thrashaolin,
quoto quanto detto da kinzika ed ireneadler, anche se certamente un tipo (fra i tanti possibili) di viaggio é proprio quello di ripercorrere dopo 20-50-100 anni lìitinerario descritto da un autore per vederne i mutamenti, in qualsiasi Paese, ma ricordandosi che i libri di descrizione di viaggi ci informano SEMPRE assai più sull'autore e le sue visioni che sui luoghi e le genti visitati....
Goethe, Shelley, Ruskin, Dickens, Defoe, Balswin, ad esempio, hanno scritto pagine grondanti disprezzo verso Italiani ed Italiane dell'epoca (vedi le citazioni in L'ORDA di Gian Antonio Stella, BUR, 2005, pagg. 55 e seguenti!!!), definiti "tribu di schiavi stupidi e vizzi", "le donne più spregevoli che si trovano sotto la luna", "gli Italiani che schifo...sono il teschio di Yorick pullulante di vermi", "i più sudici bambini della terra", "paese di lussuriosi", "Venezia, il bordello d'Europa", "gente squallida", ecc.
tornando alla questione delle città antiche e delle antichità in Cina, di cui ha giustamente trattao ireneadler, devi anche tener conto della concezione DEL TUTTO DIVERSA del "restauro" cinese rispetto a quella occidentale; in Cina, non solo perché durante la Riv.Culturale molto é stato distrutto, ma per una concezione del "restauro" come "ripristino", molti dei templi, degli edifici, ecc.(specie quelli lignei) dei secoli e dei millenni passati 8e moltissiùme iscrizioni) sono SEMPLICEMENTE COPIE RIFATTE dell'originale, con reintegro totale di materiali, colori, ecc. IN STILE ("identici a quelli del momento di costruzione" anche per tecniche...)e altre sono trasformazioni realizzate nel corso dei secoli (un po' come certe chiese cattoliche tedesche divebtate luterane a colpi di raschietto e intonaco...), per adeguare (e spesso riadeguare al contrario) luoghi-simbolo e monumenti all'ideologia della dinastia dominante (chi era eroe diventa bandito e viceversa...).
molti monumenti sono stati incendiati e distrutti al 100% anche 5-10 volte nel corso dei secoli e il loro aspetto attuale é solo il risultato di decisioni culturali-ideologiche del potere, quello attuale (post-Riv.Culturale...) ma anche quelli delle ultime 3-4 dinastie!!! quindi talora piangere sulla "distruzione" di un tempio o di un monumento non fa i conti col fatto che era già semplicemente una copia di una copia di una copia.
quel che invece pu? essere interessante é proprio quanto il mutamento e la tradizione vengano intrecciati, quanto la "copia" RAPPRESENTI O MENO simbolicamente l'originale, quanto il nuovo che elimina il vecchio conviva col vecchio museificato e valorizzato, quanto la dialettica prevalga sulla linearità, la contraddizione esplicitata sulla ipocrisia della finta rottura/finta continuità, la politicità di TUTTE le scelte (anche relative ai beni Culturali, da millenni) sulla finzione della neutralità della cultura.
lo stesso avveniva nell'Impero romano, in Egitto, in Mesopotamia, nel MedioEvo cristiano, nell'Ottocento del romanticismo neomediecùvale (ssi veda il parco del Valentino torinese...) eppure ci si fa credere che così non fosse con gli pseudo "restauri conservativi" cari alla scuola italica, che non hanno mai spiegato di una chiesa romanica con superfetazioni gotiche e/o poi barocche con quale criterio si decida in Occidente di raschiare tutto e riportare al "romanico" (Milano), al "gotico" (Francia) o lasciare "barocco" a celare il romanico (Roma) o lasciare pezzettini dei 3 diversi stili (Polonia)!!!!!
ma certo questa differenza per chi é abituato in Occidente a criteri di restauro del tutto diversi, comporta uno spaesamento del viaggiatore in Cina, che magari crede di capire di più stando più tempo in un luogo e non comprende che se il suo metro di giudizio é errato, falso, limitato, o semplicemente diverso ma senza saperlo pu? starvi 100 anni senza capire nulla più di quel che Salgari risuciva a comprendere di società dell'Asia Sud-Orientale che non aveva mai visitato di persona!!!!