Caduto un principio, siamo tutti più cinesi - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: Caduto un principio, siamo tutti più cinesi  (Letto 2478 volte)

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libero

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Caduto un principio, siamo tutti più cinesi
« il: 25 Febbraio, 2010, 12:10:58 pm »
Caduto un principio, siamo tutti più cinesi
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... =&sezione=
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da libero »

nessuno

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« Risposta #1 il: 25 Febbraio, 2010, 15:45:00 pm »
In realtà né il popolo né il parlamento hanno approvato una legge che autorizza mostruosità del genere, che sono prive di qualsiasi base nei fatti e nelle leggi. Questo è solo il frutto della mente bacata dei sedicenti "pubblici ministeri" e "giudici" di Milano, che non hanno perso questa splendida occasione per dare a tutto il mondo la prova di quanto sono analfabeti e megalomani. L'unica analogia tra l'Italia e la Cina è che anche in Italia i tribunali sono pieni di fanatici comunisti che odiano la democrazia e le sue leggi, come appunto questi quattro zappatori del processo ai dirigenti Google (Robledo, Magi e compagnia)
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cavallo

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« Risposta #2 il: 25 Febbraio, 2010, 17:57:54 pm »
prima di sputare fiele sull'ultimo baluardo fra la fogna della corruzione italica e i cittadini, su una magistratura che da' fastidio ai corrotti ed ai mafiosi, ai politici che si fanno leggi ad personam ed ai truffatori e che  resta l'ultimo presidio della democrazia e della legge e prima di accusare di comunismo chi fa il suo dovere e rischia spesso la pelle, sarebbe bene almeno documentarsi e, come dice Rodota', aspettare le motivazioni, nonche' capire meglio che i magistrati APPLICANO le leggi e che sono Governo e Parlamento a farle e ricordare che le proposte di legge per la censura della Rete (ed alcune norme su tale strada gia' approvate) le ha elaborate quel bolscevico di...Berlusconi:



http://www.repubblica.it/tecnologia/201 ... e-2423892/
"Sarà fondamentale leggere la motivazione della sentenza, perché se la premessa fosse che Google non ha rimosso tempestivamente il video mettendo in atto un comportamento omissivo, si tratterebbe di una giusta applicazione delle norme vigenti e la sentenza non imporrebbe nessun intervento censorio preventivo da parte dei provider"

(...)

"Come valuta le proteste dell'ambasciatore statunitense in Italia?

"L'ambasciatore ha fatto riferimento al recente discorso di Hillary Clinton. Quello è stato un intervento straordinario: non ha ignorato i rischi che ci sono in rete, in particolare per quanto riguarda pedofilia e terrorismo, ma ha ribadito che gli strumenti di tipo repressivo e censorio che cancellano la libertà di manifestazione del pensiero non sono percorribili. Certo, la Clinton parlava di un paese autoritario, la Cina. Ma ci troviamo di fronte a un dilemma antico: poiché libertà di pensiero pu? trasformarsi in uno strumento aggressivo, la limitiamo. Non vorrei tornare alla diffidenza nei confronti della conoscenza, come in quel sonetto del Belli che si chiude con il prete che dice: "I libri non sò robba da cristiani, figli per carità non li leggete". Questo problema accompagna la modernità da quando la conoscenza è uscita dai circuiti elitari diventando fatto di massa. Una sfida continua da affrontare senza sacrificare posizioni di nessuno".
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

libero

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« Risposta #3 il: 25 Febbraio, 2010, 23:15:46 pm »
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« Risposta #4 il: 26 Febbraio, 2010, 00:14:17 am »
Citazione da: "cavallo"
prima di sputare fiele sull'ultimo baluardo fra la fogna della corruzione italica e i cittadini, su una magistratura che da' fastidio ai corrotti ed ai mafiosi, ai politici che si fanno leggi ad personam ed ai truffatori e che  resta l'ultimo presidio della democrazia e della legge e prima di accusare di comunismo chi fa il suo dovere e rischia spesso la pelle, sarebbe bene almeno documentarsi e, come dice Rodota', aspettare le motivazioni, nonche' capire meglio che i magistrati APPLICANO le leggi e che sono Governo e Parlamento a farle e ricordare che le proposte di legge per la censura della Rete (ed alcune norme su tale strada gia' approvate) le ha elaborate quel bolscevico di...Berlusconi:



