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Autore Topic: per chi crede ad una Cina tuttaliberismo  (Letto 3085 volte)

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vasco reds

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« Risposta #15 il: 25 Marzo, 2009, 00:01:05 am »
quella delle bevande non gasate che io sappia era in mano a wahaha e danone....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

Dubbio

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« Risposta #16 il: 25 Marzo, 2009, 00:17:13 am »
Citazione da: "nessuno"
Secondo me c'è un errore di fondo nella discussione. Il liberismo è basato sul libero mercato. L'intervento dell'autorità antitrust cinese è un intervento a tutela del libero mercato, dunque è un intervento "liberista". Quello che l'antitrust cinese ha fatto è stato impedire una acquisizione che avrebbe portato la Coca-Cola a diventare oltre che oligopolista del mercato delle bevande gassate (mercato in cui è in condizione di minacciare la concorrenza praticamente in tutte le economie in cui è presente) anche un player dominante nel mercato delle bevande non gassate, sommando due oligopoli e per giunta in un mercato enorme in termini assoluti come quello cinese. Per me non è per nulla dimostrato che l'antitrust cinese ha fatto una scelta protezionistica

Concordo e aggiungo che l'antitrust cinese sembra più vicina ai principi europei in materia piuttosto che a quelli americani.

Nella concezione antitrust USA l'oligopolio non è negativo in sè, ma è la giusta tendenza di ogni impresa, il cui scopo deve essere quello di conquistare il mercato a spese dei concorrenti.

Per tale motivo l'oligopolio viene combattuto solo nei casi in cui a giudizio dell'antitrust si risolva in un danno per i consumatori.

Nella concezione europea invece l'oligopolio va combattuto in assoluto perché dannoso al sistema.

Il diverso trattamento riservato a Microsoft dagli USA e dalla UE è nient'altro che la conseguenza dell'applicazione di queste differenti concezioni.

Meglio la UE, meglio la Cina  :-)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Dubbio »

cavallo

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« Risposta #17 il: 25 Marzo, 2009, 00:23:48 am »
nessuno, il "liberismo" (ed in partiolare quello che viene definito "liberismo assoluto" o, dai suoi oppositori nel Mondo, "liberismo selvaggio") non si identifica affatto semplicemente con il libero mercato, ma con l'ideologia della ASSOLUTEZZA del libero mercato, ossua:
- con la negazione della possibilità/esigenza di mettere regole a tale "libero mercato", lasciando che si "autoregoli";
- con la negazione dell'intervento regolatore in particolare dello Stato e di ogni pianificazione statale;
- con l'illimitatezza della possibilità (che fa parte dell'estremizzazione del libero mercato....) di creare anche monopoli e oligopoli;
- con la "deregulation" (cara infatti ai paladini del "liberismo assoluto": Reagan e Thatcher), inclusa quella relativa alle norme antimonopolistiche nazionali.

quel che é avvenuto alla Cocacola va contro tutte e 4 queste colonne del "liberismo assoluto", senza  per questo, hai perfettamente ragione, essere "protezionismo", che é altra cosa

insomma, la differenza fra libero mercato e liberismo assoluto é un po'm la stessa che c'é fra ogni realtà (Cristo, la Umma dei credenti islamica, la Toyota, Marx, l'Impero,  ecc.) e i corrispondenti -ismi (ideologici)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)