa Maria Maggiore non ci sono ristoranti cinesi, bisogna andare a Via Cavour).

Cari saluti

Iocaws
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da iocaws »

cavallo

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« Risposta #1 il: 20 Febbraio, 2009, 07:53:27 am »
personalmente ritengo che Roma sia ormai satura di ristoranti cinesi e difficilmente vi sia possibilità di buoni risultati aprendone di nuovi, specie visto il calo di clienti determinato dalle campagne criminalizzanti collegate (falsamente) al late alla melamina; l'unica parziale eccezione (fra le 3 citatre) sarebbe il locale in Via Giulia, area di grande attrazione per residenti e turisti,  ma solo se si trattasse di un ristorante non genericamente "cinese" ma con una cucina esplicitamente regionale (es.; Wenzhouese) ed un alto livello qualitativo e di immagine, il che comporta investimenti rilevanti e di non sicuro rientro.

per quanto riguarda l'area del Portico d'Ottavia, inoltre, da un lato mi risulta che ci siano restistenze tradizionali dei proprietari di negozi ed apatamenti a vendere a persone non di origine ebraica, dall'altro essa si configura commercialmente come un "distretto" centrato sui residenti (quasi tutti di origine ebraica) e su un turismo con caratteristiche che non mi paiono adeguate ad un'offerta di cibi cinesi e più centrato sulla cucina tradizionale romano-ebraica (o ebraico-centreuropea, come la pasticceria apertasi di recente).

in quell'area si era aperta una piccola sala da té russa, che ha chiuso dopo pochi mesi....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

iocaws

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Leggenda ebraica
« Risposta #2 il: 20 Febbraio, 2009, 10:27:41 am »
Ciao Cavallo,Portico d'Ottavia è stato il ghetto dove venivano chiusi gli Ebrei durante il periodo fascista.
Oggi la zona ebraica è senza dubbio Piazza Bologna e, se vogliamo Viale Marconi, il fatto che l'annuncio sia stato pubblicato su un'agenzia immobiliare come la Tecnocasa di Via Merulana denota la semplice volontà di vendere il ristorante, poichè(te lo posso garantire)anche gli Ebrei hanno dei loro canali di vendita, delle loro agenzie immobiliari e, soprattutto, c'è la possibilità di vendere il proprio appartamento/locale commerciale esclusivamente a persone di religione ebraica, se un Ebreo volesse vendere ad un altro Ebreo basta che inserisca un annuncio in lingua ebraica su una bacheca ebraica di Roma/Milano ecc....
Magari il tono ti sembrerà un po' aggressivo, diciamo che sono di quelli stufi delle leggende relative alla lobby ebraica, alla mafia cinese ecc...
Certo che c'è la triade all'Esquilino, saremo stupidi a negarlo, ma da qui a dire che tutti i cinesi dell'Esquilino sono mafiosi ce ne corre(l'ho sentito dire centinaia di volte), certo che esistono gruppi ebraici lobbistici, ma la maggior parte degli Ebrei vuole vivere la propria vita tranquillamene senza pensare a cose grandiose.
Inoltre la vendita di un qualunque locale dev'essere per forza aperta a tutti, senza alcuna discriminazione di sesso, di etnia e di religione, altrimenti si commettono dei reati penali ben specifici, l'unico modo per bloccare la vendita ad un determinato gruppo è fare come ho detto sopra, e cioè diffondere la voce della vendita soltanto al proprio gruppo di appartenenza.
Cari saluti
Iocaws
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da iocaws »

cavallo

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« Risposta #3 il: 20 Febbraio, 2009, 11:09:15 am »
iocaws, ti preciso, essendo romano e conoscendo un pochino la Storia, che il Ghetto é stato istituito sotto il dominio papale nel 1555 ed é durato, con una pausa dal 1798 al 1814 ed n'altra dal 1848 al 1849) fino al 1870 (http://it.wikipedia.org/wiki/Ghetto_di_Roma) e non durante la dittatura fascista come affermi erroneamente.

ti preciso inoltre che non ho affatto parlato di lobby ebraica (sbagli obiettivo:  i razzisti su questo Forum sono pochi ed altri, non io...) ma solo del fatto, documentabile, che per strategie cultural-economiche (che nulla hanno a che fare con le fandonie antisemite sulle lobbies ebraiche)difficilmente una persona non di origine ebraica riesce ad acquistare negozi, appartamenti,  ristoranti in Ghetto, mentre ci riescono perfettamente persone di origine ebraica centroeuropee (vedasi la nuova pasticceria a Portico d'Ottavia), statunitense o canadese; che l'annuncio sia su Tecnocasa non dimostra nulla perché un conto é offrire, un altro stipulare l'atto di vendita.

In realtà,  proprio la dispersione che tu giustamente segnali delle attività commerciali (e delle residenze) degli Ebrei (o pochissimi sopravvissuti alle infami retate naziste, loro discendenti, ma anche nuovi residenti provenienti da altre località) a Roma (che va ben oltre le aree giustamente nominate da te: penso anche alla Gianicolense e ad altro) crea il bisogno di ricorrere a Tecnocasa oltre che a canali tradizionali che come tui dici sussistono.

vedremo assieme chi comprerà quel ristorante, eh...!

Personalmente, poi, credo che chi va a mangiare in Ghetto (romano o turista avvertito) spera di trovarci  la fantastica cucina romano-ebraica e non ristoranti giapponesi, abruzzesi, coreani, francesi, cinesi, siciliani dato che esiste quella cosa chiamata "valore immateriale" delle tradizioni gastronomiche che non giustifica provvedimenti xenofobi come quello del sindaco di Lucca ma che certamente fa sì che un luogo  permeato di valori culturali e commerciali  (come invece l'Esquilino non é mai stato, nonostante le farneticazioni di Storace, Caratelli , DurettorTonelli e soci) veda intelligentemente promossi tali valori, fra cui la gastronomia ebraico-romana non é certo l'ultima.
Inoltre ho fatto notare he Roma mi pare satura di ristoranti cinesi, semisvuotati dalle infamie sinofobe (tanto che c'é chi si riconverte a giapponese), e aprirne uno in Ghetto sarebbe una scelta suicida economicamente.

infine, una precisazione: al di là dei deliri xenofobi di Caratelli, Storace & co, nessuna indagine ha mai dimostrato l'esistenza delle "triadi" cinesi all'Esquilino (e in Italia inn genere), che sono cosa precisa, con lunga tradizione criminale-rituale, appartenente a regioni cinesi DIFFERENTI da quelle da cui provengono i Cinesi di Esquilino (altrimenti sarebbe come dire che la camorra é  stata portata all'estero dagli emigranti veneti e la mafia dai Toscani...) e del tutto distinta dalle picole bande di taglieggiatori (spsso giovani) e di altre forme di devianza naturalmente presenti anche all'Esquilino fra i Cinesi come differente é la microcriminalità italica, albanese, colombiana, ecc. dai cartelli mafiosi italiani, albanesi, colombiani, ecc.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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