http://www.repubblica.it/tecnologia/201 ... e-2423892/
"Sarà fondamentale leggere la motivazione della sentenza, perché se la premessa fosse che Google non ha rimosso tempestivamente il video mettendo in atto un comportamento omissivo, si tratterebbe di una giusta applicazione delle norme vigenti e la sentenza non imporrebbe nessun intervento censorio preventivo da parte dei provider"

(...)

"Come valuta le proteste dell'ambasciatore statunitense in Italia?

"L'ambasciatore ha fatto riferimento al recente discorso di Hillary Clinton. Quello è stato un intervento straordinario: non ha ignorato i rischi che ci sono in rete, in particolare per quanto riguarda pedofilia e terrorismo, ma ha ribadito che gli strumenti di tipo repressivo e censorio che cancellano la libertà di manifestazione del pensiero non sono percorribili. Certo, la Clinton parlava di un paese autoritario, la Cina. Ma ci troviamo di fronte a un dilemma antico: poiché libertà di pensiero pu? trasformarsi in uno strumento aggressivo, la limitiamo. Non vorrei tornare alla diffidenza nei confronti della conoscenza, come in quel sonetto del Belli che si chiude con il prete che dice: "I libri non sò robba da cristiani, figli per carità non li leggete". Questo problema accompagna la modernità da quando la conoscenza è uscita dai circuiti elitari diventando fatto di massa. Una sfida continua da affrontare senza sacrificare posizioni di nessuno".


Gli autori delle indagini e della sentenza sono comunisti. Per esempio Oscar Magi:
http://magistraturademocratica.it/node/1856
Nell'intervento linkato sopra Magi spiega che lui è entrato nella cosiddetta "magistratura democratica" perché era quella più in sintonia con il concetto in cui lui crede fermamente che il giudice le leggi non deve applicarle ma inventarsele. Come ha fatto nel caso in esame con dei risultati che suscitano l'ammirazione del mondo. Passiamo a Rodotà. Lui dice che bisogna aspettare le motivazioni della sentenza. Ma è difficile che una sentenza completamente assurda abbia delle motivazioni logiche. A proposito dello stesso Rodotà va ricordato che è un comunista, e che quando stava alla camera dei deputati la sua attività parlamentare consisteva prevalentemente nel cercare di ostacolare l'approvazione delle leggi antiterrorismo e nel calunniare le forze dell'ordine. Berlusconi invece non è un comunista ma se è vero che approva la censura ha torto lo stesso. Pu? essere comunque che questi più che dei comunisti siano soprattutto degli incompetenti, in questo caso mi scuso con i comunisti per avergli attribuito delle intenzioni censorie e liberticide che non avevano
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« Risposta #5 il: 26 Febbraio, 2010, 00:19:44 am »
Citazione da: "libero"
Google, ma quale censura
http://www.affaritaliani.it/mediatech/g ... 50210.html


Aspettiamo di vedere che cosa scriverà questo somaro quando arriva la sentenza di appello, o della corte costituzionale, o l'insurrezione del popolo italiano contro i suoi oppressori
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libero

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« Risposta #6 il: 26 Febbraio, 2010, 02:39:39 am »
Google/ Sentenza Milano; stampa Usa, regalo a Iran, Cina
http://www.affaritaliani.it/ultimissime ... 0210210000

Sonia Alfano (Idv):"Vogliono solo limitare la libertà"
http://parcodeinebrodi.blogspot.com/201 ... -solo.html

Sentenza Google, una bufera di polemiche contro la decisione del tribunale di Milano
http://www.ciaoblog.net/sentenza-google ... di-milano/
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cavallo

