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Autore Topic: Pechino e la Rivoluzione culturale  (Letto 6946 volte)

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thrashaolin

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Pechino e la Rivoluzione culturale
« il: 05 Aprile, 2010, 20:30:52 pm »
Salve a tutti.

Ultimamente sto leggendo "la porta proibita" di Terzani e devo ammettere che i primi capitoli mi stanno lasciando profondamente amareggiato. Stando alle parole dell'autore una delle più grandi delusioni in cui si pu? imbattere un turista a Pechino è la "mancanza" di monumenti.
Non so quanti di voi hanno avuto la possibilità di leggere questo testo, ma per chi non l'avesse letto mi limito a dire che molti templi sono stati trasformati in fabbriche, altri sono diventati uffici amministrativi mentre altri monumenti, come le mura di pechino, sono stati eliminati per allargare o costruire strade.
Arrivando al dunque, non avendo ancora visitato pechino e non sapendo qual'è IN REALTA' la situazione in cui questa città si trova, vorrei sapere, da quelli che hanno già avuto la fortuna di visitarla, se il panorama descritto da Terzani è rimasto invariato dal 1984 ad oggi o se la situazione è cambiata.

grazie infinite a tutti.

andrea.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da thrashaolin »

marcowong

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Re: Pechino e la Rivoluzione culturale
« Risposta #1 il: 05 Aprile, 2010, 20:50:38 pm »
Citazione da: "thrashaolin"
Arrivando al dunque, non avendo ancora visitato pechino e non sapendo qual'è IN REALTA' la situazione in cui questa città si trova, vorrei sapere, da quelli che hanno già avuto la fortuna di visitarla, se il panorama descritto da Terzani è rimasto invariato dal 1984 ad oggi o se la situazione è cambiata.


La situazione dal 1984 ad oggi è profondamente cambiata, se in meglio o in peggio dipende da quello che ti aspetti.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da marcowong »

thrashaolin

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« Risposta #2 il: 05 Aprile, 2010, 21:36:26 pm »
Beh ormai poco mi è lasciato all'imaginazione, racconti di vari conoscenti dipingono pechino come una città ormai occidentale. Questa è la paura che ho io, di trovarmi magicamente al punto di partenza.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da thrashaolin »

kinzika

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« Risposta #3 il: 05 Aprile, 2010, 22:19:10 pm »
Citazione da: "thrashaolin"
Beh ormai poco mi è lasciato all'imaginazione, racconti di vari conoscenti dipingono pechino come una città ormai occidentale. Questa è la paura che ho io, di trovarmi magicamente al punto di partenza.


orse la ShaoYan potrebbe darti più info..

a parte che, cio, piacere.. o vengo da Venezia.. i monumenti servonoma fino a un certo punto.. comunque..

secondo me è quello che si prova camminando in una città.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kinzika »
sono responsabile di quello che scrivo non di quello che capisci tu. Anonimo(?)

kinzika

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teriani
« Risposta #4 il: 05 Aprile, 2010, 22:19:56 pm »
Citazione da: "kinzika"
Citazione da: "thrashaolin"
Beh ormai poco mi è lasciato all'imaginazione, racconti di vari conoscenti dipingono pechino come una città ormai occidentale. Questa è la paura che ho io, di trovarmi magicamente al punto di partenza.

orse la ShaoYan potrebbe darti più info..

a parte che, cio, piacere.. o vengo da Venezia.. i monumenti servonoma fino a un certo punto.. comunque..

secondo me è quello che si prova camminando in una città.


comunque belli i libri di Terzani! ne ho due sarebbe ora..
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kinzika »
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kinzika

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Re: teriani
« Risposta #5 il: 05 Aprile, 2010, 22:20:49 pm »
Citazione da: "kinzika"
Citazione da: "kinzika"
Citazione da: "thrashaolin"
Beh ormai poco mi è lasciato all'imaginazione, racconti di vari conoscenti dipingono pechino come una città ormai occidentale. Questa è la paura che ho io, di trovarmi magicamente al punto di partenza.

orse la ShaoYan potrebbe darti più info..

a parte che, cio, piacere.. o vengo da Venezia.. i monumenti servonoma fino a un certo punto.. comunque..

secondo me è quello che si prova camminando in una città.

comunque belli i libri di Terzani! ne ho due sarebbe ora..



a parte che seconde me non c'è nula di più bello di ci? chesi pu? vivere..
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thrashaolin

