finché il Tibet sarà:
* tema per ex-squadristi fasciusti come Alemanno (che gira con al collo la croce celtica donatagli da un suo amichetto neonazista), 2 volte denunciato per violenza politica e che ha messo a capo dell'AMA (Azienda Municipale Ambiente) Stefano Andrini, condannato per tentato omicidio nel 1989 (assieme al fratello aggredì giovani di sinistra davanti al cinema Capranica ferendone 2 gravemente);
* tema per i siti neonazisti, forse memori dell'ottima amicizia fra i leaders teocratici tibetani pre-1951 ed i nazisti (sia nel 1938, sia nelùl'immediato dopoguerra);
* tema-rifugio dei "pentiti" del maoismo più estremista alla Brandirali (ex leader di "Servire il Popolo"/Partito marxista Leninista d'Italia, oggi ciellino amico di Formigoni e leader locale del PdL berlusconiano);
* tema per le speculazioni sinofobe più disparate;
* tema per le manovre della CIA in appoggio ai nostalgici di una delle più feroci teocrazie schiaviste della Storia recente camuffata dai mistificatori occidentali in un idillico Shangri-là;
* tema per giochi ipocriti fra condanne di facciata della RPC, punzecchiature alla RPC a base di lodi al Dalai Lama da un lato e permanente riconoscimento UNANIME dei Governi di tutto il Monso della sacrosanta appartenenza del Tibet alla RPC e corsa agli investimenti occidentali in joint-venture con il governo cinese in Tibet (si veda il treno costruito dalla canadese Bombardier per la ferrovia costruita dal governo cinese...)
il sacrosanto diritto a maggiore autonomia, ad una maggiore tutela della propria cultura e del proprio ambiente dei cittadini cinesi di etnia tibetana sarà sempre azzerato