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« Risposta #7 il: 26 Febbraio, 2010, 08:16:40 am »
Rodota' non e' mai stato un comunista ma un indipendente eletto nelle liste del PCI (che e' diverso);
le nuove norme che i magistrati DEVONO applicare sulla responsabilita' dei provider non le ha fatte un parlamento comunista;
le norme gia' approvate e quelle peggiorative in discussione al parlamento in QUESTA legislatura (dove il centrodestra ha 100 deputati di maggioranza) sono fortemente ispirate da Berlusconi e approvate dal centrodestra.
i magistrati sono fallibili come gli altri ma non sono criminalizzabili perche' a differenza di politicanti corrotti, mafiosi, escortisti, ecc, come categoria sono l'unico baluardo contro i criminali di qualsiasi colore
magistratura democratica e' la corrente progressista della magistratura ma non e' affatto comunista ne' legata ai postcomunisti: si legga il libro di caselli (che ne e' autorevole esponente) LE DUE GUERRE in cui fa accuse durissime alla sinistra per come e' stata condotta 9o meglio non condotta) la lotta al rapporto tra mafie e politica....

e' divertente che si dia delle "toghe rosse" e dei "comunisti" a magistrati come, ad esempio, queelli di Milano o di Firenze quanddo fanno cose che spiacciono a papi e al suo entourage nbertolasiano pure se (come nel caso di firenze) sono gli stessi che sono stati osannati per aver...assolto Berlusconi alcuni anni fa o per aver stroncato le BR anni addietro (come Caselli)

infine, mentre essere comunisti non e' reato, essere corrotti, razzisti, mafiosi, stragisti, inquinatori, corruttori di giudici, avvelenatori, truffatori, saccheggiartori dello stato, rapitori al servizio della CIA, ecc. lo e'....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

libero

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« Risposta #8 il: 27 Febbraio, 2010, 18:23:13 pm »
Google, l'Italia non è la Cina/ Il catastrofismo dei commenti sul web non è giustificato
http://www.affaritaliani.it/mediatech/g ... 70210.html
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« Risposta #9 il: 27 Febbraio, 2010, 18:59:05 pm »
grazie libero per il link che e' tanto chiaro come risposta alle farneticazioni contro i "giudici comunisti" colpevoli di attacco alla liberta' di Google scritte dall'utente nessuno da meritare di essere riprodotto integralmente nel suo contenuto:

http://www.affaritaliani.it/mediatech/g ... 70210.html

Sabato 27.02.2010 14:21
di Luca Maria de Grazia
avvocato

Riprendo il discorso portato avanti con l'articolo pubblicato nei giorni scorsi, e mi sembra giusto precisare alcune altre cose.
Sto leggendo su internet i commenti più disparati, in linea di massima quasi tutti tendenti al catastrofismo, si grida all'attentato alla libertà di iniziativa economica, alla libertà di espressione, l'Italia è stata paragonata alla Cina...

Andiamo con ordine, fermo restando e ribadendo nella maniera più assoluta che ogni commento dovrebbe essere effettuato, nel bene e nel male, solamente dopo avere letto la motivazione della sentenza.
Per ora si sa soltanto che i dirigenti di Google sono stati condannati per violazione del D.Lgs. n.196/2003. Punto e basta.
Ecco, il primo "refuso". Non è stata condannata Google, ma alcuni suoi dirigenti. Sono state condannate delle persone che probabilmente hanno omesso di svolgere, di esercitare quel potere/dovere di controllo sulla struttura amministrata.

Non dimentichiamo che la responsabilità penale è personale, ora anche una società pu? essere condannata per varie violazioni (vedi il D.Lgs n.231/2001), ma si tratta di responsabilità concorrenti e che non si escludono a vicenda.
Ecco chi sono: ex presidente del consiglio di amministrazione di Google Italy, David Carl Drummond, un ex membro del consiglio di amministrazione e Ceo di Google Italy, George De Los Reyes, il responsabile delle politiche sulla privacy europeo di Google, Peter Fleitcher, e Arvind Desikan, l'ex-responsabile di Google Video per l'Europa.