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« Risposta #6 il: 05 Aprile, 2010, 23:09:40 pm »
sono d'accordo sull'idea che l'aria di una città, se respirata tra gli abitanti, è inimitabile, però ci? che intendo io è che arrivato lì mi trovi davanti gli occhi qualcosa di già visto, qualcosa che non posso ricondurre all'idea che, per vari motivi, mi ero costruito della cina.  parlo da un punto di vista strettamente ambientale e visivo.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da thrashaolin »

ireneadler

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« Risposta #7 il: 05 Aprile, 2010, 23:31:27 pm »
Perchè devi visitare per forza Bei Jing? Di città con monumenti antichi ce ne sono tante,  se vuoi davvero visitare le antiche capitali oltre Bei Jing ci sono anche 西安 Xi An, 洛阳 Luo Yang, 开封 Kai Feng, 南京 Nan Jing, 杭州 Hang Zhou, 安阳 An Yang. 郑州 Zheng Zhou. Io visiterei Luo Yang è la sede delle prime dinastie.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da ireneadler »
知之为知之,不知为不知,是知也。

thrashaolin

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« Risposta #8 il: 06 Aprile, 2010, 00:09:25 am »
Citazione
ireneadler   
Inviato: Mon 05 Apr 2010, 23:31    Oggetto:
Perchè devi visitare per forza Bei Jing?


anche tu hai ragione. Parlo proprio di Pechino perché ad agosto andrò li a studiare per un mese e al massimo arrivo a 西安.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da thrashaolin »

kinzika

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antropologia del paesaggio
« Risposta #9 il: 06 Aprile, 2010, 12:01:05 pm »
Citazione da: "thrashaolin"
sono d'accordo sull'idea che l'aria di una città, se respirata tra gli abitanti, è inimitabile, però ci? che intendo io è che arrivato lì mi trovi davanti gli occhi qualcosa di già visto, qualcosa che non posso ricondurre all'idea che, per vari motivi, mi ero costruito della cina.  parlo da un punto di vista strettamente ambientale e visivo.


ma ascolta: se io leggo "viaggio in Italia" di Goethe per esempio, e vado a visitare le cascate delle come si chiama? quelle di Terni insomma, cosa mi interessa che ci sia già stato Goethe, scusa la confusione, quello che voglio dire, è che ognuno prova sensazioni diverse nei suoi inimitabili spostamenti. Non lasciarti influnzare da ci? che hanno provato altri prima di te.
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kinzika

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quoto Irene
« Risposta #10 il: 06 Aprile, 2010, 12:02:35 pm »
Citazione da: "ireneadler"
Perchè devi visitare per forza Bei Jing? Di città con monumenti antichi ce ne sono tante,  se vuoi davvero visitare le antiche capitali oltre Bei Jing ci sono anche 西安 Xi An, 洛阳 Luo Yang, 开封 Kai Feng, 南京 Nan Jing, 杭州 Hang Zhou, 安阳 An Yang. 郑州 Zheng Zhou. Io visiterei Luo Yang è la sede delle prime dinastie.


comunque puoi appunto quotando Irene, scrivere tu i tuoi diari.
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cavallo

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« Risposta #11 il: 06 Aprile, 2010, 12:41:20 pm »
thrashaolin,
quoto quanto detto da kinzika ed ireneadler, anche se certamente un tipo (fra i tanti possibili) di viaggio é proprio quello di ripercorrere dopo 20-50-100 anni lìitinerario descritto da un autore per vederne i mutamenti, in qualsiasi Paese,  ma ricordandosi che i libri di descrizione di viaggi ci informano SEMPRE assai più sull'autore e le sue visioni che sui luoghi e le genti visitati....

Goethe, Shelley, Ruskin, Dickens, Defoe, Balswin, ad esempio, hanno scritto pagine grondanti disprezzo verso Italiani ed Italiane dell'epoca (vedi le citazioni in L'ORDA di Gian Antonio Stella, BUR, 2005, pagg. 55 e seguenti!!!), definiti "tribu di schiavi stupidi e vizzi", "le donne più spregevoli che si trovano sotto la luna", "gli Italiani che schifo...sono il teschio di Yorick pullulante di vermi", "i più sudici bambini della terra",  "paese di lussuriosi", "Venezia, il bordello d'Europa", "gente squallida",  ecc.

tornando alla questione delle città antiche e delle antichità in Cina, di cui ha giustamente trattao ireneadler, devi anche tener conto della concezione DEL TUTTO DIVERSA del "restauro" cinese rispetto a quella occidentale; in Cina, non solo perché durante la Riv.Culturale molto é stato distrutto, ma per una concezione del "restauro" come "ripristino", molti dei templi, degli edifici, ecc.(specie quelli lignei) dei secoli e dei millenni passati 8e moltissiùme iscrizioni) sono SEMPLICEMENTE COPIE RIFATTE dell'originale, con reintegro totale di materiali, colori, ecc. IN STILE ("identici a quelli del momento di costruzione" anche per tecniche...)e altre sono trasformazioni realizzate nel corso dei secoli (un po' come certe chiese cattoliche tedesche divebtate luterane a colpi di raschietto e intonaco...), per adeguare (e spesso riadeguare al contrario) luoghi-simbolo e monumenti all'ideologia della dinastia dominante (chi era eroe diventa bandito e viceversa...).

molti monumenti sono stati incendiati e distrutti al 100% anche 5-10 volte nel corso dei secoli e il loro aspetto attuale é solo il risultato di decisioni culturali-ideologiche del potere, quello attuale (post-Riv.Culturale...) ma anche quelli delle ultime 3-4 dinastie!!! quindi talora piangere sulla "distruzione" di un tempio o di un monumento non fa i conti col fatto che era già semplicemente una copia di una copia di una copia.

quel che invece pu? essere interessante é proprio quanto il mutamento e la tradizione vengano intrecciati, quanto la "copia" RAPPRESENTI O MENO simbolicamente l'originale, quanto il nuovo che elimina il vecchio conviva col vecchio museificato e valorizzato, quanto la dialettica prevalga sulla linearità, la contraddizione esplicitata sulla ipocrisia della finta rottura/finta continuità, la politicità di TUTTE le scelte (anche relative ai beni Culturali, da millenni) sulla finzione della neutralità della cultura.

lo stesso avveniva nell'Impero romano, in Egitto, in Mesopotamia, nel MedioEvo cristiano, nell'Ottocento del romanticismo neomediecùvale (ssi veda il parco del Valentino torinese...) eppure ci si fa credere che così non fosse con gli pseudo "restauri conservativi" cari alla scuola italica, che non hanno mai spiegato di una chiesa romanica con superfetazioni gotiche e/o  poi barocche con quale criterio si decida in Occidente di raschiare tutto e riportare al "romanico" (Milano), al "gotico" (Francia) o lasciare "barocco" a celare il romanico (Roma) o lasciare pezzettini dei 3 diversi stili (Polonia)!!!!!

ma certo questa differenza per chi é abituato in Occidente a criteri di restauro del tutto diversi, comporta uno spaesamento del viaggiatore in Cina, che magari crede di capire di più stando più tempo in un luogo e non comprende che se il suo metro di giudizio é errato, falso, limitato, o semplicemente diverso ma senza saperlo pu? starvi 100 anni senza capire nulla più di quel che Salgari risuciva a comprendere di società dell'Asia Sud-Orientale che non aveva mai visitato di persona!!!!
« Ultima modifica: 06 Aprile, 2010, 22:38:35 pm da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

kinzika

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viaggi
« Risposta #12 il: 06 Aprile, 2010, 15:11:09 pm »
Citazione da: "cavallo"
thrashaolin,
quoto quanto detto da kinzika ed ireneadler, anche se certamente un tipo (fra i tanti possibili) di viaggio é proprio quello di ripercorrere dopo 20-50-100 anni lìitinerario descritto da un autore per vederne i mutamenti, in qualsiasi Paese,  ma ricordandosi che i libri di descrizione di viaggi ci informano SEMPRE assai più sull'autore e le sue visioni che sui luoghi e le genti visitati....