Poi, il paragone con la Cina... qui è stato un giudice, organo della magistratura, che ha emesso una sentenza, che è appellabile, mentre per la vicenda Google in Cina si è trattato di una imposizione governativa.
Ci siamo dimenticati la differenza e la distinzione tra i poteri costituzionali? Governo, Parlamento, Magistratura? Non ritengo che sia troppo corretto parlare delle interferenze tra questi poteri solamente in alcuni casi... o lo si fa sempre o non lo si fa mai. Almeno da un punto di vista logico dovrebbe essere così.

Poi se passiamo ad esaminare più specificatamente la vicenda, da quanto risulterebbe (sempre se confermato):
ò il video NON E' STATO rimosso immediatamente. Il video è stato online più o meno due mesi raggiungendo il primo posto tra i video più visti nella categoria ôvideo divertentiö. Ogni commento è superfluo.
ò Il capo di imputazione dovrebbe essere relativo alla violazione di alcuni articoli del D.Lgs. n.196/2003. Come ha scritto un mio carissimo e validissimo collega,  Google semplicemente si rifiuta di accettare che si applichi la legge sulla privacy. Avrebbe potuto sollevare l'eccezione di non competenza del Tribunale di Milano. Se ha accettato di essere giudicata dal Giudice Italiano, dovrà pur accettarne le conseguenze. O no?
ò Il trattamento dei dati personali da parte di Google dovrebbe, tra l'altro, essere previamente condizionato dall'adesione della medesima ai c.d. safe harbor; in caso contrario per definizione della legge il trattamento dei dati personali, per di più sensibili, è vietato! Posso essere d'accordo che il D.Lgs. n.196/2003 sia una legge difficile da applicare, che possa costituire delle pastoie per certe attività, ma mi sembra che non si possa lasciare al singolo la libertà di scelta su quanto rispettare le legge e quando no.
ò Una possibile obiezione potrebbe essere che attraverso la pubblicazione del video siano  stati individuati i colpevoli. Ma sarebbe stato considerato ben diversamente il comportamento di Google qualora avesse presentato lei stessa denuncia alla autorità competenti. Ma così non è stato! e passiamo al punto successivo...
ò Penso si possa tranquillamente affermare che Google viva mettendo a disposizione informazioni, le quali fanno da volano per il traffico degli utenti, il quale traffico rende la pubblicità un investimento con margini di profitto piuttosto ampi. Google afferma che la messa a disposizione delle informazioni è il suo business fondamentale. Se questo è il loro prodotto/servizio, come tutti coloro che vendono un prodotto/servizio, ne ha la responsabilità.
ò La libertà di internet: come ho più volte ed in tempi non sospetti scritto, se la libertà significa poter liberamente pubblicare anche cose del genere, e se limitarle suscita reazioni di questo tipo, allora occorre prendere atto che il senso della misura non è più di questi tempi.

Sinceramente, mi lascia molto più sconfortato il coro di proteste che la sentenza, almeno per ora.
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se la piantassimo di insultare senza motivi i magistrati quando fanno il loro dovere sarebbe meglio....
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« Risposta #10 il: 27 Febbraio, 2010, 20:21:09 pm »
Citazione da: "libero"
Google, l'Italia non è la Cina/ Il catastrofismo dei commenti sul web non è giustificato
http://www.affaritaliani.it/mediatech/g ... 70210.html


Non condivido per niente i contenuti dell'articolo, i cui punti possono essere contestati tutti e rovesciati uno a uno contro le tesi dell'autore ("la reponsabilità penale è individuale" è uno dei principi violati in questo processo, "in Cina è stata una imposizione del governo" in Italia è ancora peggio perché il governo non aveva imposto nulla e gli zappatori di turno si sono inventati delle leggi inesistenti, eccetera). I pubblici ministeri avevano sostenuto l'accusa di diffamazione, che comporta proprio il concetto della censura preventiva su tutto come nella RPC. L'impostazione di Magi è appena leggermente meno ridicola ma resta ridicola. Nel suo genere è un altro capolavoro tipo i terroristi che escono assolti dal tribunale con i complimenti del giudice. Questo genere di pagliacciate compromettono la credibilità di un tribunale e dovrebbero avere delle conseguenze sul piano disciplinare e di carriera
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