Goethe, Shelley, Ruskin, Dickens, Defoe, balswin, ad esempio, hanno scritto pagine grondanti disprezzo verso Italiani ed Italiane dell'epoca (vedi le citazioni du L'ORDA di Gian Antonio Stella, BUR, 2005, pagg. 55 e seguenti!!!), definiti "tribu di schiavi stupidi e vizzi", "le donne più spregevoli che si trovano sotto la luna", "gli Italiani che schido...sono il teschio di Yorick pullulante di vermi", "i più sudici bambini della terra",  "paese di lussuriosi", "Venezia, il bordello d'Europa", "gente squallida",  ecc.

tornando alla questione delle città antiche e delle antichità in Cina, di cui ha giustamente trattao ireneadler, devi anche tener conto della concezione DEL TUTTO DIVERSA del "restauro" cinese rispetto a quella occidentale; in xcina, non solo perché durabte la Riv.Culturale moolto é stato distrutto, ma per una concezione del "restauro" come "ripristino", molti dei templi, degli edifici, ecc.(specie quelli lignei) dei secoli e dei millenni passati 8e moltissiùme iscrizioni) sono SEMPLICEMENTE COPIE RIFATTE dell'originale, con reintegro totale di materiali, colori, ecc. IN STILE ("identici a quelli del momento di costruzione" anche per tecniche...)e altre sono trasformazioni realizzate nel corso dei secoli (un po' come certe chiese cattoliche tedesche divebtate luterane a colpi di raschietto e intonaco...), per adeguare (e spesso riadeguare al contrario) luoghi-simvolo e monumenti all'ideologia della dinastia dominante (chi era eroe diventa banduto e vicebersa...).

molti monumenti sono stati incendiati e distrutti al 100% anche 5-10 volte nel corso dei secoli e il loro aspetto attuale é solo il risultato di decisioni culturali-ideologiche del potere, quello attuale (post-Riv.Culturale...) ma anche quelli delle ultime 3-4 dinastie!!! quindi talora piangere sulla "distruzione" di un tempio o di un monumanto non fa i conti col fatto che era già semplicemente una copia di una copia di una copia.

quel che invece pu? essere interessante é proprio quanto il mutamento e la tradizione vengano intrecciati, quanto la "copia" RAPPRESENTI O MENO simbolicamente l'originale, quanto il nuovo che elimina il vecchio conviva col vecchio museificato e valorizzato, quanto la dialettica prevalga sulla linearità, la contraddizione esplicitata sulla ipocrisia della finta rottura/finta continuità, la politicità di TUTTE le scelte (anche relative ai beni Culturali, da millenni) sulla finzione della neutralità della cultura.

lo stesso avveniva nell'Impero romano, in Egitto, in Mesopotamia, nel MedioEvo cristiano, nell'Ottocento del romanticismo neomediecùvale (ssi veda il parco del Valentino torinese...) eppure ci si fa credere che così non fosse con gli pseudo "restauri conservativi" cari alla scuola italica, che non hanno mai spiegato di una chiesa romanica con superfetazioni gotiche e/o  poi barocche con quale criterio si decida in Occidente di raschiare tutto e riportare al "romanico" (Milano), al "gotico" (Francia) o lasciare "barocco" a celare il romanico (Roma) o lasciare pezzettini dei 3 diversi stili (Polonia)!!!!!

ma certo questa differenza per chi é abituato in Occidente a criteri di restauro del tutto diversi, comporta uno spaesamento del viaggiatore in Cina, che magari crede di capire di più stando più tempo in un luogo e non comprende che se il suo metro di giudizio é errato, falso, limitato, o semplicemente diverso ma senza saperlo pu? starvi 100 anni senza capire nulla più di quel che Salgari risuciva a comprendere di società dell'Asia Sud-Orientale che non aveva mai visitato di persona!!!!


sì sì quoto in pieno Cavallo!
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sono responsabile di quello che scrivo non di quello che capisci tu. Anonimo(?)

ireneadler

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« Risposta #13 il: 06 Aprile, 2010, 21:01:34 pm »
Un altro consiglio, prova a girare di più il fuori-città di Bei Jing, purtroppo la capitale è la capitale, di conseguenza subisce trasformazioni di modernità al centro della città, invece l'intorno mantiene ancora il suo paesaggio. Di sicuro 圆明园 è rimasto com'era, un insieme di rovine, ma ne vale la pena visitarla.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da ireneadler »
知之为知之,不知为不知,是知也。

vasco reds

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« Risposta #14 il: 06 Aprile, 2010, 23:37:30 pm »
ogni anno che torno in cina trovo "un'antico tempio" nuovo naturalmente in cemento verniciato anzichè legno......

c'è da chedersi cosa cavolo vanno a vdere in tanti a roma, firenze, venezia, praga, parigi.... ecc.ecc.
ma mi chiedo anche cosa diavolo vadano a vede a new york los angeles ecc.ecc.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »